Il lavoro di ricerca e mappatura delle orchidee spontanee che crescono nelle aree metropolitane ha costituito il centro generativo del progetto “Avant que nature meure” – tra i vincitori dell’XI edizione dell’Italian Council, il programma di promozione internazionale per l’arte contemporanea italiana della Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura – di cui il libro di Silvia Cini, edito da Quodlibet, offre un resoconto e apre a nuove riflessioni, ripercorrendone il lungo percorso di realizzazione, articolato in mostre, conversazioni, talk, workshop, azioni e performance. Marciapiedi, aiuole sparti traffico, parcheggi, fermate della metropolitana, spazi interstiziali di flora sinantropica, luoghi di confine tra incuria e iper-antropizzazione, bordi non addomesticati della città, sono il campo di ricerca dell’artista Silvia Cini: zone, talvolta di degrado, che custodiscono la biodiversità e con essa la metafora silenziosa della convivenza. Artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove insegna Didattica della multimedialità, Cini, dalla fine degli anni Novanta, pone come centro della propria pratica artistica l’ecosistema, prendendone in analisi specifici elementi e compiendo una trasposizione simbolica nei rapporti interpersonali e sociali. L’artista presenterà il volume all’Istituto italiano di cultura di Monaco di Baviera il prossimo 4 giugno alle 19.
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