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DL SICUREZZA, D’ORSO (M5S): NESSUN MIGLIORAMENTO A RILIEVI QUIRINALE

Roma, 28 mag - “A nostro avviso non c'è alcun miglioramento perché tutte le norme, quelle più critiche, quelle sicuramente più anticostituzionali, le ritroviamo esattamente in questo decreto legge”. Così Valentina D’Orso, deputata del Movimento 5 Stelle, sul decreto sicurezza che ieri ha ricevuto la fiducia della Camera e che sulla carta recepiva, rispetto al ddl omonimo, alcuni rilievi del Quirinale. Per D’Orso però miglioramenti non ce ne sono stati: Parliamo ad esempio dei servizi segreti: c’è sempre questo pericoloso ed esplosivo articolo 31”, che secondo la deputata, di fatto “autorizza i servizi segreti alla costituzione, direzione, organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo sia interno che internazionale. Questo cosa vuol dire se non legalizzare, quelli che nel tempo venivano chiamati nel nostro paese servizi segreti deviati, cosa significa se non legalizzare la strategia della tensione? Potete avvertire quanto sia pericoloso questa norma”. O ancora, continua, “abbiamo la norma sulle detenute madri: non c'è il ripristino del rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena, rimane così come vogliono Lega e Fratelli d'Italia il rinvio facoltativo. L'unica differenza è che la pena deve essere eseguita nelle Icam, cioè gli istituti a custodia attenuata: ma noi sappiamo che questi Icam non sono altro che vere carceri con le sbarre colorate, quindi non possono tutelare i bambini che vanno a finire con le madri dentro quelle celle”. Senza contare che gli Icam “sono soltanto tre in tutto il paese e sono tutti al Nord, e quindi abbiamo uno sradicamento rispetto al territorio di provenienza: si pensi a bambini del Sud che non potranno frequentare per anni gli altri affetti familiari. Questo è un vero abominio, un vero pregiudizio per il diritto preminente della tutela dei minori”. Il terzo punto riguardava la SIM per i migranti: “Non c'è più l'obbligo di esibire il permesso di soggiorno, ma l'obbligo di esibire un valido documento d'identità. Ora, noi sappiamo bene che i migranti spesso e volentieri hanno difficoltà ad avere con sé dei documenti d'identità, quindi possiamo dire che in qualche modo il rilievo è stato aggirato ma non del tutto escluso”.
(PO / Sis)

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