Il testo base sul disegno di legge sul fine vita è stato adottato dalle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato. Voto contrario da parte delle opposizioni. Fino alle 11 del prossimo 8 luglio ci sarà tempo per presentare gli emendamenti. "La Corte Costituzionale ha invitato da tempo le Camere a colmare un vuoto normativo e questa maggioranza sta provando a farlo - sottolinea Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati, parlando con i giornalisti in Senato - Con questo testo la maggioranza dà seguito, quindi, a un impegno che aveva preso con il Parlamento e con il Paese. Come Noi Moderati, abbiamo cercato di dare un contributo e uno stimolo per arrivare a questo risultato, presentando un disegno di legge coerente con le indicazioni della Consulta ma anche con i nostri valori che ritengono sacra e 'indisponibile' la vita. E sono soddisfatta che tali principi siano ribaditi fin dall'articolo 1 di questo testo base che conferma il perimetro entro il quale ci si muove: non un diritto al suicidio assistito, non un'apertura all'eutanasia, ma una limitata depenalizzazione legata all'esistenza di condizioni oggettivamente drammatiche". Sul fine vita “c’è la necessità, anzi l’urgenza, di una legge nazionale che superi la frammentazione regionale”. Così in un’intervista ad Avvenire la presidente di Azione Elena Bonetti, che ammonisce: “senza il coinvolgimento del servizio sanitario e senza investire in cure palliative le famiglie sarebbero davanti a scelte obbligate. Questo è il grande rischio che va assolutamente evitato”. Bonetti ritiene “non percorribile” l’ipotesi di una approvazione della legge in Senato prima della pausa estiva, “soprattutto considerando che le bozze finora circolate sono lontane dall’essere un testo base solido”. E sull’ipotesi di un Comitato etico nazionale dice: "Quello che ritengo sia pericoloso, e che non vogliamo, è lasciare che il comitato sia emanazione di una scelta politica-governativa. Occorrono figure di scienza ed elevata competenza che possano essere eventualmente nominate da organismi di tutela, penso ad esempio alla Presidenza della Repubblica”. (SEGUE)
COSA PREVEDE IL TESTO. Nell'articolo 1 del testo, dal titolo "Inviolabilità e indisponibilità del diritto alla via", si stabilisce che "il diritto alla vita è diritto fondamentale della persona in quanto presupposto di tutti i diritti riconosciuti dall’ordinamento. La Repubblica assicura la tutela della vita di ogni persona senza distinzioni in relazione all’età o alle condizioni di salute o ad ogni altra condizione personale e sociale". L'articolo definisce inoltre "nulli gli atti civili ed amministrativi contrari alle finalità del presente articolo e non rientranti nelle tassative disposizioni della presente legge". L'articolo 2 aggiunge all’articolo 580 del Codice penale il comma 2-bis, prevedendo che "non è punibile chi agevola l’esecuzione del proposito" di fine vita "formatosi in modo libero, autonomo e consapevole, di una persona maggiorenne, inserita nel percorso di cure palliative, tenuta in vita da trattamenti sostitutivi di funzioni vitali e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili, ma pienamente capace di intendere e di volere, le cui condizioni siano state accertate dal Comitato Nazionale di Valutazione”. Mentre l'articolo 3 contiene disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, il 4 dispone modifiche alla legge del 1978 che introdusse il Sistema sanitario nazionale, disciplinando proprio il Comitato nazionale di valutazione, "organo competente a rilasciare, su richiesta dell’interessato, parere obbligatorio circa la sussistenza o meno dei requisiti per l’esclusione della punibilità" di chi agevola il malato nell'esecuzione del proposito di fine vita. Secondo il testo, il Comitato nazionale di valutazione è formato da sette componenti, di cui un giurista, scelto fra i professori universitari di materie giuridiche o gli avvocati abilitati al patrocinio di fronte alle giurisdizioni superiori, un bioeticista, un medico specialista in anestesia e rianimazione, un medico specialista in medicina palliativa, un medico specialista in psichiatra, uno psicologo e un infermiere. I componenti del Comitato nazionale di valutazione sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il quale nomina fra essi il Presidente, il vice-presidente e il Segretario. I componenti del Comitato nazionale di valutazione durano in carica cinque anni, con possibilità di rinnovo per due sole volte anche non consecutive. (Roc)