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direttore Paolo Pagliaro

LUCCA DICE BASTA
AI "BUTTADENTRO"

LUCCA DICE BASTA <br>AI

Lucca prende posizione contro i "buttadentro", quelle figure sempre più diffuse che, con modi spesso insistenti, cercano di attirare i passanti nei locali del centro storico. Con una nuova ordinanza comunale, l’amministrazione ha deciso di mettere fine a questa pratica, ritenuta incompatibile con il decoro e l’identità culturale della città.
"L’obiettivo è chiaro: garantire una fruizione serena, libera e autonoma del centro storico, tutelando la bellezza e la vivibilità degli spazi pubblici", si legge nella nota ufficiale del Comune. Il provvedimento vieta espressamente di fermare i passanti per invitarli ad accedere in bar e ristoranti, introducendo sanzioni economiche per i trasgressori — da 173 a 694 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 20 del Codice della Strada — e pene più severe in caso di recidiva: decadenza della concessione di suolo pubblico e sospensione dell’attività fino a tre giorni.
Il fenomeno era ormai diventato sempre più visibile, soprattutto lungo le vie centrali più frequentate da turisti e visitatori. "Negli ultimi mesi, la pratica si era diffusa anche nei luoghi simbolo della città", ha commentato Antonio Fava, presidente di Fipe Confcommercio. "Si tratta di un comportamento che mal si concilia con l’eleganza e il senso di accoglienza che da sempre caratterizzano Lucca".
Fava sottolinea come il provvedimento non rappresenti un caso isolato: "Anche altre città turistiche, come Ischia, Capri o Como, hanno adottato misure simili per proteggere l’immagine dei propri centri storici. Lucca non è una mosca bianca, ma fa parte di un movimento più ampio che vuole preservare il valore dei luoghi, non solo come attrazione turistica, ma come patrimonio da rispettare".
A ribadire la filosofia alla base dell’ordinanza è stato lo stesso sindaco Mario Pardini, insieme all’assessora al Commercio e Decoro urbano Paola Granucci: "Lucca è una città dalla forte identità storica e culturale. La nostra ordinanza non vuole penalizzare l’attività commerciale, ma al contrario tutelare la qualità dell’esperienza, sia per chi vive qui sia per chi ci viene in visita. Promuovere la propria attività è legittimo, ma non si può farlo con modalità invadenti o scorrette". (peg - 13 lug)

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