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direttore Paolo Pagliaro

REFERENDUM, MELONI:
NON RITIRO SCHEDA

REFERENDUM, MELONI: <BR> NON RITIRO SCHEDA

Rispondendo a chi le chiedeva una posizione sul referendum dell’8 e 9 giugno, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivando ai Fori Imperiali per la Rivista Militare in occasione della Festa della Repubblica, è stata chiara: “Vado a votare, non ritiro la scheda. È una delle opzioni”. Le sue parole hanno innescato le risposte delle opposizioni, tra cui quella del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: "Indigna ma non stupisce che Meloni non ritirerà la scheda e quindi non voterà al referendum dell'8 e 9 giugno in cui si sceglie se aumentare i diritti e le tutele dei lavoratori contro precarietà, incidenti sul lavoro, licenziamenti - ha scritto su X Conte - In fondo in quasi 30 anni di politica non ha fatto nulla per tutelare chi lavora e si spacca la schiena ogni giorno, i ragazzi precari che non hanno la fortuna di aver fatto carriera in politica. È vergognoso che questo messaggio di astensione rispetto a una scelta importante arrivi da un Presidente del Consiglio il 2 giugno, giorno simbolo di un Paese che sceglie la Repubblica, della prima volta per le donne ammesse a un voto nazionale. Invito i nostri ragazzi a recuperare la storia di Teresa Mattei, che proprio in quel 2 giugno del 1946 fu la più giovane eletta all'assemblea Costituente e che si battè perché all'articolo 3 della Costituzione fosse inserita la libertà e l'uguaglianza 'di fatto' per i cittadini, non a chiacchiere. Non sono liberi e uguali 'di fatto' i lavoratori che non possono difendersi da licenziamenti, precariato, incidenti sul lavoro. Viva l'impegno e la partecipazione per migliorare le cose, viva il 2 giugno, viva la Repubblica". Critiche alle parole della premier sono arrivate anche dalla capogruppo PD alla Camera dei Deputati, Chiara Braga: “Prendere in giro le italiane e gli italiani non è degno di una premier. Recarsi alle urne e poi non ritirare le schede è una presa in giro. Non garantisce il quorum nè aiuta ad avere più diritti per milioni di cittadine e cittadine. Forse Meloni ha capito che l’onda per i referendum cresce e non vuole rimanere sola in compagnia di Tajani, La Russa e Salvini, divisi su tutto ma uniti nel voler boicottare i referendum”. (2 GIU - gci)

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