Il primo ministro Benjamin Netanyahu è giunto begli Stati Uniti, dove è programmato un incontro con il presidente Donald Trump. Ad accoglierlo, tra gli altri, l'ambasciatore Yechiel Leiter, il console generale a New York Ofir Akunis e il vice ambasciatore Eliav Benjamin. Per la terza volta in meno di sei mesi, dunque, nella serata di oggi Netanyahu sarà ricevuto a Washington dall’inquilino della Casa Bianca. Il repubblicano chiede una tregua nella Striscia di Gaza, sprofondata in una situazione umanitaria critica e devastata da ventuno mesi di guerra. Nel frattempo, ieri sera a Doha, in Qatar, sono iniziati i negoziati indiretti tra Israele e Hamas, volti a garantire un accordo di cessate il fuoco e il rilascio di ostaggi e prigionieri. Trump ha fatto sfoggio nella serata di ieri di ottimismo, affermando che ci sono “buone probabilità” di raggiungere un accordo. “Abbiamo già liberato molti ostaggi, ma per quanto riguarda quelli che rimangono, un buon numero verrà rilasciato. Ci aspettiamo di riuscirci questa settimana”, ha dichiarato ai giornalisti.
Prima di volare negli Usa, il premier israeliano aveva espresso fiducia che il suo incontro con il presidente americano avrebbe potuto “contribuire a far progredire questo risultato che tutti auspichiamo”. Il capo del governo dello Stato ebraico ha una “missione importante” a Washington, ha dichiarato il presidente Isaac Herzog, dopo averlo incontrato domenica mattina: “Promuovere un accordo per riportare a casa tutti i nostri ostaggi”. Delle 251 persone rapite nell'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra, 49 sono ancora detenute a Gaza, tra cui 27 dichiarate morte dall'esercito israeliano. (7 LUG - deg)
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