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direttore Paolo Pagliaro

NAUFRAGIO A LAMPEDUSA
ALMENO 20 VITTIME

NAUFRAGIO A LAMPEDUSA <BR> ALMENO 20 VITTIME

Sono 60 le persone migranti (56 uomini e 4 donne) sopravvissute a quello che sembra essere un naufragio avvenuto a poco più di 17 miglia dalle coste di Lampedusa. È di circa 20, invece, il numero delle vittime di questo tragico evento. Lo fa sapere la Croce Rossa Italiana in una nota, in cui si legge che non si hanno al momento notizie certe sulla presenza di altre persone a bordo delle due imbarcazioni il cui viaggio, iniziato da Zawiya, in Libia, si sarebbe interrotto improvvisamente in mare per cause ancora da accertare. L’equipe multidisciplinare della Croce Rossa Italiana nell’hotspot di Contrada Imbriacola attualmente sta assistendo 56 delle persone sopravvissute e si prepara ad accogliere le 4 che, invece, sono state trasportate al poliambulatorio dell’isola per alcune verifiche. Se le cifre fossero confermate, sarebbe il più grave naufragio avvenuto nei pressi di Lampedusa da diversi anni. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, commenta la vicenda su X: “L’ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno. La tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private. È nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima”.
Critiche al governo dalla sinistra. Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce Europa Verde in una nota afferma: “Il mio pensiero e il mio cordoglio vanno alle oltre venti persone che hanno perso la vita nel naufragio di oggi davanti a Lampedusa e ai dispersi di cui ancora non si hanno notizie. In queste ore difficili esprimo vicinanza ai superstiti, a chi ha perso i propri cari e a chi sta ancora cercando di salvarli, come la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza. Queste tragedie non sono fatalità: sono il risultato di scelte politiche precise. Il governo Meloni, con leggi ingiuste e disumane, ostacola le operazioni di ricerca e soccorso in mare, sequestra le navi e persino gli aerei delle Ong, impedendo a chi salva vite di intervenire tempestivamente. Negare il soccorso significa condannare a morte. Serve abrogare subito queste norme e ripristinare un sistema di salvataggio rapido e coordinato, per evitare che il Mediterraneo continui a essere una tomba a cielo aperto”. Anche Nicola Fratoianni di Avs attacca l’Esecutivo: “Continuate pure a non organizzare un servizio delle Istituzioni europee ed italiane di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Continuate pure a criminalizzare le Ong che salvano gli esseri umani, e continuate pure a mandare le loro imbarcazioni a sbarcare i naufraghi salvati nei porti più lontani possibile. Continuate pure a proteggere e a foraggiare i trafficanti libici. Continuate pure a pavoneggiarvi di statistiche fasulle sull’aver impedito sbarchi di migranti - dichiara - Continuate pure a fare tutto questo, voi del governo Meloni, ma questa sera quando tornate a casa evitate di guardarvi allo specchio ed evitate di giocare con i vostri bambini. Perché anche i morti di oggi al largo di Lampedusa sono sulla vostra coscienza”. (13 AGO - gci)

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