Si possono costruire ponti nelle regioni più sismiche della Terra, però bisogna studiarle bene. Nel caso dello stretto di Messina, nel progetto esecutivo, manca un caratterizzazione del campo deformativo di superficie e delle faglie sottomarine. Ci vorrebbe uno studio mesostrutturale ad hoc, non solo la raccolta della letteratura esistente. E ci dovrebbero essere una relazione ufficiale riconosciuta dell'INGV come istituto e una del CNR e dell'ENEA. Che non ci sono. Faglie appena ristudiate, come quella di Palmi, andrebbero caratterizzate con studi ad hoc. Di questo non vi è traccia”. Così il geologo Mario Tozzi su Facebook. “Si possono costruire ponti nelle regioni più sismiche della Terra, ma se il contesto costruito non è adeguato antisismicamente, un ponte che rimane in piedi dopo un terremoto unirebbe due cimiteri. Si possono costruire ponti nelle regioni più sismiche della Terra, ma la ferrovia non passa in quelli più lunghi. Siamo sicuri che qui l'alta velocità passerebbe e non scopriremo, all'ultimo, che non si può fare?”.
(Sis)
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