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DAZI, URSO: TRATTATIVE
A OLTRANZA CON GLI USA

DAZI, URSO: TRATTATIVE <BR> A OLTRANZA CON GLI USA

Liberare l'industria europea dai "dazi interni", fare con urgenza le riforme e da subito stringere sulla revisione delle norme sull'auto, mentre con gli Usa occorre trattare a oltranza, puntando ad una soluzione equa e condivisibile», sostiene in un’intervista a La Stampa il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che oggi sarà a Berlino e giovedì andrà a Parigi per incontrare i suoi omologhi. Ministro, qual è l'obiettivo di queste due missioni? «Condividere le linee di politica industriale per indirizzare la Commissione sulla strada delle riforme, che devono essere perseguite con determinazione e urgenza. Lo abbiamo sempre sostenuto sin dall'inizio: dobbiamo liberare l'industria europea dai "dazi interni", cioè dall'iper-burocrazia e dalle follie del "Green Deal" che ne soffocano la competitività. Le tre grandi nazioni europee, fondatrici della nostra Unione, devono agire insieme, con piena comunità di intenti e comune visione strategica». Come ci si deve porre nei confronti degli Usa? «Germania e Italia sono i principali Paesi esportatori. Ne parlerò oggi con il nuovo ministro dell'Economia e dell'Energia tedesco, Katherina Reiche. Dobbiamo insistere sul negoziato per una soluzione equa e sostenibile. Al contempo, dobbiamo indirizzare insieme la Commissione ad aprire nuovi mercati, finalizzando accordi di libero scambio con i Paesi del Golfo, l'India, la Malesia, le Filippine e l'Australia. E ovviamente con il Mercosur, tutelando al contempo la produzione agricola. Bene anche la volontà di condividere con il Giappone posizioni comuni». L'ipotesi di dazi zero sembra remota. È d'accordo che l'Europa usi subito il cosiddetto bazooka? «Non è ancora il momento delle ritorsioni. Il cosiddetto "bazooka", cioè il meccanismo di coercizione, era stato pensato nei confronti di possibili avversari sistemici, qualora volessero colpire la libertà di azione di Paesi dell'Unione, e comunque quale massimo deterrente, una sorta di "atomica commerciale". E quindi l'ultima ratio, perché innescherebbe un'escalation dagli effetti devastanti anche sulla nostra economia. Bisogna trattare ad oltranza, sino all'ultimo. Se poi il negoziato dovesse fallire, reagiremmo ovviamente insieme, con la determinazione di chi sa di essere nel giusto, ma in modo equo e proporzionato». (21 LUG - deg)

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