In risposta all’audizione di ieri del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sugli ultimi sviluppi della crisi tra Israele e Iran, l’onorevole Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi e Sinistra sottolinea una “contraddizione incredibile” nelle parole del ministro: “Da un lato parla di de-escalation, dall’altro giustifica l’azione israeliana per impedire a Teheran di dotarsi della bomba atomica”. Bonelli accusa, inoltre, il governo di aver contribuito alla delegittimazione di organismi internazionali come ONU e Corte Penale Internazionale: “Il suo governo, con autorevoli esponenti del suo governo, ha delegittimato l’ONU, ha delegittimato la Corte Penale Internazionale, ha delegittimato organismi dell’ONU. Di fronte alla delegittimazione del diritto internazionale, vince il diritto del più forte, di chi è più forte. E allora vede, la politica estera in questo momento in Medio Oriente non la fa l’Europa, non la fa nessuno, la fa solo Netanyahu”.
“PREOCCUPATI PER LOGICA DEL RIARMO NUCLEARE”.
Bonelli lancia l’allarme su una logica del riarmo nucleare: “il New York Times, riportando in un articolo fonti di intelligence americane ci comunica che i siti nucleari iraniani non sarebbero stati attaccati perché servirebbero le armi americane per poter penetrare nella roccia e nelle montagne iraniane. Ecco, questo è un elemento che determinerà, e determinerà in maniera drammatica, una logica del riarmo e questa è una questione incredibile, perché il punto non sarà solamente il tema del riarmo convenzionale, il tema sarà il riarmo nucleare. E io vorrei conoscere il suo punto di vista da questo punto, cioè, ovvero se deve esserci un’implementazione del riarmo nucleare che vada oltre quello convenzionale, perché quello che sta accadendo in questo momento è proprio questo punto, ovvero che la logica del riarmo nucleare prende piede”.
“LA DEMOCRAZIA NON SI ESPORTA CON LE BOMBE”.
Bonelli ribadisce la condanna della dittatura iraniana ma contesta la strategia militare: “l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia hanno insegnato qualcosa? No, non hanno insegnato nulla, perché si continua con questa logica di pensare che la democrazia si esporti con le bombe. Abbiamo una destabilizzazione in quei quadri, abbiamo abbandonato il popolo dell’Afghanistan, abbiamo abbandonato come dei vigliacchi l’Afghanistan, lasciando le donne afghane da sole e quelle che sono riuscite a scappare dall’Afghanistan, anche in Europa, riportandole in mano ai talebani. Quindi lezioni da chi ci accusa di essere equidistanti non ne riceviamo, perché la democrazia non si esporta con le bombe nei momenti in cui c’è una delegittimazione forte degli organismi internazionali”.
“NETANYAHU VERO REGISTA” Per Bonelli “la decisione di Netanyahu non è nuova. E c’era un documento che lei sicuramente conosce, facendo il ministro degli Esteri. Un documento vecchio di trent’anni, si chiama il Clean Break, un documento che teorizzava proprio il dominio in quello scenario attraverso l’uso della forza, l’uso militare. Questa è una questione che invece dobbiamo assolutamente affrontare, perché da oggi cosa facciamo? Andremo a bombardare la Corea del Nord? Andremo a bombardare tutte quelle dittature che posseggono l’arma atomica? La questione è che manca una politica estera dell’Unione Europea, anche una politica di difesa comune, manca questa politica e abbiamo fatto fare a Netanyahu quello che crede, e lui è il vero artefice della politica estera, che vuole mantenere il suo potere politico attraverso l’uso della guerra. E questo è un elemento di profonda destabilizzazione perché porterà più migranti, più odio e alimenteremo anche un’amplificazione del terrorismo”. (15 giu – red)
(© 9Colonne - citare la fonte)