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KELLOGG: PER L’UCRAINA
UN “PIANO MARSHALL”

KELLOGG: PER L’UCRAINA <BR> UN “PIANO MARSHALL”

Dopo aver incontrato a Roma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky il giorno prima dell’apertura della Conferenza per la ricostruzione che comincia oggi all’Eur, il rappresentante speciale del presidente degli Stati Uniti, Keith Kellogg, nel corso di un dibattito organizzato dalla Yalta European Strategy, ha invitato la comunità internazionale a varare un “Piano Marshall” a favore del paese invaso.  Kellogg ha ricordato come, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti abbiano attuato tale piano per l'Europa: “penso che dovremmo fare lo stesso per l'Ucraina”, ha affermato il rappresentante speciale, avvertendo che si tratterà di un compito molto arduo. Il rappresentante di Washington ha ribadito l’importanza del raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco sottolineando che “Come ex soldato, mi riesce difficile comprendere il livello di violenza che si sta vedendo in Ucraina in questo momento... Quando si perdono oltre un milione di soldati, si tratta di un omicidio su scala industriale”, ha affermato, aggiungendo che anche i civili stanno morendo e le città vengono distrutte.

A titolo di paragone, il generale in pensione ha ricordato che l'esercito degli Stati Uniti si era ritirato dal Vietnam, dopo aver perso 68.000 soldati, rimarcando il fatto che Kiev ha accettato la tregua, che però non è stata presa in considerazione dall’altra parte. Il rappresentante speciale del presidente degli Stati Uniti si è concentrato in particolare sul tema del ritorno dei bambini ucraini. Donald Trump, ha affermato, è preoccupato per questa questione, quindi ha insistito, durante i colloqui con Volodymyr Zelensky, affinché fosse uno dei punti da negoziare con i russi, e il leader ucraino ha concordato. Kellogg si è inoltre rivolto ai militari ucraini presenti nella sala: “Ciò che fate oggi – ha detto - diventerà leggenda domani”.

Nel faccia a faccia con Zelensky, Kellogg ha inoltre affrontato il tema relativo alle principali priorità della cooperazione in materia di difesa, tra cui la fornitura di armi, il rafforzamento della difesa aerea dell'Ucraina e la necessità di sanzioni più severe contro la Russia. I dettagli del colloquio sono stati condivisi su Telegram dal presidente ucraino. “Ho avuto una conversazione approfondita con l'inviato presidenziale speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina, Keith Kellogg – ha scritto Zelensky -. L'ho ringraziato per la partecipazione alla Conferenza per la ripresa dell'Ucraina, dove il Generale guida la delegazione statunitense. Abbiamo discusso delle forniture di armi e del rafforzamento della difesa aerea. Dato l'aumento degli attacchi russi, questa rimane una delle nostre massime priorità. Abbiamo anche affrontato l'acquisto di armi americane, la produzione congiunta di sistemi di difesa e gli sforzi di localizzazione in Ucraina”.

La discussione si è concentrata anche sull'inasprimento delle sanzioni contro la Federazione Russa. In tal senso, Zelensky ha spiegato che è evidente “la necessità di restrizioni più severe sull'energia russa, in particolare sanzioni secondarie contro gli acquirenti di petrolio russo. Speriamo in progressi sul disegno di legge proposto dai senatori Graham e Blumenthal al Congresso degli Stati Uniti. Questo potrebbe certamente indurre la Russia a riflettere maggiormente sulla pace”. Intanto, come hanno sottolineato nelle ultime ore diversi media americani, la fornitura di armi di difesa americane all'Ucraina è ripresa dopo la recente sospensione dell'assistenza militare degli Stati Uniti. Da quanto si apprende, infatti, gli Usa stanno fornendo all'Ucraina proiettili di artiglieria e batterie missilistiche mobili. Secondo quanto affermato da alcuni funzionari del Pentagono, la sospensione della fornitura di alcuni tipi di armi avvenuta la scorsa settimana era probabilmente dovuta al timore che le scorte militari statunitensi fossero eccessivamente intaccate.

AL VIA LA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE. Prende il via oggi al Centro Congressi La Nuvola di Roma la “Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina” (URC2025), co-organizzata dai Governi italiano e ucraino.

Saranno presenti circa 5.000 partecipanti, fra cui circa 100 delegazioni governative e 40 di Organizzazioni Internazionali, incluse le principali banche di sviluppo, 2.000 aziende e rappresentati di autonomie locali e società civile, oltre 500 giornalisti accreditati. Si tratta del più importante momento internazionale dedicato alla ripresa, ricostruzione e modernizzazione dell’Ucraina. I lavori si articoleranno in quattro principali aree o “Dimensioni”: imprenditoriale, umana, locale e regionale e quella delle riforme nel percorso di adesione all’UE. A queste si affiancherà una importante dimensione culturale e di tutela del patrimonio nelle aree di conflitto.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni accoglierà i Capi di Stato e di Governo dalle 10. Successivamente alla foto di famiglia con tutti i Capi Delegazione presenti, aprirà ufficialmente alle 10.30 la Conferenza con un intervento nella sessione plenaria.

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani aprirà invece alle 8.30 la specifica “Conferenza dei Donatori dell’Ucraina”, momento di confronto sui finanziamenti per la ripresa del Paese. Alle 12.30 aprirà il Forum sulla Ripresa, con decine di panel tematici e relatori istituzionali. Alle 13.30 incontrerà, insieme ai vertici delle Agenzie del Sistema Paese, le principali imprese italiane partecipanti. Per tutta la durata dei lavori avrà poi una fitta agenda di incontri bilaterali con i suoi omologhi presenti a Roma.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolgerà nella serata odierna un indirizzo di saluto ai partecipanti. A seguire, i Ministri della Cultura italiano Giuli e ucraino Tochytskyi inaugureranno una mostra al Museo delle Civiltà.

Alla realizzazione dell’evento ha lavorato una Task Force appositamente istituita presso la Farnesina che, sotto la guida del Ministro Tajani, ha coordinato l’attività delle varie Amministrazioni coinvolte.

La URC25 vedrà impegnata la quasi totalità dei Ministri di Governo, a cui si affiancheranno i vertici di Regioni ed enti locali, della Banca d’Italia e delle principali Autorità amministrative indipendenti.

(10 LUG - deg)

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