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PA, ZANGRILLO: PRIMARIO
IL BENESSERE INTERNO

PA, ZANGRILLO: PRIMARIO <BR> IL BENESSERE INTERNO

Un cambio di paradigma nella gestione del personale pubblico è quanto auspica Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenuto ieri al Forum PA 2025. L’esponente di governo ha puntato il dito contro un sistema che, fino ad oggi, ha evitato di operare vere selezioni basate sul merito. “La realtà – ha affermato – è che non è stata eccellente nella misurazione del merito fino ad oggi. La logica è di accontentare un po' tutti, questo meccanismo non funziona”. Zangrillo ha ribadito la necessità di una svolta meritocratica per rafforzare l’efficacia della macchina statale: “La capacità di premiare il merito è una delle leve alla quale non possiamo rinunciare”. E ha sottolineato un dato emblematico: “Ho visto che il 98% dei dipendenti pubblici è considerato eccellente. Mi sono un po' preoccupato perché mi capita raramente che le persone me lo confermino. Allora c'è qualcosa che non funziona tra la nostra percezione e come ci vivono i clienti”.

Nel corso dell’intervento, Zangrillo ha richiamato l’attenzione sul problema del turnover che la pubblica amministrazione si troverà ad affrontare nei prossimi anni. Un ricambio che, secondo il ministro, potrà trasformarsi in un’opportunità solo se si riuscirà a rendere il settore pubblico più attraente per i giovani talenti. “Dobbiamo essere capaci di raccontare alle persone che vogliamo reclutare – ha spiegato – un’organizzazione che funziona, un’organizzazione che è capace di far crescere le persone”. Il ministro ha illustrato l’approccio che si intende adottare per rafforzare la struttura interna dell’amministrazione pubblica: “Abbiamo pensato a un percorso di carriera che si affianca al concorso. È un percorso che naturalmente poggia le sue basi sulla possibilità e sulla capacità di assegnare correttamente gli obiettivi, di valutare le performance delle persone”.

Il benessere del personale è, per Zangrillo, una condizione imprescindibile per migliorare i servizi pubblici. “Dobbiamo curare le nostre persone – ha detto – il livello di soddisfazione delle persone è direttamente proporzionale ai risultati dell’organizzazione”. E ha messo in guardia contro approcci troppo uniformi nella valutazione delle risorse umane: “Bisogna motivare le persone e misurare le loro capacità”. Secondo il ministro, non è sufficiente valutare le competenze tecniche, ma occorre uno sguardo più ampio che includa i comportamenti organizzativi quotidiani. “Valutare la performance – ha concluso – significa anche valutare i comportamenti delle persone nel loro quotidiano”. (20 mag - sem)

 

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