La stabilità di Governo, una politica di bilancio prudente, il mercato del lavoro solido, i bilanci delle famiglie migliori, grazie a immobili e risparmi, rispetto al resto del mondo occidentale e un settore bancario sano. Per il mondo della finanza tutte queste caratteristiche rendono l'Italia credibile e fioccano i riconoscimenti. Il primo viene dallo spread, da tempo ai minimi storici, poi giungono i giudizi delle agenzie di rating che un tempo erano come segnali di tempesta mentre adesso appaiono canti melodiosi. Non mancano gli avvertimenti, il principale dei quali è relativo al vero dramma italiano: il terribile bilancio demografico, seguito da quello che ci accompagna da più di trent'anni: lo spropositato debito pubblico.
Ieri Moody's ha confermato il rating dell'Italia a Baa3 e ha migliorato l'outlook a positivo. L'agenzia in una nota spiega che "il miglioramento dell'outlook riflette il miglioramento delle prospettive di bilancio, in un contesto di performance fiscale migliore del previsto nel 2024 e di un contesto politico interno stabile, che aumenta la probabilità che gli indicatori di bilancio continuino a migliorare, in linea con il piano strutturale di bilancio a medio termine del governo. Le prospettive positive sono inoltre supportate da un mercato del lavoro solido, da solidi bilanci di famiglie e imprese e da un settore bancario sano. Ulteriori miglioramenti previsti nella posizione patrimoniale netta sull'estero sosterranno probabilmente la resilienza economica e ridurranno la suscettibilità dell'Italia al rischio di eventi. La conferma del rating Baa3 tiene conto della dimensione dell'economia italiana e delle sue istituzioni e governance efficaci rispetto ai paesi concorrenti. La dimensione e la ricchezza dell'economia italiana, la sua efficace capacità decisionale e istituzionale si traducono in un elevato grado di resilienza economica. Allo stesso tempo, la conferma tiene conto dell'elevato debito pubblico dell'Italia che, unito al graduale indebolimento della sua accessibilità economica e alle sfide strutturali legate all'invecchiamento della popolazione, continua a rappresentare un limite al suo profilo creditizio".
Un giudizio che non poteva che far piacere al minstro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giogetti, artefice delle politiche di bilancio giudiziose: "Il giudizio di Moody's è il frutto del lavoro serio e silenzioso che stiamo portando avanti dall'inizio del governo. Un risultato che arriva, inoltre, in un contesto dove a fronte di giudizi negativi diffusi c'è un paese, l'Italia, al quale viene riconosciuto un upgrade significativo. Voglio anche sottolineare che questo risultato porta un beneficio alle famiglie, imprese e persino alle banche italiane".
Secondo Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d'Italia "anche l'ultimo aggiornamento del giudizio sull'Italia come emittente sovrano, da parte di una tra le maggiori agenzie di rating, ha registrato chiari progressi nella nostra affidabilità: è messo nero su bianco che, nel 2024, la finanza pubblica ha avuto un andamento migliore delle attese. Questa bella notizia provoca forse dispiacere in chi ci vorrebbe fermi al palo: invece la Nazione mostra una vitalità che oggi, in un mondo tanto complicato, molti ci invidiano. A dire il vero sospettavamo di avere un mercato del lavoro e un sistema bancario solidi, una stabilità politica non certo comune in passato, una rinnovata attrattività per gli investimenti esteri, nonché famiglie e imprese virtuose, risparmiatrici e non sovraindebitate. Ma è comunque apprezzabile che il mercato finalmente ce lo riconosca", prosegue l'esponente di FdI. "Questo disco verde chiude finalmente un'epoca di ingiustificata diffidenza verso l'Italia, retaggio di quando Pd e M5s scassavano i nostri conti. Grazie a risultati concreti finiscono gli assurdi pregiudizi, fomentati prima delle elezioni politiche da certi salotti provinciali, contro il governo di Giorgia Meloni: qualcuno, forse, non l'ha vista arrivare", conclude Osnato.