Si è spento oggi, nella quiete della sua casa di vacanza a Gressoney-La-Trinité, il giurista Vladimiro Zagrebelsky. Aveva 85 anni. Un malore improvviso ha messo fine alla lunga vita di uno dei più autorevoli studiosi italiani del diritto, uomo di grande rigore intellettuale e profonda sensibilità civile. Nato a Torino nel 1940, si era laureato in giurisprudenza nel 1963, scegliendo due anni dopo la strada della magistratura. Una carriera vissuta all’intersezione tra l’impegno accademico e quello istituzionale, sempre guidata da un’idea alta della giustizia: quella di un servizio al cittadino, pilastro della democrazia e strumento di tutela dei diritti fondamentali. Nel corso della sua lunga carriera, ha ricoperto ruoli di primo piano nel sistema giudiziario italiano: presidente della Corte d’Assise di Torino tra il 1987 e il 1990, e poi procuratore della Repubblica presso la Pretura della stessa città dal 1991 al 1994. È stato eletto per due mandati al Consiglio Superiore della Magistratura, chiamato a rappresentare i suoi colleghi in uno dei momenti più delicati della vita giudiziaria del Paese.
Dal 1998 al 2001 ha lavorato al Ministero della Giustizia, dove ha diretto prima la Direzione generale dell’organizzazione giudiziaria, poi l’Ufficio legislativo. In quegli stessi anni è stato anche presidente di una commissione dell’ONU a Vienna dedicata alla prevenzione del crimine e alla giustizia penale. Il suo nome è però legato in modo particolare alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, dove è stato giudice dal 2001 al 2010. Un incarico che ha coronato la sua vocazione europea e che gli ha permesso di contribuire in modo significativo allo sviluppo della giurisprudenza in materia di diritti umani. Anche dopo la fine del suo mandato, ha continuato a essere un riferimento autorevole per studiosi, giuristi e cittadini interessati al diritto europeo. Editorialista per “La Stampa”, ha promosso e animato per oltre un decennio il Laboratorio dei Diritti Fondamentali (LDF) presso il Collegio Carlo Alberto di Torino. Nel 2010, lgli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito, un riconoscimento per il valore del suo impegno civile e giuridico. Era socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino e membro di numerosi comitati scientifici. (red - 6 ago)
(© 9Colonne - citare la fonte)