(3 mar) - Il primo italiano a vincere l’Oscar è stato Vittorio De Sica. Era il 1947: il suo Sciuscià - uno dei capolavori del neorealismo italiano - convinse pubblico e critica. L’ultimo, invece, Roberto Benigni che nel 1999 con “La vita è bella” portò a casa ben tre Oscar: quello alla migliore colonna sonora, quello al miglior film straniero e quello al miglior attore protagonista. Difficile dimenticare quel “Roberto” tanto energetico quanto soddisfatto di Sophia Loren nell’annunciare la vittoria all’attore toscano. E oggi l’ Oscar - dopo 15 anni - torna in Italia: a conquistare l’ambita statuetta per il miglior film straniero è stato Paolo Sorrentino con la sua “La grande bellezza”. Ad annunciare la vittoria sono stati Ewan McGregor e Viola Dacis: “Grazie all’Academy, a tutti gli attori, i produttori e alle mie fonti di ispirazione: Federico Fellini, Martin Scorsese e Maradona” ha detto emozionato il regista napoletano ritirando l’Oscar. Sul palco, insieme a lui, Tony Servillo - il protagonista del film - e il produttore Nicola Giuliano: “Grazie a Napoli e a Roma - ha aggiunto Sorrentino - e alla mia personale grande bellezza: Daniela e i nostri due figli”. Golden Globes, Efa, Bafta: sono tanti i riconoscimenti conquistati da “La grande bellezza” nell’ultimo anno. Con l'Oscar di Sorrentino salgono a 13 le statuette conquistate da film italiani. Capace di stregare, sedurre, incantare “La grande bellezza” è uscito nelle sale italiane il 21 maggio scorso ed è stato presentato al 66esimo Festival di Cannes: il film ha conquistato il pubblico italiano come quello inglese e francese fino al trionfo a Hollywood. “Cercavo la grande bellezza ma non l’ho trovata” dice Toni Servillo nei panni di Jep Gambardella, il giornalista che si muove tra cultura e mondanità in una Roma che stupisce e affascina. E’ lui al centro della pellicola diretta e sceneggiata da Sorrentino. Chi ha visto il film però “una grande bellezza” l’ha trovata e ha riconosciuto nel lavoro del regista napoletano - che vede protagonisti insieme a Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Isabella Ferrari, Iaia Forte e Carlo Buccirosso – un’opera singolare. “Un’emozione incredibile, indescrivibile. Aver fatto parte di un progetto così importante, straordinario mi onora. Finalmente il cinema italiano torna ad occupare un posto di primo piano nel panorama cinematografico mondiale, tutto questo può solo essere motivo di orgoglio” ha detto Sabrina Ferilli che ne “La Grande Bellezza” veste i panni di Ramona. “La forza di questo film - continua l’attrice romana - è anche la coralità e la capacità di parlare una lingua universale. È un film dallo stile riconoscibile, unico. Ramona, con la sua forza, la sua volontà e anche le sue debolezze, farà sempre parte di me, della mia storia e del mio percorso. Grazie a Sorrentino, alla mia Roma e alla bellezza del nostro Paese, grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questo successo. Un bacio e un pensiero va anche a chi ci ha preceduto: Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores e Roberto Benigni, eccellenze italiane nel mondo” ha concluso Ferilli. (PO / Gil)
SCHEDA / SORRENTINO, DALLA SCENEGGIATURA ALLA MACCHINA DA PRESA
Paolo Sorrentino nasce a Napoli il 31 marzo del 1970. La sua carriera nel mondo del cinema inizia come sceneggiatore, ma lavora anche per la televisione scrivendo alcuni episodi della serie “La Squadra”. Il suo debutto sul grande schermo dietro la macchina da presa arriva nel 2001 con “L’uomo in più” (di cui è anche sceneggiatore), con protagonista Toni Servillo: presentato alla 58. Mostra del Cinema di Venezia, candidato a quattro Nastri d'argento, la pellicola gli vale il premio Rai International per la sceneggiatura. La sua seconda opera è “Le conseguenze dell’amore”, protagonista sempre Servillo, che viene presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2004, vincitore di 5 David di Donatello e di 4 Nastri d'argento. Cannes gli offre la vetrina anche per “L’amico di famiglia” nel 2006 (Nastro d'argento per il miglior soggetto) e “Il Divo” nel 2008, conquistando il Premio della giuria. Il suo primo film in lingua inglese, “This must be the place”, vede Sean Penn nel ruolo del protagonista e viene presentato in concorso al Festival di Cannes 2011.
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