Si è tenuto nel pomeriggio un colloquio telefonico tra il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty in vista della Conferenza di New York sulla situazione a Gaza, in programma dal 28 al 30 luglio. Abdelatty guiderà la delegazione egiziana, mentre per l’Italia sarà presente il Sottosegretario Maria Tripodi. Il confronto si è concentrato sulla situazione umanitaria in corso a Gaza e sugli obiettivi della Conferenza.
Il Ministro Tajani ha espresso forte preoccupazione per le gravi condizioni della popolazione civile a Gaza, ribadendo la contrarietà a trasferimenti forzati della popolazione palestinese. Ha informato il Ministro Abdelatty di aver avuto contatti nelle ultime ore con il Ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, al quale ha rappresentato la posizione italiana, sottolineando che la situazione umanitaria nella Striscia non è sostenibile. In questo quadro, l’Italia è pronta a rafforzare il proprio impegno attraverso il programma “Food for Gaza” e continuare a contribuire alla missione EUBAM Rafah, che svolge un importante compito nel facilitare il transito giornaliero di feriti e malati.
I due Ministri hanno poi discusso dei lavori dell’imminente Conferenza di New York, che si articolerà in gruppi tematici. L’Egitto co-presiederà, insieme al Regno Unito, il gruppo su ricostruzione e assistenza umanitaria, mentre l’Italia, con l’Indonesia, co-presiederà quello sulla sicurezza.
Tajani ha accolto con interesse la proposta egiziana per l’istituzione di uno Stato palestinese non-militarizzato, presentata dal Ministro Abdelatty come contributo al dibattito sul futuro assetto della regione e ha ricordato il pieno sostegno dell’Italia al Piano egiziano per la ripresa e ricostruzione di Gaza, adottato lo scorso marzo dalla Lega Araba e dall’Organizzazione per la Cooperazione Islamica.
Nel colloquio è stato richiamato anche il contenuto della Dichiarazione congiunta firmata il 21 luglio da 30 Paesi, tra cui l’Italia, e dalla Commissaria europea Lahbib: condanna delle uccisioni di civili nelle aree di distribuzione degli aiuti umanitari, ferma opposizione a ogni ipotesi di sfollamento forzato o alterazione territoriale e demografica dei Territori palestinesi, e riaffermazione dell’impegno per la soluzione a due Stati.
Entrambi i Ministri hanno concordato sulla necessità di rilanciare al più presto un processo politico credibile e inclusivo che conduca alla coesistenza pacifica di due Stati, Israele e Palestina, in condizioni di pace e sicurezza.
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