“Quarantatré vite spezzate, centinaia di persone costrette ad abbandonare le loro abitazioni. Una ferita indelebile nel cuore di Genova, della Liguria, dell'Italia”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio indirizzato alla sindaca di Genova, Silvia Salis, ha ricordato il crollo del Ponte Morandi, il disastro del 14 agosto di 7 anni fa che, nelle parole del Capo dello Stato, segnò “un severo richiamo alle responsabilità pubbliche e private in tema di sicurezza delle infrastrutture. Un punto di non ritorno a pratiche che hanno generato un disastro di quelle proporzioni". Il crollo del viadotto è stato commemorato anche con una messa in onore delle vittime celebrata dall’arcivescovo di Genova Marco Tasca nella Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa, a cui hanno partecipato anche la sindaca Salis e il presidente della Liguria, Marco Bucci. Dopo aver ringraziato Bucci, allora sindaco, “per quello che ha fatto quando è crollato il ponte e in tutta la fase successiva”, la sindaca si è rivolta ai familiari delle vittime: “Come istituzione vi chiedo scusa per il tempo che state aspettando per avere risposte alle vostre domande e vi chiedo scusa perché questo tempo sta acuendo il vostro dolore”. “Il ricordo di quella tragedia resta tuttora forte, così come resta forte l'impegno a fare della memoria un fondamento di responsabilità", ha scritto in un post su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa, secondo cui "il nuovo Ponte San Giorgio è diventato simbolo di riscatto e di volontà collettiva, ma nessuna opera potrà mai colmare l'assenza di chi non c'è più". “Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e a tutta Genova, che ha saputo reagire con coraggio e dignità", è quanto dichiarato dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “Le 43 vite spezzate dal crollo del Ponte Morandi restano impresse nella memoria di tutti noi. Il nostro pensiero e la nostra vicinanza vanno oggi, come ogni giorno, alle famiglie e ai loro cari. L'Italia non dimentica", ha scritto invece su X Antonio Tajani. Per la ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, “non basta ricostruire: dobbiamo prevenire, vigilare, tutelare". "La polvere avvolge tutto e, quando si dirada, resta il moncone del Ponte Morandi sospeso nel vuoto. È questa l'immagine che resta impressa nella nostra memoria. Soprattutto per chi, come me, chiama Genova casa. Il 14 agosto di sette anni fa ha cambiato la città, ha segnato i genovesi, e con loro l'Italia intera. Vite spezzate, l'angoscia delle famiglie, una città ferita, i volti dei soccorritori, le persone costrette ad abbandonare le proprie case. Il crollo del Ponte è una ferita che non si rimargina. Un giorno che non può e non deve essere dimenticato, per rendere giustizia a 43 vittime e restare vicini al dolore di chi ha perso tutto”, è il ricordo del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, genovese. (mol)
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