“Un fronte di fuoco di due chilometri sta devastando il Vesuvio, cancellando ettari di bosco, vigne e biodiversità unica al mondo. È un disastro ambientale che si ripete, come già accaduto nel 2017, e che impone risposte immediate e strutturali”. Lo dichiara Sergio Costa, vicepresidente della Camera dei Deputati, a seguito dell’aggiornamento fornito dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, nel corso del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. “Ringrazio tutte le donne e gli uomini impegnati nelle operazioni di spegnimento - Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestale, Protezione Civile, Esercito, SMA Campania, polizie locali e metropolitana - per il grande lavoro che stanno svolgendo in queste ore difficilissime”, prosegue Costa. “Ma l’emergenza non può essere affrontata solo quando le fiamme sono già divampate. Occorre prevenzione, presidio e tecnologia. È necessario installare videocamere di sorveglianza capillari utilizzando i fondi delle Zone Economiche Ambientali, che purtroppo il Governo ha prosciugato, e costituire un pool investigativo dei Carabinieri Forestali, come avvenne nel 2017, che portò all’arresto di un incendiario e del quale io ne ero il comandante. Va, inoltre, rafforzato il Piano Programma di presidio permanente del Parco Nazionale mediante convenzione con il Comando generale dell’Arma, strumento operativo che, dal 2018 ha garantito la presenza sul territorio fino al 2022, poi niente. A questo - aggiunge il vicepresidente della Camera - si deve affiancare l’uso sistematico di droni di sorveglianza e un coordinamento stabile con le associazioni di volontariato vesuviane, che conoscono il territorio e possiedono competenze preziose per intervenire tempestivamente”. “Chiederò un’informativa urgente del Ministro dell’Ambiente in Parlamento per sapere quale piano di tutela concreto il Governo intenda adottare per salvare il Vesuvio, il suo ecosistema e le comunità che lo abitano”, conclude Costa. (9 AGO – gci)
(© 9Colonne - citare la fonte)