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direttore Paolo Pagliaro

TAJANI: 500 IMPRESE
PER LA RICOSTRUZIONE

TAJANI: 500 IMPRESE <BR> PER LA RICOSTRUZIONE

“Questo incontro non è solamente un incontro a carattere economico: vogliamo mandare oggi un messaggio molto chiaro. L’Ucraina non è sola. Vogliamo dare supporto, vogliamo sostenere la vostra libertà, la vostra indipendenza. Vogliamo essere protagonisti nella ricostruzione del vostro Paese”. Con queste parole il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto alla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, in corso a Roma “Innanzitutto, è un onore che questa conferenza si svolga in Italia, nella nostra capitale, a dimostrazione della grande unità tra Paesi liberi, tra imprese private, per far sì che all’Ucraina arrivi un concreto sostegno per ricostruirla, dopo l’ingiusto e vergognoso attacco che subisce ogni giorno” ha sottolineato il titolare della Farnesina. Il ministro ha inoltre ricordato che “Noi lavoriamo per la pace, vogliamo costruire la pace, vogliamo che il popolo ucraino non soffra più. Ecco perché abbiamo preparato questa conferenza con una serie di appuntamenti che hanno anticipato l’incontro di oggi: li abbiamo svolti a Verona, li abbiamo svolti a Bruxelles. Abbiamo voluto, insomma, chiamare a raccolta tante imprese, e sono lieto che tantissime abbiano accettato. Oggi sono circa cinquecento le imprese italiane qui presenti, a dimostrazione che il settore privato, accanto alle istituzioni, è pronto a fare molto per l’Ucraina. Difendere l’Ucraina non è una questione che riguarda solo gli ucraini: è una questione che riguarda tutti quanti noi. Riguarda la democrazia. Ecco perché è importante essere protagonisti nella fase della ricostruzione, appena — ci auguriamo il prima possibile — si concluderà questa incredibile guerra, iniziata in violazione di tutte le regole del diritto internazionale”.

“Vogliamo però che la ricostruzione avvenga anche a guerra in corso – ha aggiunto Tajani - perché il popolo ucraino non può essere privato di infrastrutture fondamentali, come le reti elettriche o altre infrastrutture essenziali, per poter procedere nella vita quotidiana e affrontare il generale inverno. Grazie alla forza del popolo ucraino, la libertà in quel Paese esiste ancora. E noi, insieme a voi, vogliamo dare un chiaro messaggio di amicizia, un chiaro messaggio di sostegno. L’Italia è pronta a fare la sua parte”. “Anche questa notte ci sono stati attacchi — ha rimarcato ancora il ministro - non contro le forze armate ucraine, ma contro la popolazione civile, contro la città di Kiev. Questo è veramente inaccettabile”. (10 LUG / lug)

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