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direttore Paolo Pagliaro

TRUMP: CON PUTIN
NESSUN PROGRESSO

TRUMP: CON PUTIN <br> NESSUN PROGRESSO

È durata quasi un’ora, nel pomeriggio di ieri, la telefonata tra il presidente americano, Donald Trump, e l’omologo russo Vladimir Putin. Ad illustrarne i contenuti è stato il consigliere diplomatico del Cremlino Yuri Ushakov, il quale ha specificato che anche in questa occasione il leader russo ha ribadito all’inquilino della Casa Bianca che la Russia “non abbandonerà i suoi obiettivi” in Ucraina, “vale a dire – ha spiegato Ushakov - l'eliminazione delle cause profonde ben note che hanno portato all'attuale situazione”. In ogni caso Putin si è dichiarato pronto a proseguire i negoziati “pure se non è stato ancora discusso il contenuto specifico di un possibile terzo round di colloqui a Istanbul”.

Da parte sua, Trump ha ribadito il suo desiderio di trovare una rapida soluzione alla guerra in Ucraina. La questione della sospensione delle forniture di armi statunitensi a Kiev non è stata discussa, ha aggiunto Ushakov. Qualche ora dopo il colloquio, il presidente degli Stati Uniti ha specificato che, in merito alla possibilità di una soluzione diplomatica al conflitto che sta insanguinando l’Europa orientale, “non sono stati compiuti progressi”. Parlando con i giornalisti alla base aerea di Andrews prima di volare in Iowa, il tycoon ha inoltre sottolineato di “non essere rimasto contento” della posizione del Cremlino su questo tema.

A una domanda sulla sospensione delle forniture di armi all'Ucraina, Trump ha inoltre risposto che gli Stati Uniti stanno in realtà fornendo questo supporto, ma “devono assicurarsi di avere abbastanza armi” per sé stessi. Trump ha inoltre ribadito uno dei suoi argomenti preferiti, ovvero quello di scaricare sul predecessore Joe Biden la responsabilità di avere di fatto “devastato” l’Ucraina “fornendo loro armi”. Questo colloquio tra i due, il sesto dal ritorno del miliardario repubblicano alla Casa Bianca, è avvenuto proprio il giorno dopo che Washington ha annunciato la sospensione della fornitura di alcune armi all'Ucraina, a più di tre anni e mezzo dall'inizio dell'offensiva russa. Sempre ieri, nel corso di una visita in Danimarca, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato gli europei ad aumentare il loro sostegno di fronte al disimpegno americano, che sembra andare di pari passo con la buona intesa che sembra essersi creata tra Trump e Putin. A dimostrarlo il fatto che, oltre alla questione Ucraina, i due abbiano discusso anche della situazione in Medio Oriente – con Putin che ha auspicato una soluzione "esclusivamente attraverso mezzi politici e diplomatici” del confronto tra Iran e Israele -, nonché delle relazioni tra i due Paesi. In tale ambito, entrambi i presidenti hanno confermato il loro interesse per progetti economici congiunti, in particolare nei settori energetico e spaziale.

Intanto proseguono gli attacchi dall’una e dall’altra parte del fronte. Nella notte appena trascorsa, una persona è stata uccisa dai droni ucraini nella regione di Rostov, nella Russia meridionale, come ha annunciato il governatore regionale ad interim Yuri Slyusar. “I droni hanno attaccato i distretti di Azov, Millerovsky e Tarasovsky. L'esercito ha respinto l'attacco aereo, ma purtroppo non è stato privo di tragiche conseguenze”, ha scritto su Telegram. Nel villaggio di Dolotinka, nel distretto di Millerovsky, un drone si è infatti schiantato contro un edificio residenziale di due piani, uccidendo un insegnante in pensione, ha affermato Slyusar, aggiungendo che non ci sono state vittime negli altri attacchi. Sul versante opposto, i missili e i droni russi hanno invece colpito diversi quartieri di Kiev provocando almeno 14 feriti, 12 dei quali sono stati ricoverati in ospedale. I bombardamenti russi hanno danneggiato l'infrastruttura ferroviaria nella parte occidentale della città, causando la deviazione del traffico. (4 lug - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)