Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

ACCORDO UE-ISRAELE
PER GLI AIUTI A GAZA

ACCORDO UE-ISRAELE <BR> PER GLI AIUTI A GAZA

È stato annunciato ieri dall'Unione Europea il raggiungimento di un accordo con Israele per estendere gli aiuti umanitari all'enclave. A renderlo noto il capo della diplomazia europea. “Questo accordo significa che saranno aperti più valichi di frontiera, che più camion di aiuti e cibo entreranno” nell'enclave, ha assicurato Kaja Kallas su X. “Contiamo su Israele affinché attui tutte le misure concordate”, ha aggiunto, precisando che entreranno in vigore “nei prossimi giorni”. Nello specifico, l'accordo prevede un “aumento sostanziale del numero di camion carichi di cibo e prodotti non alimentari che entrano quotidianamente a Gaza”, nonché l'apertura di nuovi punti di attraversamento" nel nord e nel sud del territorio.  

Nella nota pubblicata online dalla UE, si legge che “A seguito delle risoluzioni del governo israeliano e del dialogo costruttivo tra UE e Israele, Israele ha concordato misure significative per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Tali misure sono o saranno attuate nei prossimi giorni, con l'intesa comune che gli aiuti su vasta scala debbano essere consegnati direttamente alla popolazione e che si continueranno ad adottare misure per garantire che non vi sia alcun dirottamento degli aiuti verso Hamas. Queste misure includono, tra le altre cose, l'aumento sostanziale dei camion giornalieri per il trasporto di cibo e beni non alimentari a Gaza, l'apertura di diversi altri punti di attraversamento sia nella zona settentrionale che in quella meridionale; la riapertura delle rotte degli aiuti giordani ed egiziani; l'abilitazione della distribuzione di generi alimentari tramite panetterie e cucine pubbliche in tutta la Striscia di Gaza; la ripresa delle consegne di carburante per le strutture umanitarie, fino a un livello operativo; la protezione degli operatori umanitari; la riparazione e l'agevolazione dei lavori su infrastrutture vitali come la ripresa della fornitura di energia elettrica all'impianto di desalinizzazione dell'acqua. L'UE è pronta a coordinarsi con tutti gli attori umanitari interessati, le agenzie delle Nazioni Unite e le ONG presenti sul campo, per garantire la rapida attuazione di queste misure urgenti. L'UE chiede nuovamente un cessate il fuoco immediato, il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti e sostiene gli attuali sforzi di mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti d'America”.

Da parte sua, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha confermato l'accordo, affermando che domenica scorsa il gabinetto per la sicurezza ha deciso misure “per migliorare la situazione umanitaria a Gaza”, tra cui “più camion, più attraversamenti e più percorsi per gli sforzi umanitari”. Parlando insieme al ministro degli Esteri austriaco Beate Meinl-Reisinger e al ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephu, Sa'ar ha ringraziato i suoi omologhi “per il dialogo fruttuoso che stiamo conducendo, con voi e con l'UE, sulla questione umanitaria”.

Nel frattempo, però, dalla Striscia non cessano di giungere notizie raccapriccianti. Secondo quanto riferito dal personale medico e dai funzionari dell'enclave, ieri un attacco israeliano ha ucciso 15 persone, tra cui donne e bambini, che si trovavano all'esterno di un centro sanitario nella città di Deir Al Balah, nella Striscia di Gaza centrale. L'ospedale dei martiri di Aqsa a Gaza ha dichiarato che otto delle vittime dell'attacco erano bambini, il più piccolo aveva due anni e il più grande 14. Ha aggiunto che sono rimasti uccisi anche tre donne e quattro uomini. Complessivamente, nella sola giornata di ieri sarebbero stati uccisi nell’enclave 66 palestinesi. (11 LUG - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)