Secondo i media palestinesi, una nuova “strage del pane” si sarebbe verificata all’alba di oggi nei pressi della rotonda di Al-Alam, nella zona di Al-Mawasi, a nord-ovest di Rafah. Qui, stando a notizie che al momento non sono confermate da fonti indipendenti, almeno venti persone sarebbero state falciate dal fuoco israeliano mentre attendevano la distribuzione degli aiuti. Secondo tali fonti i civili in attesa sarebbero stati colpiti sia dai carri armati che dai droni israeliani.

Proprio ieri, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha chiesto un'indagine indipendente dopo che almeno 31 persone sarebbero state uccise domenica in uno scontro a fuoco nei pressi del centro di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), nel sud del territorio. La GHF ha negato qualsiasi incidente, così come l'esercito israeliano ha negato di aver preso di mira la folla. Una fonte militare israeliana, tuttavia, ha ammesso di aver sentito “colpi di avvertimento  diretti contro diversi sospetti che avanzavano verso i soldati” prima dell'alba di domenica, a circa 1 chilometro dal centro.

La risposta a Guterres da parte del ministero degli Esteri di Tel Aviv è giunta a stretto giro su X con un posti intitolato “Che vergogna”. Per il governo Netanyahu, Guterres avrebbe un comportamento nettamente pro-Hamas. “La vera indagine che deve essere aperta – si legge ne post - è sul perché l'ONU continui a resistere a qualsiasi tentativo di fornire aiuti diretti alla popolazione di Gaza”, ha aggiunto il Ministero.

Da parte sua, intanto, il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato nel suo rapporto quotidiano di mezzogiorno che nelle ultime 24 ore sono arrivati negli ospedali i corpi di 52 persone e 503 feriti, portando il bilancio delle vittime a 54.470 e quello dei feriti a 124.693 nell'enclave dal 7 ottobre 2023. (3 giu - deg)