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IRAN, MELONI: RISCHIO
ENORME, DIALOGARE

IRAN, MELONI: RISCHIO <br> ENORME, DIALOGARE

L’Iran approfitti dello spiraglio di dialogo lasciato aperto, e rinuncia all’arma nucleare. E Israele fermi una volta per tutte le proprie azioni nella Striscia di Gaza. E poi la difesa comune, e il fronte ucraino che ancora non lascia tranquilli. In un quadro internazionale segnato da tensioni crescenti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni illustra alla Camera la posizione che l’Italia assumerà su alcuni dei principali fronti di crisi, alla vigilia del Consiglio europeo e del vertice Nato di domani e dopodomani all’Aja.  Meloni ha aperto il suo discorso affrontando come previsto la recente escalation tra Stati Uniti e Iran, dopo gli attacchi americani a tre siti nucleari. L’Italia, ha tenuto a precisare, non ha partecipato in alcun modo all’operazione. La priorità, ha spiegato, è stata la sicurezza dei connazionali in Medio Oriente: “Un convoglio con 122 persone ha lasciato Israele, un altro da Teheran via Azerbaigian ha portato fuori 67 persone. È allo studio la possibile ricollocazione temporanea dell’ambasciata in Oman”. Sul piano politico, Meloni ha fatto appello al ritorno al negoziato, chiarendo: “Un Iran dotato dell’arma nucleare sarebbe un pericolo per Israele e per tutta la regione. Siamo pronti a facilitare i colloqui, ma Teheran eviti ritorsioni e colga l’occasione di un’intesa con Washington”. L’Italia, ha aggiunto, resta disponibile a ospitare nuovi round di mediazione.

Toni più netti del solito sono stati invece riservati alla guerra nella Striscia di Gaza. Pur ribadendo il diritto di Israele a difendersi, Meloni ha parlato apertamente di “forme drammatiche e inaccettabili” nella reazione di Tel Aviv e ha chiesto che “Israele le fermi immediatamente”. Un’espressione che marca una discontinuità rispetto al lessico tradizionalmente prudente dell’esecutivo italiano su questo dossier. Il governo italiano si dice impegnato per un cessate il fuoco e sostiene la mediazione congiunta di Usa, Egitto e Qatar: “Il futuro della Striscia può iniziare solo con la liberazione degli ostaggi e il disarmo di Hamas – ha affermato Meloni –. In un assetto di pace, la nuova Autorità Palestinese dovrà avere piena responsabilità anche su Gaza”. L’Italia ha già coordinato l’evacuazione di 70 civili palestinesi, tra cui il piccolo Adam, unico sopravvissuto con la mamma di una famiglia di 12 persone.

Nel passaggio sul vertice Nato, la presidente del Consiglio ha confermato l’adesione dell’Italia al nuovo obiettivo strategico: portare le spese per la difesa al 3,5% del Pil entro dieci anni. Un impegno che rappresenta un salto significativo rispetto al precedente target del 2%, ormai raggiunto da Roma. “Abbiamo ottenuto un percorso modulato – ha spiegato Meloni – senza obblighi di crescita annua e con possibilità di revisione nel 2029”. Sul fronte della sicurezza, Meloni ha rivendicato un approccio “a 360 gradi”, che includa cybersicurezza, confini esterni, minacce ibride e contrasto ai trafficanti di esseri umani. “Senza difesa non c’è libertà, e senza libertà non c’è prosperità”, ha ribadito. Infine, Meloni ha affrontato il conflitto russo-ucraino, denunciando l’assenza di progressi negoziali e il comportamento ostile di Mosca. “Non vediamo alcun segnale di apertura da parte russa, solo bombardamenti sistematici come quello su Kiev alla vigilia del G7”, ha dichiarato. L’Italia sostiene nuove sanzioni contro la “flotta ombra” di petroliere russe e si prepara a ospitare a Roma l’Ukraine Recovery Conference il 10-11 luglio. “Un’Ucraina libera e prospera sarebbe una ricchezza per l’Europa”, ha concluso Meloni, ribadendo che il governo italiano non farà mancare il proprio supporto, anche nella ricostruzione.

(Sis - Roc)

 

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