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UCRAINA, ONORI (AZ): LIBRO TINAZZI PER NON SCORDARE DOLORI E TRAUMI DELLA GUERRA

Roma, 15 mag – “Parliamo del trauma che deriva da aver vissuto episodi legati a guerre, conflitti, a partire dal libro di Cristiano Tinazzi, giornalista che è stato in tanti scenari di guerra: in particolare ‘Tutto questo dolore’ parla della sua esperienza in Donbass”. Così Federica Onori, deputata Azione, che ha promosso a Montecitorio l’incontro dal titolo "Oltre le macerie. Raccontare e curare il trauma della guerra". Fra i relatori Cristiano Tinazzi, giornalista e autore del libro “Tutto questo dolore” (Paesi edizioni), che ha condiviso la sua esperienza e le testimonianze di chi ha vissuto la devastazione del conflitto in Ucraina. Magda Morrone, psicologa, ha illustrato invece l’approccio terapeutico per curare i traumi psicologici della guerra. L’incontro è stato moderato dal giornalista e inviato di RaiNews24 Ilario Piagnerelli.  “Anche lui come Tinazzi – ricorda Onori – ha raccontato quello che succede in questi scenari, sempre chiedendo però a chi ascoltava o leggeva i loro reportage di guardare anche ‘oltre’, quindi il tema del trauma e di quella ferita che non si vede, quella distruzione che va ricostruita ma a cui è più difficile arrivare. Lo facciamo perché ci sembra essenziale che anche in un luogo istituzionale si possa parlare di pace, non solo come termine di un conflitto, ricerca di un negoziato e di un accordo, ma anche con la necessaria umanità nel vedere quello che succede alle singole persone, e con il coraggio di non voltarsi dall’altra parte”.  “Rispetto ai grandi discorsi che si fanno a livello internazionale – rileva invece l’autore -  deve restare soprattutto l’attenzione verso la popolazione civile, che è quella che più sta soffrendo, le persone che stanno sul terreno, i soldati che stanno combattendo, i civili che stanno subendo questo conflitto, questa invasione che non è iniziata nel 2022 ma nel 2014 se parliamo del Donbass”. Secondo Tinazzi “bisogna tenere alta l’attenzione sulle storie, le microstorie delle persone che tutti i giorni devono riproporre la loro esistenza in un contesto totalmente diverso da quello in cui siamo abituati a vivere: l’ho sempre chiamata ‘normalità nell’anormalità’, un modo per continuare a vivere, e questo non succede solo in Ucraina ma anche in altri contesti come Gaza, in cui le popolazioni si trovano all’interno di un conflitto e non possono uscirne”. Classe 1972, giornalista freelance specializzato in aree di guerra e di crisi, Tinazzi è stato in Libano, Iraq, Siria, Afghanistan, Libia, Sud Sudan, Filippine e Ruanda. Ha seguito le Primavere arabe in Tunisia ed Egitto e le rotte dei migranti da Africa e Medio Oriente verso il Mediterraneo. È stato tra i primi giornalisti italiani ad arrivare in Ucraina per raccontare l’avvio dell’invasione russa. Ogni anno organizza il War Reporting Training Camp per aspiranti giornalisti in aree di guerra. Oggi lavora con La7, Rete4, Radio Televisione Svizzera, Il Messaggero e TV2000. Questo reportage letterario è la sua prima opera. (PO / Roc) ////

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