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direttore Paolo Pagliaro

FEMMINICIDI E ADOLESCENTI,
CONFRONTO IN SENATO

FEMMINICIDI  E ADOLESCENTI, <br>  CONFRONTO IN SENATO

"E' molto significativo per me svolgere questa informativa nella stessa Aula in cui, appena pochi giorni fa, è stato approvato in prima lettura all'unanimità il disegno di legge per l'introduzione e la tipizzazione del reato di femminicidio, un provvedimento che il nostro Governo ha fortemente voluto e sul quale il Senato ha compiuto un lavoro importante, arrivando a un voto unitario che rappresenta un bel segnale su un tema che ci sta molto a cuore". Così il ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, intervenuta in aula a Palazzo Madama nell'ambito dell'informativa del governo sui femminicidi in età adolescenziale. Roccella ha inoltre ribadito la centralità della famiglia accanto alla scuola e illustrato le azioni messe in campo dal Governo: dal rafforzamento della rete dei centri antiviolenza al parental control, all'age verification per proteggere i minori online; dal sostegno alle famiglie attraverso i centri territoriali al piano famiglia. Ha infine citato progetti scolastici, come il concorso nazionale per cortometraggi sul tema della violenza, sostenendo la necessità di investire nelle giovani generazioni per arrivare a un cambiamento reale. Nella stessa informativa è intervenuto il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, che ha evidenziato come la lotta alla violenza e la promozione del rispetto siano “centrali” nella sua visione di scuola, intesa come luogo non solo di istruzione, ma di formazione integrale della persona e del cittadino. Illustrando le nuove linee guida sull'educazione civica, il ministro ha sottolineato che queste vedono l'educazione al rispetto un obiettivo trasversale a tutte le discipline, con ottimi risultati già riscontrati nelle scuole: "il 95 per cento degli istituti ha attivato progetti specifici, coinvolgendo circa un milione di studenti".

Valditara ha inoltre evidenziato il valore dell'alfabetizzazione emozionale e del peer tutoring, promuovendo una scuola che educhi alla gentilezza, all'empatia e alla gestione non violenta dei conflitti. Non privi di accenni critici gli interventi delle opposizioni, con la senatrice dem Cecilia D'Elia, vicepresidente della Commissione Femminicidi, che ha sottolineato: “Il punto è riconoscere che la violenza di genere è una questione politica, che deve puntare a sconfiggere un sistema sessista in cui si è già immischiati dalla nascita, a sostenere i percorsi di autonomia culturale da esso e favorire nei ragazzi e nelle ragazze la costruzione di un’identità libera, nella serena accettazione della propria corporeità. Quello che vogliamo quindi è quel salto di qualità promesso e non ancora visto. Chiediamo il potenziamento degli aspetti preventivi, dalla formazione alla definizione dei dati e del monitoraggio del fenomeno. Servono linee guida per formare operatori e operatrici e bisogna entrare nelle università, nella formazione, nella sensibilizzazione e nei percorsi specifici personale scolastico. Mentre qui parliamo di educazione, alla Camera si discute il progetto del ministro Valditara sul consenso informato preventivo delle famiglie in relazione ai percorsi sulla sessualità nelle scuole che è sbagliatissimo: compromette l’autonomia scolastica, la fiducia nelle scuole. Nessuno vuole sottrarre i figli alle famiglie, ma parliamo di un diritto educativo che ha a che fare con la personale crescita di ognuno" afferma D'Elia. (PO / Roc)        

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