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DAZI, SULL’ALLUMINIO
USA FANNO AUTOGOL?

DAZI, SULL’ALLUMINIO <BR> USA FANNO AUTOGOL?

Trump lo ha annunciato durante un comizio, i dazi del 25% già in vigore su acciaio e alluminio raddoppieranno al 50% a partire dal 4 giugno. Una notizia che getta scompiglio su un settore già vessato da moltissime tasse. “Fra le nostre prime preoccupazioni c’è l’assurda persistenza del dazio all’importazione di alluminio primario che tormentano migliaia di aziende in Italia e nell’Unione europea” lamenta Mario Conserva (NELLA FOTO) segretario generale della Federazione consumatori di alluminio (Face) che da 25 anni difende gli interessi delle piccole e medie imprese del settore.

“Di alluminio abbiamo carenza per quasi il 90% del fabbisogno e per importarlo dobbiamo pagarci sopra una tassa fra il 3 e il 6%, che è pura perdita di competitività internazionale del nostro sistema produttivo una circostanza davvero preoccupante che noi denunciamo da sempre” spiega Conserva. E ora con i nuovi provvedimenti di Trump, la situazione è sempre più confusa, “un carosello di decisioni e smentite da parte del presidente americano, che lasciano il tempo che trovano e devono scontrarsi con l’unico dato di fatto oggettivo: oggi gli Stati Uniti non hanno neppure lontanamente la copertura interna sulle esigenze di alluminio primario delle loro industrie a valle, dall’imballaggio alimentare ai trasporti, all’edilizia e a tanti altri settori dell’industria”. Per raggiungere il loro fabbisogno, chiosa il numero uno di Face, “servirebbero anni, costi e oneri energetici ambientali molto rilevanti, uno straordinario impegno di cui neppure si parla”. (1 giu – deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)