Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

DL SICUREZZA, BALBONI
NON SANZIONATO

 DL SICUREZZA, BALBONI <BR> NON SANZIONATO

All’indomani dell’ok definitivo al Dl Sicurezza, a Palazzo Madama restano le scorie di una seduta ad alta tensione. Nel mirino delle opposizioni il presidente della I Commissione, Alberto Balboni, per le parole rivolte alle opposizioni, che nella stessa seduta hanno promosso un sit-in in aula per protesta contro il provvedimento. I capigruppo di minoranza hanno scritto una lettera al presidente Ignazio La Russa per invocare sanzioni contro il parlamentare di Fdi: “Nel corso della seduta dell'Assemblea di ieri il senatore Balboni ha pronunciato in Aula affermazioni gravemente offensive nei confronti delle opposizioni, accostandole in più occasioni alla criminalità organizzata” e "tali espressioni - si legge nella lettera firmata da Francesco Boccia, Stefano Patuanelli, Peppe De Cristofaro e Raffaella Paita - gravi sul piano politico e inaccettabili sotto il profilo istituzionale, sono state prontamente oggetto di una doppia censura da parte della Presidenza di turno dell'Assemblea. Ma la gravità delle frasi pronunciate dal senatore Balboni ha così oltrepassato ogni limite di rispetto istituzionale che merita senza alcun dubbio di essere ulteriormente e fermamente stigmatizzata in sede disciplinare. Chiediamo, pertanto, che il Consiglio di Presidenza del Senato venga convocato con urgenza per valutare l'adozione di una sanzione adeguata e opportuna nei confronti del senatore Balboni”. Risposta negativa, però, da parte di La Russa, come spiegato al termine della capigruppo: “Ieri ho deciso una tolleranza generale per chi ha fatto il sit-in, per chi lo dirigeva dalle mie spalle, per chi avendo incarichi istituzionali vi partecipava, per chi magari ha trasceso negli interventi, magari chiedendone parzialmente o totalmente scusa, non tutti hanno chiesto scusa”. “Per me la seduta di ieri va chiusa come un aspetto politico, capisco anche di propaganda”, ma “personalmente non ritengo che debba dar seguito ad alcun provvedimento disciplinare”. “Non mi avete visto ieri – afferma La Russa - intimare neanche un richiamo all'ordine per chi faceva un breve sit-in, una volta i sit-in erano più lunghi: questo anche per l'età, siamo senatori, quindi abbiamo più di 40 anni tutti” scherza la seconda carica dello Stato. “Né figli né figliastri. Per quanto riguarda ieri metto un coperchio su tutti i comportamenti e credo di fare un lavoro utile al decoro del Senato” conclude La Russa. Non hanno voglia di scherzare, invece, le opposizioni: “La nostra lettera è agli atti, il presidente non ritiene di dover procedere, noi ovviamente pensiamo che quelle di Balboni sono dichiarazioni molto gravi perché accostare le opposizioni a chi fiancheggia mafiosi o terroristi non fa del presidente Balboni un presidente terzo, quindi nei rinnovi delle Commissioni abbiamo posto un tema serio sulla necessità di individuare personalità che rendano le commissioni luoghi vivibili, e invece le commissioni stanno diventando luoghi, in alcuni casi, invivibili nei quali la prevaricazione vince rispetto al regolamento ed è un clima generale, nel senso che è così ovunque, c'è un'insofferenza da parte di questa maggioranza a tutte le forme di controllo democratico” così il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia, al termine della capigruppo. “Ho chiesto – rivela Alessandra Maiorino, vicepresidente M5S in Senato - che venissero sanzionati anche i senatori che si sono seduti, compresa me, perché questo è quanto accadrà ai nostri cittadini lì fuori, che saranno colpiti da reato penale se manifesteranno in maniera passiva e pacifica, quindi ho chiesto di non avere un doppio standard per i parlamentari e per i cittadini, e avere delle sanzioni anche per Balboni. Ma il presidente La Russa non ha accettato". "Ho chiesto allora - conclude la pentastellata - che il presidente Balboni si scusi e ritratti quell'affermazione che costituisce un'accusa e non un'opinione: staremo a vedere". (PO / Roc)        

(© 9Colonne - citare la fonte)