Fino al 18 maggio è in scena al Teatro Petrolini di Roma – via Rubattino,5 (Quartiere Testaccio) – lo spettacolo “Dio li fa e poi... La coppia?!”. La commedia analizza con uno sguardo ironico ma profondamente umano la nostra società così divisiva e colma di solitudine. Con leggerezza e ironia attraverso situazioni esilaranti ci porta ad una riflessione sull’importanza della condivisione e dell’attenzione all’altro. Don Lino è il parroco della Chiesa di Sant’Eustachio, cattedrale di una cittadina di provincia. Organizza una serie di attività e corsi per risollevare le sorti della sua parrocchia. È mercoledì, sono le 19.30 circa, è il giorno di “Dio li fa e poi... la coppia?!” il corso per neosposi o fidanzati in procinto di impegnarsi nel vincolo matrimoniale. Ma don Lino vive il periodo più buio della sua vita, è in profonda crisi con sé stesso e con Dio. Sente, per la prima volta, vacillare la sua fede. Consumato da tutte le responsabilità, provato da tutte le iniziative che lui stesso ha voluto e curato, è stanco, si sente vuoto, ha bisogno di una pausa. Un anno sabbatico, forse. Arrivano le coppie. Don Lino tenta di divincolarsi in ogni modo ma gli innamorati ci tengono, hanno bisogno di lui, sono lì per lui. Tra situazioni esilaranti e grottesche, le tre coppie si presenteranno a Don Lino come un’opportunità per indagare meglio su sé stesso. E sulla natura della sua crisi. “Come specchi riflessi dei nostri tormenti, gli incontri – aggiunge il regista Matteo Fasanella -- anche quelli più casuali o “formali”, possono rivelarsi un’occasione di autocoscienza. Ma solo se si è disposti ad accogliere il prossimo, ad ascoltarlo davvero. Questa è la grande difficolta che l’essere umano sembra stia vivendo. Tutto passa freneticamente, tutto viene sentito ma non ascoltato. In un mondo sempre più indirizzato verso l’alienazione, questo progetto vuole proporre una riflessione autentica sull’importanza della condivisione. Saper chiedere aiuto, saper riconoscere un aiuto ricevuto, predisporsi all’ascolto, all’accoglienza, al prossimo. Fare tutto questo mantenendo lo sguardo verso l’altro è l’antidoto migliore alla solitudine che sembra ci stiano apparecchiando.”
Drammaturgia Laboratorio e Regia: Matteo Fasanella
Con: Lorenzo Martinelli Alberto Fiano Carmelita Luciani Antonio Buonocunto Sabrina Sacchelli Matteo Bossoletti Sara Adriani
Scenografia: Maurizio Marchini, assistente alla Regia: Marta Moschini, locandina e SMM: Agnese Carinci, luci e audio: Stefano Dattrino. (red)
A ROMA “IL FUORIUSCITO” TRATTO DA MEMORIE DI UN FUORIUSCITO DI GAETANO SALVEMINI CON NICOLA ACUNZO
Sarà lo spettacolo Il Fuoriuscito, tratto da Memorie di un fuoriuscito di Gaetano Salvemini, in scena dal 23 al 25 maggio, a chiudere la stagione 2024/2025 del Teatro di Villa Lazzaroni di Roma. Protagonista Nicola Acunzo diretto da Valdo Gamberutti che ne ha curato anche il testo. Quando apprende la notizia della Marcia su Roma, Gaetano Salvemini – intellettuale socialista, meridionalista, Professore di Storia all’Università di Firenze – sottovaluta il pericolo e scrive al suo amico e collega Ernesto Rossi: “Mussolini è preferibile a D’Annunzio, perché accumulerà tanti spropositi da fallire in fretta e togliersi di torno”. Come ammetterà tempo dopo lo stesso Salvemini: “Mai previsione fatta da me fu così sballata come quella della rapida caduta del Duce”. Via, via, il Professore apre gli occhi e, a partire dal delitto Matteotti, diventa un aperto oppositore del Regime. Per le sue convinzioni entra e esce dal carcere, sia a Roma che a Firenze, e finisce ai primi posti nella lista degli “osservati speciali”. Nel 1925 riesce a fuggire all’estero: vive tra Parigi, Londra e New York, tenendo conferenze, incontrando altri antifascisti in esilio e pubblicando articoli su riviste internazionali. Non si definisce né esule, né evaso, né rifugiato, ma “fuoriuscito”, volgendo in positivo un termine che i fascisti adoperavano con disprezzo. “Uscito fuori” dal suo paese continua, armato solo di parole, a combattere la dittatura, osservando a distanza tutta la tragica parabola del Duce e dell’Italia in camicia nera, fino alla Liberazione. Le sue memorie sono l’appassionato documento di una presa di coscienza dolorosa e antiretorica, ancora in grado di parlarci direttamente con la forza delle idee e dei valori “non negoziabili”. (red)
LA SLAM POETRY E IL TEATRO SI INCONTRANO CON LORENZO MARAGONI
La stand up comedy, la slam poetry e il teatro si incontrano in tre spettacoli sul palco del Teatro Torlonia intessuti dall’abilità performativa di un protagonista d’eccezione della scena contemporanea, Lorenzo Maragoni, acclamato campione di Poetry Slam. Dal 22 al 24 maggio l’artista guiderà il pubblico, attraverso comicità e lirismo, in un inedito viaggio in tre serate tra poesia performativa e stand up comedy su temi universali dell’esistenza, dell’amore e della tecnologia, con un affondo nella condizione umana in un’era sempre più dominata dal digitale, per esplorare ciò che ci accomuna come individui, le nostre emozioni più intime e le nostre convinzioni, in un contesto globale in rapida trasformazione. Il trittico di spettacoli – Stand Up Poetry, Grandi Numeri e Red Flag – rappresenta un’occasione unica per immergersi in forme artistiche innovative e ibride, capaci di intercettare le sfumature del sentire contemporaneo, con cui il Teatro di Roma continua la sua esplorazione dei nuovi linguaggi della scena contemporanea, aprendo i suoi spazi a creazioni artistiche dinamiche e coinvolgenti, in grado di dialogare con diverse generazioni di spettatori. Si inizia giovedì 22 maggio (ore 20) con Stand Up Poetry, che raccoglie il meglio del repertorio eclettico e coinvolgente di Lorenzo Maragoni e ne racconta il suo percorso nel mondo del poetry slam, che lo porta a diventare campione italiano nel 2021 e, rappresentando l’Italia alla World Cup di Parigi, campione del mondo nel 2022. Attraverso testi brevi dal registro colloquiale, momenti lirici e incursioni ritmiche vicine al rap, Stand Up Poetry offre una prospettiva originale e contemporanea sulla poesia, affrontando questioni quotidiane, dall’amore al lavoro fino alla ricerca d’identità, con leggerezza e profondità, creando un ponte di immediata immedesimazione con gli spettatori. Stand-Up Poetry è uno spettacolo di poesia, un concerto senza musica, una playlist di pezzi, in bilico tra reale e surreale, tra spoken word e stand up comedy, per scoprire un nuovo modo di fare poesia e dare nuove forme alla poesia contemporanea, al tempo stesso leggere e profonde, trovando i suoi punti di contatto con il teatro e con la vita. Si continua venerdì 23 maggio con Grandi Numeri, un’indagine sul complesso rapporto tra l’essere umano e gli algoritmi, partendo da un fenomeno virale sui social di un reel di una poesia, per una creazione che ripercorre la storia della fascinazione umana per la quantificazione e la trasformazione in dati, dalle sue origini all’avvento dell’intelligenza artificiale. Attraverso la commistione tra stand up comedy, slam poetry e l’interazione diretta con il pubblico tramite sondaggi, Grandi Numeri si interroga sul futuro della poesia e dell’esperienza collettiva in un mondo sempre più mediato dagli schermi, invitando a riscoprire il valore dell’incontro reale e della condivisione tra sconosciuti. «Tutta la nostra attenzione passa dagli schermi, è un evento epocale. Se lo spettacolo può essere sempre simile a se stesso, siamo praticamente certi che queste esatte persone, insieme, non si ritroveranno più – così si interroga Lorenzo Maragoni – Allora, chi siamo? Come ci chiamiamo, da dove veniamo, quanti anni abbiamo? E ancora: quali canzoni ci piacciono, di che generazione sentiamo di fare parte? Facciamo parte di maggioranze o di minoranze? Ci piace o ci infastidisce sentirci simili agli altri?» Il trittico si chiude sabato 24 maggio con Red Flag, uno spettacolo corale che vedrà protagonisti gli attori e le attrici del Corso di perfezionamento del Teatro di Roma. Confrontandosi con i linguaggi della poesia e della stand up comedy, i giovani talenti daranno vita a un’indagine ironica e acuta sui meccanismi, spesso paradossali, delle relazioni sentimentali contemporanee. (red)
(© 9Colonne - citare la fonte)