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FINE VITA, IL VIDEO-TESTAMENTO DI LAURA SANTI: QUESTA PDL VA FERMATA. MA TORNERA’ A SETTEMBRE

Roma, 23 lug – “Voi state andando a dibattere di un disegno di legge che non va emendato, onorevoli parlamentari, va proprio bocciato perché non vuole regolare il fine vita, lo vuole proprio cancellare alla radice”. Con un video pubblicato a sorpresa, poche ore dopo il suo ricorso al suicidio assistito, Laura Santi lancia un appello diretto alla politica italiana, affinché venga ritirato il disegno di legge sul fine vita attualmente all’esame del Parlamento. E proprio nel giorno in cui in Senato arrivava l'ufficialità del rinvio dell'esame a dopo la pausa estiva: slittano infatti a settembre, come già nell’aria, le votazioni degli emendamenti al disegno di legge, secondo quanto emerso dalla riunione delle Commissioni congiunte Affari sociali e Giustizia. La richiesta di rinvio è stata avanzata da tutti i gruppi. Tutti gli emendamenti, a quanto si apprende, sono stati dichiarati ammissibili. Ma secondo Laura Santi si tratta proprio di un testo da cancellare. Perché, dice nel suo video-testamento “è stato concordato sottobanco con il Vaticano dalla presidente Giorgia Meloni” alla quale parla poi direttamente: “Mi rivolgo anche a lei in questo momento, dalla presidente, dal suo partito, dal governo, dalla maggioranza. Nessun altro interlocutore, non la comunità scientifica, non le associazioni di malati, solo il Vaticano. Pensate cosa può essere venuto fuori”. Nel video Laura Santi, giornalista perugina, a lungo attivista nell’Associazione Luca Coscioni, prova a smontare punto per punto il testo proposto dalla maggioranza, denunciando come primo nodo “l’esclusione del Servizio sanitario nazionale, lasciando poi a iniziative privatistiche”. E si chiede: “Chi si deve occupare della mia valutazione rigorosa, seria, genuina, autorevole se non la sanità? Verosimilmente la sanità che mi sta vicino, la mia sanità locale, io sono stata valutata dalla mia ASD di competenza e anche dal mio comitato etico”. Altro elemento fortemente contestato è la sostituzione dei comitati etici locali con un organismo nazionale nominato dal governo: “Il mio comitato etico regionale è stato forte, autorevole e indipendente, c'è stato un confronto serrato tra i due, perché mettere un comitato nazionale di nomina governativa? Chi mi deve vedere da Roma?”. Poi l’attacco uno dei criteri previsti per accedere alla procedura, cioè la dipendenza da macchinari che sostituiscono funzioni vitali: “Voi volete introdurre, voi, chi vuole questo disegno di legge, la presenza di trattamenti sostitutivi di funzioni vitali, ma questo esclude grandissima parte dei malati, io stessa non avrei avuto questo diritto e questo è una bella beffa”. E sull’obbligo di cure palliative: “non c’entrano niente. Abbandonate questo pretesto, perché è solo un pretesto e poi francamente è un trattamento sanitario obbligatorio, se me lo mettono, obbligatorio, questo mi sembra che sia anche anticostituzionale”. Infine, Santi definisce la tempistica prevista “sadica, spietata”: “Ci starebbe una specie di organo, un'autorità giudiziaria che fino a cinque mesi dopo deve vagliare la nostra richiesta, i nostri malati, quindi immaginate i tempi della giustizia civile e poi il malato in caso di diniego può ripresentarsi dopo sei mesi. Ma una persona come Laura o peggio ancora, non gli passa un singolo giorno, che cosa deve fare nel frattempo? Voi vi rendete conto che tortura? Perché volete aggiungere tortura alla tortura?”. Per Santi, la legge non è un tentativo di regolamentare, ma «un disegno di legge veramente infausto» con una ratio «sbagliata»: “Non è un intento di regolamentare il fine vita, ma di escludere questo diritto”. E aggiunge: “Non abbiate paura, non porterà questo diritto a nessun abuso, perché già rigorosamente oggi regolamentato dalla giurisprudenza, ma con una legge buona, con una legge dotata veramente di buon senso – e vi chiedo oggi buon senso di esseri umani – non porterebbe a nessun abuso, perché il rigore estremo nella valutazione ci sarebbe sempre”. Nel finale del messaggio, Santi cita anche l’altra proposta in campo: “C’è adesso un’altra proposta di legge alternativa. Gli amici miei dell’associazione Coscioni non sanno che sto facendo questo video, è un mio regalo che mi faccio alla mia vita, che oggi quando vedrete sarà finita. C'è la proposta di legge alternativa per l’eutanasia legale”.
(Sis – Roc)

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