Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

REVISIONE DELLA SPESA
DALLE PAROLE AI FATTI

REVISIONE DELLA SPESA <br> DALLE PAROLE AI FATTI

di Carlo Cottarelli*

Mi viene riferito che il mio silenzio mediatico (la mia ultima intervista risale a metà dicembre) sarebbe stato interpretato da alcuni come un sintomo di disagio riguardo il prosieguo dei lavori, da altri come evidenza di dissapori all’interno della pubblica amministrazione sul progetto di Revisione della Spesa (RS), da altri ancora come prova della mia fuga verso destinazione esotiche.

Chiariamo subito questo silenzio. Ci sono momenti in cui si illustra un progetto e momenti in cui si esegue un progetto. Tra fine novembre e inizio dicembre c’era la necessità di spiegare in cosa consistesse la RS, come sarebbe stata organizzata e quali sarebbero stati i tempi. Ora si sta lavorando al progetto. Non c’è moltissimo di nuovo da dire tranne che stiamo lavorando. Ho per questo declinato le numerose richieste d’intervista ricevute nelle ultime settimane (grazie comunque per l’offerta e mi scuso per aver dovuto declinare l’invito).

Detto questo, onde evitare che questo silenzio sia interpretato come conferma delle varie storie circolate nei giorni scorsi su come stanno proseguendo i lavori, mi sembra utile usare questo spazio per offrire alcuni elementi fattuali al dibattito.

  • I lavori proseguono come da programma: i 25 gruppi di lavoro si riuniscono periodicamente e formuleranno le loro proposte entro fine febbraio come input per possibili decisioni a livello di politica economica che il Governo valuterà nel corso della primavera. Quindi non ci sono ritardi rispetto alla tabella di marcia.
  • Dopo due incontri a dicembre con tutti i coordinatori dei gruppi di lavoro, sto ora conducendo incontri bilaterali con ognuno dei gruppi, in particolare con i cosiddetti gruppi “verticali”, quelli che coprono le spese dei vari ministeri e altre amministrazioni. Questi incontri sono volti a discutere gli sviluppi dei lavori e valutarne l’impatto sulla spesa. Completerò questi incontri entro la fine del corrente mese di gennaio.
  • Naturalmente, come pure indicato nel mio programma di lavoro, manterrò indipendenza di giudizio rispetto alla attività dei gruppi di lavoro (in altre parole, con il supporto del gruppo di base della RS e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, valuterò l’adeguatezza delle conclusioni dei gruppi rispetto alle finalità definite nel documento di indirizzodella RS e potrò fornire suggerimenti aggiuntivi).
  • Il lavoro di RS richiede una stretta collaborazione tra il gruppo di base della RS — composto da me e dai miei collaboratori — e le strutture del MEF, a partire dalla Ragioneria Generale dello Stato (RGS). Questa collaborazione sta funzionando al meglio. Ogni gruppo di lavoro comprende un rappresentante della RGS e abbiamo incontri frequenti con rappresentanti della RGS. Daniele Franco — il Ragioniere Generale dello Stato — e io discutiamo quasi giornalmente del progresso dei lavori. Le storie di possibili dissapori tra il gruppo di RS e la RGS sono dunque prive di ogni fondamento.
  • Sono prive di fondamento anche le notizie di presunti dissidi tra il lavoro di RS e Palazzo Chigi. Il 7 gennaio un giornale indicava che la spending review (molti continuano a preferire il termine inglese) aveva come primo obiettivo le spese di Palazzo Chigi, di cui si fornivano esempi. L’articolo era scritto—a parere di molti—in uno stile che suggeriva che le informazioni provenissero da me mentre erano tratte dal sito stesso di Palazzo Chigi, dove il Governo – ispirandosi a un criterio di massima trasparenza – pubblica numerose informazioni sul proprio funzionamento. Per completezza, aggiungo che l’autore del pezzo mi aveva chiamato la sera del 6 gennaio dicendomi che stava scrivendo un articolo sulla RS. Ho indicato che non intendevo dare interviste perché era il momento di lavorare e non di parlare e che, come background, potevo solo confermare che i lavori stavano proseguendo secondo programma (come ho riferito nel primo punto sopra). Ma qui devo ammettere di aver commesso un errore: quando è uscito l’articolo avrei dovuto chiarire che quanto detto su Palazzo Chigi non proveniva da me (né nei fatti specifici né nella sostanza). Ho sottovalutato l’impatto dell’articolo. Mea culpa.

La revisione della spesa è un lavoro delicato e che attira ovviamene molta attenzione. Continueranno ad uscire notizie su come proseguono i lavori, su questa o quella spesa che è sottoposta a particolare scrutinio, e su questa o quella raccomandazione di risparmio. Credo occorra rassegnarsi a questo. E tuttavia non possiamo non costatare che la ricerca di effetti scandalistici costituisce un’azione di disturbo e non è di aiuto a tutte le persone che in questo momento stanno lavorando a quella profonda azione di efficientamento della spesa pubblica che l’economia italiana richiede.

*Commissario straordinario per la Revisione della Spesa pubblica

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