La svolta sul terzo mandato per governatori e sindaci, annunciata ieri dal responsabile organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli, smuove entrambi gli schieramenti. Nei mesi scorsi il partito del premier, insieme a Pd e Fi, aveva bloccato emendamenti della Lega che avrebbero consentito di ricandidarsi a Luca Zaia in Veneto, mentre il governo si era opposto a un terzo mandato per Vincenzo De Luca in Campania, Maurizio Fugatti in Trentino e Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia. "La questione del terzo mandato si può affrontare prima dei prossimi voti regionali, oppure dopo: si valuta, non c’è una preclusione. Se fanno un documento in Conferenza delle regioni ha un peso..." le parole del deputato meloniano. Oggi, invece, quelle del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che ritiene possibile fare la modifica in tempo per le Regionali d'autunno: "Si, se facciamo veloci si", precisando però che non è "per Zaia, per Fedriga, per Salvini, se siamo convinti la facciamo, sennò andiamo avanti". Ovvio, però, che questa svolta possa rasserenare il clima all'interno della maggioranza, e magari creare qualche problema alle opposizioni: di "prova di intelligenza politica della Meloni" parla non a caso De Luca, governatore uscente della Campania 'freddo' sulla possibile canadidatura dell'ex presidente della Camera Roberto Fico, in rampa di lancio per il centrosinistra. "Il dibattito sul terzo mandato va sganciato dai singoli casi. La normativa va sempre applicata in senso generale, come è ovvio, e certamente una riflessione seria e approfondita su un’eventuale riforma della disciplina attuale si può avviare individuando una soluzione condivisa ed equilibrata - afferma in una nota il senatore e presidente nazionale Udc, Antonio De Poli - La nostra richiesta è di superare la tentazione di interventi legislativi ad personam". (Roc)