Washington - Era una sciantosa, una delle protagoniste di quel teatro di varietà che a Napoli, agli inizi del Novecento, diede luce a piccole e grandi dive. Era un’attrice e una cantante: “‘A meglia voce”, “‘O paese d’o sole”, “Malafemmena” i suoi cavalli di battaglia. Intrigante, maliziosa, donna fatale e seducente Gilda Mignonette, all’anagrafe Griselda Andreatini, è passata alla storia come la “Regina degli emigranti”: fu lei a far conoscere in America le più belle canzoni napoletane divenendo in breve tempo una indimenticabile icona della canzone italiana e partenopea. E oggi il mito rivive. La bella sciantosa, infatti, “torna in scena” con lo spettacolo “Gilda Mignonette - La regina degli emigranti” interpretato da Marta Bifano, attrice che ha mosso i suoi primi passi in televisione e che al cinema ha debuttato con il fortunato film interpretato e diretto da Massimo Troisi, “Ricomincio da tre”. Dopo la prima in Umbria, al “Todi Festival 2013”, la rappresentazione teatrale incentrata sulla figura - poliedrica ed appassionante - dell’ eroina dell’emigrazione italiana, approderà in una versione ampliata oltreoceano: “Gilda Mignonette” farà, infatti, tappa a partire dal mese di dicembre negli Usa, a New York così come Washington, grazie la sostegno della Provincia di Napoli e dell’ Asmef, Associazione Sviluppo Mezzogiorno e Futuro. Mignonette fu una popolarissima cantante e al tempo stesso un singolare fenomeno di costume: la sua carriera si svolse essenzialmente negli Stati Uniti, dove approdò nel 1924 e dove divenne l’idolatrata “regina degli emigranti”, ovvero la voce per eccellenza della canzone napoletana trapiantata oltreoceano, capace di recare in terra straniera passioni e sentimenti mai dimenticati. Personaggio leggendario (morì, come in un’autentica “sceneggiata”, sul piroscafo che doveva riportarla a Napoli), la Mignonettenne - una delle cantanti napoletane più famose negli Stati Uniti d'America - fu in realtà un’artista di grande tempra, con uno stile di canto che fu definito “tragico e affilato come la lama di un rasoio”. Qualcuno l’ha paragonata a Édith Piaf, grande interprete del filone realista francese. Certo è che anche lei - come Piaf - è diventata un’ icona. Mignonette divenne simbolo di quella Little Italy che, ancora oggi, attraverso nipoti e pronipoti, ne celebra il mito, canta le sue canzoni e la imita nei dopo cena dei ristoranti italo-americani tramandandone così, fascino e memoria. Di generazione in generazione. (9colonne)
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