Adagiato sulle rive piemontesi del Lago Maggiore, Baveno (Verbano-Cusio-Ossola) è uno di quei luoghi dove il tempo sembra rallentare, e ogni scorcio racconta qualcosa. Comune di circa 5.000 abitanti, si trova in una posizione privilegiata tra monti e lago, punto d’incontro tra le bellezze naturali del Verbano e una lunga storia di scambi, arte e spiritualità. A pochi chilometri da Stresa, ma lontano dalla mondanità più sfrenata, Baveno ha saputo custodire l’anima autentica del borgo lacustre. Fin dall’antichità, il borgo è stato un porto naturale strategico: da qui partivano merci, persone e idee che univano l’Ossola e le Alpi alle grandi città di pianura e al mare. Lungo questa direttrice si muovevano commercianti e pellegrini diretti a Venezia, Genova o in Lombardia. Con l’Ottocento e lo sviluppo delle vie di comunicazione, soprattutto grazie alla ferrovia, Baveno entra a pieno titolo nel circuito del turismo internazionale, diventando una tappa amata da chi viaggiava tra nord e sud Europa. Il cuore storico di Baveno batte attorno alla Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso, esempio pregevole di architettura romanica. All’interno, affreschi del XV secolo, un’Annunciazione di Camillo Procaccini e opere attribuite a Defendente Ferrari raccontano la devozione e l’arte che per secoli hanno segnato la vita della comunità. Poco distante si trova il Battistero paleocristiano, risalente al V secolo, con pianta ottagonale interna e affreschi rinascimentali. Ma per scoprire davvero l’anima di Baveno bisogna perdersi tra i suoi rioni storici, Domo e Baitone. Qui, tra vie acciottolate e case in pietra, si incontra il volto più autentico del borgo: una piazzetta con cappella votiva affrescata (dedicata alla liberazione dalla peste del 1630), l’antico forno comunitario con camino, e la pittoresca casa Morandi, che sembra uscita da un dipinto. Da questi angoli silenziosi si può scendere verso il lungolago, lungo una passeggiata di oltre un chilometro tra giardini curati e scorci sull’acqua che riflette i profili delle Alpi e delle Isole Borromee. Baveno è famosa nel mondo per la pietra rosa, quel granito dalle sfumature calde utilizzato anche per la costruzione del Duomo di Milano. E proprio alla pietra è dedicata l’aiuola monumentale “Il lago e la montagna”, progettata dall’architetto Fabrizio Bianchetti. Composta da lastre verticali in Beola Argentea, Granito Verde di Mergozzo, Granito Rosa di Baveno e Granito Bianco di Montorfano, l’opera sintetizza in forma scultorea le risorse e l’identità geologica del territorio. Passeggiando per il centro o affacciandosi su uno dei piccoli porticcioli, ci si accorge che Baveno non è solo bellezza storica e paesaggistica, ma anche accoglienza e gusto. Il territorio offre piatti legati alla tradizione lacustre e montana: pesce di lago, salumi locali, formaggi delle valli ossolane e dolci tipici come il fugascìn.
COME ARRIVARE: Baveno è facilmente raggiungibile in auto attraverso l’autostrada A26 o la SS33, in treno sulla linea Domodossola–Milano (la stazione è in centro), in bus con collegamenti da Verbania, Stresa, Arona e Milano, oppure in traghetto tramite la navigazione del Lago Maggiore.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: A pochi chilometri si trovano Stresa, con i giardini di Villa Pallavicino e l’accesso alle Isole Borromee, Cannobio con le sue vie colorate, il pittoresco lungolago e l’Orrido di Sant’Anna, e Verbania, capoluogo del territorio, che comprende i borghi di Intra e Pallanza e ospita i celebri Giardini di Villa Taranto.