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PALESTINA, TRUMP E MELONI
CONTRO PROPOSTA MACRON

PALESTINA, TRUMP E MELONI <BR> CONTRO PROPOSTA MACRON

L'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron di voler arrivare in tempi brevi al riconoscimento dello stato palestinese ha provocato la reazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che, prima di volare in Scozia - dove si trova per una visita di 5 giorni e dove domenica incontrerà Ursula von der Leyen in un vertice sui dazi Usa-Ue - ha commentato tranchant: "Quello che dice Macron non importa, non ha alcun peso". Non è la prima volta che Trump tratta Macron in malo modo. Lo scorso giugno, al termine del G7 in Canada aveva detto "Emmanuel sbaglia sempre". Questa volta però Trump ha aggiunto che comunque Macron "è un bravo ragazzo".

E anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni si è detta contraria alla proposta di Macron. In un'intervista a La Repubblica Meloni ha spiegato che "il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l'obiettivo".

E Meloni l'intervista ribadisce: "L'ho detto varie volte, anche in Parlamento. L'ho detto alla stessa autorità palestinese e l'ho detto anche a Macron. Se qualcosa che non esiste viene riconosciuto sulla carta, il problema rischia di sembrare risolto, quando non lo è". E aggiunge: "Essendo favorevolissima allo Stato della Palestina, non sono favorevole al suo riconoscimento a monte di un processo per la sua costituzione".

Il presidente francese giovedì sera aveva scritto suoi suoi canali social: “Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Farò un annuncio solenne all'Assemblea generale delle Nazioni Unite il prossimo settembre”. L’inquilino dell’Eliseo si era impegnato a riconoscere tale impegno diversi mesi fa, prima che venisse sospeso, in particolare a causa dello scoppio della guerra tra Israele e Iran. Il capo di Stato francese ha aggiunto nel suo messaggio che “l'urgenza oggi è porre fine alla guerra a Gaza e salvare la popolazione civile”. Ad oggi, 148 stati, che rappresentano i tre quarti dei membri delle Nazioni Unite, riconoscono uno Stato palestinese. Stati Uniti e Israele si oppongono fermamente a tale progetto.

Un annuncio che aveva irritato da subito l'amministrazione americana. In post venerdì il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha ribadito che gli Stati Uniti “respingono fermamente” il piano di Macron. “Questa decisione sconsiderata non fa che alimentare la propaganda di Hamas e ostacola la pace. È uno schiaffo in faccia alle vittime del 7 ottobre”, ha aggiunto Rubio. Durissima ovviamente la riposta israeliana. “Condanniamo fermamente la decisione del Presidente Emmanuel Macron di riconoscere uno Stato palestinese accanto a Tel Aviv, dopo il massacro del 7 ottobre. Tale decisione incoraggia il terrorismo e rischia di creare un altro Stato emissario dell'Iran, come Gaza”, ha reagito il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio. “L'annuncio di Macron della sua intenzione di riconoscere uno Stato palestinese è una vergogna e una capitolazione al terrorismo, nonché una ricompensa e un incoraggiamento per gli assassini e gli aggressori di Hamas”, ha incalzato il ministro della Difesa Israel Katz. “Invece di stare al fianco di Israele durante questa prova – ha aggiunto - il presidente francese sta lavorando per indebolirlo”. Il rappresentante del governo Netanyahu ha ribadito quindi che lo Stato ebraico “non permetterà” la creazione di uno Stato palestinese.

Anche il vice primo ministro israeliano Yariv Levin ha duramente criticato la decisione dell’Eliseo, definendola “una macchia nera nella storia francese e un aiuto diretto al terrorismo”. L'ex ministro della giustizia israeliano si spinge oltre, affermando che tale riconoscimento significa che è giunto il momento di “applicare la sovranità israeliana” in Cisgiordania, territorio palestinese occupato da Israele dal 1967, dove la colonizzazione israeliana ha subito un'accelerazione negli ultimi mesi. Da parte sua, il vicepresidente dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), Hussein Al-Sheikh, ha accolto con favore la mossa di Parigi. “Questa posizione riflette l'impegno della Francia nei confronti del diritto internazionale e il suo sostegno al diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione e all'istituzione del nostro Stato indipendente”, ha affermato.

Anche il gruppo terroristico Hamas, rivale dell'Autorità Nazionale Palestinese, ha elogiato la promessa di Macron, definendola un “passo positivo nella giusta direzione per rendere giustizia al nostro popolo palestinese oppresso e sostenere il suo legittimo diritto all'autodeterminazione”. Hamas ha affermato che la decisione di Macron “riflette la crescente convinzione internazionale della giustizia della causa palestinese e l'incapacità dell'occupazione di distorcere i fatti”. “Invitiamo tutti i paesi del mondo, in particolare le nazioni europee e quelle che non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina, a seguire l'esempio della Francia”.

Da segnalare che La Francia presiederà, insieme all'Arabia Saudita, una conferenza internazionale a livello di capi di Stato o di governo volta a rilanciare la soluzione dei due Stati per Palestina e Israele. Questa conferenza, inizialmente prevista per giugno, è stata rinviata all'ultimo minuto a causa della guerra tra Israele e Iran. Nel frattempo, una riunione a livello ministeriale è stata annunciata per il 28 e 29 luglio.

(© 9Colonne - citare la fonte)