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DAZI, LA RIBELLIONE
DI FRANCIA E GERMANIA

DAZI, LA RIBELLIONE <br> DI FRANCIA E GERMANIA

Arrivano reazioni pessimistiche dai leader delle due maggiori economie europee all'accordo commerciale raggiunto tra la presidente dell'UE Ursula von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

 

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha affermato che l'accordo "danneggerebbe sostanzialmente" le finanze del suo Paese, mentre il primo ministro francese François Bayrou ha affermato che equivale a una "sottomissione".

 

L’accordo prevede un dazio del 15% sulla maggior parte delle esportazioni dell'UE verso gli Stati Uniti – metà del tasso minacciato da Trump – in cambio dell'acquisto da parte dell'Europa di più energia americana e della riduzione delle tasse su alcune importazioni. Dopo colloqui privati presso il campo da golf di Trump a Turnberry, in Scozia, Von Der Leyen ha descritto l'accordo come un "enorme affare", mentre Trump ha affermato che avrebbe avvicinato gli Stati Uniti e l'UE.

 

L'accordo richiederà l'approvazione di tutti i 27 membri dell'UE, ognuno dei quali ha interessi e livelli di dipendenza diversi dall'esportazione di merci verso gli Stati Uniti.

 

Sebbene nessuno Stato membro abbia indicato di volerne bloccare l'entrata in vigore, i leader europei hanno festeggiato poco.

 

Merz ha avvertito che le economie degli Stati Uniti e dell'Europa subiranno un impatto negativo, ma ha anche affermato che il team negoziale di Bruxelles "non poteva aspettarsi di ottenere di più" contro un presidente degli Stati Uniti determinato a riequilibrare le relazioni con i principali partner commerciali.

 

Bayrou è stato più critico, scrivendo su X: "È un giorno buio quando un'alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i propri valori comuni e difendere i propri interessi comuni, si rassegna alla sottomissione”.

(red – 29 lug)

(© 9Colonne - citare la fonte)