IL RITORNO DI RICCARDO MUTI AL TEATRO COCCIA DI NOVARA
Sarà una stagione ricca e varia quella che prenderà il via a ottobre 2014 al Teatro Coccia di Novara. La direttrice Renata Rapetti annuncia un cartellone composto, ad ora, da 39 titoli che spaziano dalla prosa al balletto, dal comico al musical, dalla musica classica al jazz, mantenendo il cuore del teatro nella produzione dell’opera lirica. L’apertura della stagione è affidata, come consuetudine alla lirica: sarà Daniele Abbado a firmare la regia de “La Traviata” di Giuseppe Verdi, in scena il 10 e il 12 ottobre, prodotta dalla Fondazione Teatro Coccia, con la direzione musicale del maestro Andrea Battistoni, classe 1987, riconosciuto come il “prodigio” dei direttori italiani e l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai. La stagione 2014/2015 vanta come fiore all’occhiello il ritorno nel teatro novarese del maestro Riccardo Muti, che il 20 marzo 2015 sarà sul podio del Coccia a dirigere l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini. Nel 1967 fu proprio al Teatro Coccia che il maestro venne insignito del prestigioso Premio Cantelli, primo italiano a ricevere il riconoscimento. Tra le opere in cartellone, inoltre, due debutti arricchiscono la stagione: venerdì 12 dicembre va in scena la prima esecuzione assoluta dell’opera lirica “Il canto dell’amore trionfante”, ispirata all’omonimo racconto di Ivan S. Turgenev, scritta dal compositore e autore Paolo Coletta, prodotta dalla Fondazione Teatro Coccia. Con quest’opera il Teatro Coccia prosegue nel suo percorso di apertura verso i compositori e le opere contemporanei. Il teatro novarese accoglie una prima esecuzione assoluta, come avvenne nel 2013 con “La gatta bianca” di Sandra Conte, e la produce, investendo così nel futuro dell’opera lirica italiana. Altro debutto nazionale quello della Stm in collaborazione con la Compagnia della Rancia. Il 7 e 8 marzo 2015 va in scena, con la regia di Marco Iacomelli, “Next to normal”, il musical rock scritto da Brian Yorkey con le musiche di Tom Kitt, vincitore di tre Tony Awards e del Premio Pulitzer 2010. Una nuova produzione che partirà da Novara e che a Novara prenderà vita attraverso audizioni, prove, allestimenti, tutti sul palcoscenico del Coccia. (Red)
“CIO’ CHE VIDE IL MAGGIORDOMO” DI ORTON AL TEATRO KOPO’
“Ciò che vide il maggiordomo”: è lo spettacolo della compagnia Alibi di Lecco che andrà in scena dal 17 al 20 luglio al Teatro Kopó di Roma. Il testo di Joe Orton vede in scena Walter Pretesimona Agrosì, Rossella Caggia, Gustavo D'aversa , Dora Paulì Armando Negro, Sandra Legittimo. “Ciò che vide il maggiordomo” vede protagonista il personaggio del dottor Prentice, uno psicanalista alla ricerca di una segretaria: l’uomo chiede a una candidata di spogliarsi, ma mai si sarebbe aspettato di essere interrotto dalla moglie, dall’amante di questa, da un ispettore del lavoro impiccione e da un ufficiale di polizia assai inquisitivo. La donna nuda dietro un paravento è solo la scintilla che fa scattare un esilarante climax di libidine e scambi d'identità in cui il senso del decoro viene definitivamente sepolto. Inedita al tempo della morte dell'autore, la farsa punta il dito contro le categorizzazioni delle persone, nel bene o nel male, sottolineandone l'inutilità. Joe Orton, in questo lavoro, riprende i temi della drammaturgia inglese (paura, alienazione, violenza, potere, omosessualità), lasciandosi ispirare anche da Wilde e dal teatro dell’assurdo. (Cle)
AL VIA DAL 25 LUGLIO IL RIANO FESTIVAL 2014
Al via dal 25 al 30 luglio a Riano (Roma) la settima edizione del “Festival nelle Cave di Riano”. Ad inaugurarlo la giornalista Roberta Serdoz e l’attore, cantante e poeta Ugo Innamorati, che ha interpretato il ruolo dell’arcivescovo di Canterbury ne “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. Nella serata inaugurale, il 25 luglio, alle 22, andrà in scena lo spettacolo “Rocce, spine e streghe” del cantastorie Simone Saccucci che propone un viaggio nella storia del nostro territorio fatto di musica, canzoni e parole. Il 26 luglio, alla stessa ora, i cantanti del Teatro lirico sperimentale “A. Belli di Spoleto-Teatro lirico dell’Umbria” si esibiranno in un concerto lirico vocale con brani di Vivaldi, Mozart, Rossini, Puccini, Delibes e Lehar. Il 27 luglio, omaggio alla Romania con lo spettacolo “Verso un’altra fiamma”, dall’opera di Panaìt Istrati, con Vlad Scolari, Alice Protto e Federico Branca Bonelli, adattamento e regia di Vlad Scolari. Il 28 luglio sarà la volta del cabaret di Antonio Giuliani in “Nato in Italy”. Il 29 luglio, la compagnia “Carpe Dieme Castrum Riani Renato Buffone”, per la regia di Giorgio Francescangeli, metterà in scena “Quaranta ma non li dimostra”, commedia in due atti di Peppino e Titina De Filippo. Chiude il festival, il 30 luglio, alle 22, Gianluca Guidi con il musical “Oscar”, per la regia di Massimo Popolizio, su materiali raccolti da Masolino D’Amico. Un omaggio a Oscar Wilde, un ritratto umano che racconta gli aspetti più contraddittori di uno degli autori più amati e discussi della letteratura. Nel corso del festival verranno assegnati i premi cinema, musica e teatro rispettivamente a Ludovico Fremont, Hersi Matmuja e Guido Mazzella, e i premi alla carriera agli attori Venantino Venantini e Mauro Bosco. Il Festival, organizzato dal Comune di Riano, in collaborazione gli “Amici del teatro nelle cave di tufo”, ha il patrocinio del ministero per i Beni e le attività culturali e della Regione Lazio. (Red)
“AGORA’ - TEATRO E MUSICA ALLE RADICI” RACCONTA “STORIE DI PANE”
In scena il prossimo 24 luglio alle 21 presso il Cortile Ater di via Corinaldo, 55, a Roma, “Storie di pane” di e con Emanuele Bolco e Chiara Casarico. Lo spettacolo rientra nella terza edizione del progetto dell’Estate Romana "Agorà - Teatro e musica alle radici" che ha come obbiettivo quello di portare lo spettacolo dal vivo fuori dai consueti spazi di spettacolo, a partire dai cortili delle case popolari, recuperando l’originario rapporto attore-spettatore. “Storie di pane” racconta di uno dei cibi più antichi dell’umanità, col suo profumo, il suo sapore, la sua forma, il suo colore, è luogo dove nascono i ricordi, dove affondano gli archetipi, dove poggiano le nostre radici, dove riposano le storie delle genti. Ogni pane ha la sua storia, ogni storia ha il suo pane... Questa storia si racconta attraverso la musica, i ricordi, le suggestioni, i personaggi, i proverbi, gli scioglilingua, portando lo spettatore nel magico mondo del racconto, in un ipotetico giro del mondo da nord a sud, con un movimento circolare dalla testa al cuore. Uno spettacolo dove il reale si fonde col surreale e la verità del pane appena sfornato punge le narici e delizia la gola. (Red)
AL MERCADANTE DI NAPOLI A NOVEMBRE “IL GIARDINO DEI CILIEGI”
Dopo “Antonio e Cleopatra” di Shakespeare Luca De Fusco torna ad affrontare un altro grande “classico” del teatro, questa volta del ‘900: “Il giardino dei ciliegi” di Anton Cechov. Lo spettacolo, una produzione del Teatro Stabile di Napoli e del Teatro Stabile di Verona, andrà in scena al Teatro Mercadante di Napoli dal 19 al 30 novembre. Sul palco Gaia Aprea, Paolo Cresta, Claudio Di Palma, Serena Marziale, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Gabriele Saurio Sabrina Scuccimarra, Paolo Serra, Enzo Turrin. “La regia de Il giardino dei ciliegi – scrive il regista – è frutto di una intuizione antica e dello sviluppo recente del mio lavoro sul linguaggio scenico. L'intuizione antica è che si possa leggere Cechov in modo mediterraneo. Ho sempre pensato che questi possidenti terrieri, incapaci di lavorare, di lottare per la loro sopravvivenza, questa gente che è morta di champagne, o che si è mangiata un patrimonio in caramelle, somigli a quella che sarebbe dovuta essere la classe dirigente del nostro mezzogiorno nel secolo scorso… Il sapore meridionale – continua De Fusco – dei dialoghi dei miei attori, il candore un po’ infantile e un po’ mediterraneo dell’ambientazione della vicenda sono determinati quindi da questa antica idea che mi porto dietro da anni”. (Red)
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