“Sono convinto che sia Sala sia Ricci sono sindaci che magari hanno errato nell’affidarsi a qualcuno di loro conoscenza, ma che siano responsabili di fatti di corruzione mi resta molto difficile crederci”. Lo ha affermato l’ex Magistrato e politico Antonio Di Pietro, nel corso del programma "Filorosso", condotto da Manuela Moreno, in diretta ieri sera su Rai 3. Sull’opportunità di “dimissioni” per Sala e Ricci, Di Pietro ha ricordato che “personalmente così ho fatto quando da Ministro ricevetti un avviso di garanzia. Ma lo feci all’epoca perché volevo mettere in condizioni il Governo di cui facevo parte di operare con serenità. Con il senno di poi, io sono stato prosciolto ovviamente, credo che queste vicende che stanno venendo in questi ultimi anni stiano facendo venir fuori quello che deve essere l’avviso di garanzia, ovvero di avvisare le persone che si stanno facendo delle indagini. E’ il caso di smetterla di considerare l’avviso di garanzia un pregiudizio, in cui viene già dichiarato colpevole chi viene soltanto avvisato”. Sul paragone tra Tangentopoli e i recenti fatti di Milano e Pesaro Di Pietro ha spiegato che “sono due fatti obiettivamente diversi. Non è che l’uno è meno grave dell’altro, perché dire che un amministratore ha le mani pulite è il minimo sindacale è l'ovvio e lo dice la legge. Il problema di fondo è che nell'inchiesta di Tangentopoli della mia epoca vi era una visibilità della tangente anche rappresentata dalla mole delle mazzette e dei soldi che venivano trovate, adesso si trovano sono fatture, consulenze e incarichi dove ci trovi pure l'Iva". Sulla cosiddetta "pesca a strascico" Di Pietro nel ribadire il massimo rispetto verso le Procure della Repubblica e della Magistratura ha spiegato che "questo sistema investigativo che è molto redditizio" tuttavia presenta un rischio "che alla fine nella rete ne resteranno alcuni, altri da lasciare in mare perché innocenti". Per Di Pietro "dobbiamo tutti quanti considerare l'avviso di garanzia più un avviso che una condanna".
(red)
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