Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

STARSHIP NON CE LA FA
“MA NON E’ FALLIMENTO”

STARSHIP NON CE LA FA <BR> “MA NON E’ FALLIMENTO”

Ancora una battuta d’arresto, la terza consecutiva, per il mega-razzo Starship, che la società SpaceX del multimiliardario Elon Musk sta sviluppando per andare su Marte. Nel suo nono volo di prova senza equipaggio, il veicolo spaziale è riuscito a superare l’atmosfera, per poi esplodere prima della prevista discesa verso la Terra. La navicella si è disintegrata sopra l'Oceano Indiano dopo aver perso il controllo durante il rientro sulla Terra. Guai però a chiamare quanto accaduto un “fallimento”: SpaceX, infatti, definisce abitualmente i voli di prova come “successi di ricerca”. “Con un test come questo, il successo deriva da ciò che impariamo, e il test di oggi ci aiuterà a migliorare l'affidabilità di Starship, mentre SpaceX cerca di rendere la vita multiplanetaria”, ha dichiarato l'azienda in un post.

Tuttavia, gli esperti rimarcano che Starship non sia riuscita a raggiungere diversi traguardi fondamentali nei test, come il tentativo di dispiegare satelliti fittizi e di riaccendere il motore nello spazio. Difficile dunque non parlare di delusione tra gli addetti ai lavori, anche tendendo presente che per la prima volta, l'azienda ha riutilizzato uno dei suoi razzi propulsori Super Heavy, dopo essere riuscita a “riconquistare” con successo il veicolo alto 60 piani in un test precedente. In ogni caso, viene sottolineato, la navicella ha percorso una distanza maggiore sulla sua traiettoria di volo rispetto ai test precedenti di quest'anno. Le ultime due missioni di prova, il 7 gennaio e l’8 a marzo, si erano concluse con un'esplosione della parte superiore del veicolo a pochi minuti dal lancio.

Lo stesso Musk ha commentato su X che “Starship ha raggiunto il tempo previsto per lo spegnimento dei motori, quindi si tratta di un grande miglioramento rispetto all'ultimo volo!”. Il multimiliardario ha spiegato che la Starship, pur non avendo perso un “numero significativo” di tessere anti-calore, progettate per proteggerla durante il viaggio di ritorno verso la Terra, avrebbe comunque subito un indebolimento dello scudo termico, rivelatosi determinante per “la perdita di pressione del serbatoio principale”. Musk ha ventilato inoltre la possibilità di un aumento dei voli di prova della Starship, auspicando che le prossime tre missioni si svolgano a distanza di tre o quattro settimane l'una dall'altra. (28 MAG - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)