Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato, dopo una riunione fiume conclusasi nelle prime ore di oggi, la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di far prendere alle Forze di Difesa israeliane (IDF) il controllo della Striscia di Gaza. Lo riferisce una nota dell’ufficio del premier, che elenca i “cinque principi per porre fine alla guerra”, approvati con voto a maggioranza: disarmo di Hamas; restituzione di tutti gli ostaggi, vivi o deceduti; smilitarizzazione della Striscia; controllo di sicurezza israeliano; istituzione di un governo civile alternativo a Hamas e all’Autorità Nazionale Palestinese. La dichiarazione non precisa il numero dei ministri favorevoli, ma sottolinea che la “maggioranza decisiva” ritiene inefficace il piano alternativo proposto. Fonti citate da Haaretz spiegano che l’evacuazione dei residenti di Gaza City verso aree alternative dovrebbe concludersi entro il 7 ottobre, con l’avvio successivo della presa di potere militare. Un alto funzionario israeliano ha precisato al quotidiano che la decisione non implica l’occupazione dei campi profughi nella zona centrale di Gaza e che “il controllo di sicurezza” può avvenire senza occupazione completa, come avviene in Cisgiordania.
Secondo la stessa fonte, durante un’eventuale operazione intensiva a Gaza City, i civili potranno essere evacuati anche verso aree diverse dai campi principali, “come già accaduto a Rafah e in altre località”. Nella decisione del governo sono state inoltre impartite istruzioni specifiche sulla questione degli ostaggi, con la promessa che “gli sforzi per il loro rilascio proseguiranno con ogni mezzo”. La riunione si è svolta mentre migliaia di israeliani, tra cui ex ostaggi, manifestavano a Gerusalemme e in varie città, chiedendo un accordo per la liberazione dei prigionieri e opponendosi a un’ulteriore escalation del conflitto. Una fonte vicina a Netanyahu ha spiegato che il piano prevede la conquista graduale di nuovi territori a Gaza per aumentare la pressione su Hamas nei negoziati in corso. Ieri, in un’intervista a Fox News, Netanyahu ha ribadito l’intenzione di completare la presa della Striscia e di rimuovere Hamas dal potere, per poi trasferire l’amministrazione a “forze arabe” in grado di governare “senza minacciare Israele e garantendo alla popolazione una vita dignitosa”. Il piano include anche l’eventualità di operazioni militari in zone dove si ritiene siano tenuti ostaggi, una scelta contestata dal capo di stato maggiore Eyal Zamir, che teme per la loro incolumità ed è stato oggetto di crescenti critiche da parte dell’entourage del premier.
(Sis)
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