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direttore Paolo Pagliaro

ANZIANI, IN ITALIA
51 MILIONI NEL 2050

ANZIANI, IN ITALIA <BR> 51 MILIONI NEL 2050

Qualità della vita e malattie in terza età rappresentano la sfida sanitaria e sociale della geriatria. Oggi, infatti, si vive più a lungo e meglio rispetto al passato. Ma l’allungamento della vita non sempre è accompagnato da buone condizioni di salute. In particolare, si assiste a un incremento del numero di tumori in età avanzata, con il paradosso per cui proprio questa fascia d’età non è coinvolta nella sperimentazione delle terapie e spesso resta fuori dai trattamenti o dalle terapie più appropriate. L’onco-geriatria sarà uno dei temi al centro del 39° Congresso SIGOT che si tiene a Modena dal 21 al 23 maggio. L’Italia assiste a un progressivo invecchiamento della popolazione: dal 1995 al 2010 il numero di individui con più di 80 anni è passato da 6,7 milioni a 12,5 milioni, e si prevede che raggiungerà 51 milioni nel 2050. Questa trasformazione demografica si riflette in un forte aumento dei nuovi casi di tumore in età avanzata. In Italia sono stati stimati circa 400mila nuovi casi di tumore nel 2024 (dati AIOM/AIRC). Secondo i dati AIRTUM, l’incidenza passa da circa 750 casi per 100mila abitanti nella fascia 55–59 anni a 2.200 casi per 100mila nella fascia 80–84 anni, triplicando il rischio con l’avanzare dell’età (dati AIRTUM). Il 20% delle neoplasie viene diagnosticato dopo gli 80 anni; il 70% delle persone con un tumore ha più di 70 anni (dati AIOM/AIRTUM).

  Nonostante rappresentino circa il 42% della popolazione oncologica, nei trial registrati dalla FDA solo il 24% dei partecipanti ha più di 70 anni, e meno del 10% è coinvolto nei trial NCI. In Italia, i pazienti che ricevono farmaci oncologici nella pratica clinica reale (attraverso i registri AIFA) sono in media più anziani di 5,3 anni rispetto a quelli coinvolti nei trial clinici. Inoltre, la percentuale di over 65 è più alta del 17,2%. (19 mag – red)

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