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direttore Paolo Pagliaro

Leo Gullotta in scena
con “Prima del silenzio”

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Leo Gullotta in scena <br>con “Prima del silenzio”

LEO GULLOTTA IN SCENA CON “PRIMA DEL SILENZIO”
Nell’anno del decennale della morte di Giuseppe Patroni Griffi, il Teatro di Roma accoglie la produzione di uno dei suoi testi più noti, “Prima del silenzio”, interpretato da Leo Gullotta, nel ruolo di un vecchio poeta solitario, diretto da Fabio Grossi. Un omaggio del Teatro di Roma all’uomo e all’artista che ha attraversato sessant’anni di cultura italiana, affinché possa proseguire la vita e il percorso di uno dei testi più rappresentativi di Patroni Griffi in questa messa in scena che è stata molto amata dal pubblico e dalla critica nella passata stagione teatrale. Proprio a seguito delle vicende che hanno portato alla chiusura di una sala storica come quella di Via Nazionale, il Teatro di Roma ha ritenuto doveroso acquisire questa produzione di punta che, con il marchio del Teatro Eliseo, è stata ospite in alcuni dei maggiori teatri italiani. Così, a partire dall’8 gennaio, con debutto al Teatro Metastasio di Prato, “Prima del silenzio” passa sotto l’egida del Teatro di Roma in collaborazione con Teatro Eliseo e Fuxia contesti d’immagine. Lo spettacolo – con Eugenio Franceschini, e le apparizioni di Sergio Mascherpa e Andrea Giuliano e con l’apparizione speciale di Paola Gassman – prosegue la tournée al Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro il 13 gennaio, al Teatro Gaspare Spontini di Maiolati Spontini il 20 gennaio, al Teatro Manzoni di Pistoia dal 23 al 25 gennaio, al Teatro Traiano di Civitavecchia dal 30 gennaio all’1 febbraio. E ancora, al Teatro Massimo di Cagliari dal 4 all’8 febbraio, al Teatro comunale di Teramo l’11 e il 12 febbraio, al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia il 14 e 15 febbraio, per continuare al Teatro Puccini di Merano il 17 febbraio, al Teatro Sociale di Trento dal 19 al 22 febbraio e al Teatro Politeama di Genova il 27 e 28 febbraio, con chiusura al Teatro Verga di Catania dal 17 al 29 marzo. A interpretare questa opera scritta nel 1979 per Romolo Valli, è il talento poliedrico di Leo Gullotta che porta in scena il valore della “parola”, strumento di sopravvivenza e libertà, attraverso la forza profetica e vivificante del testo. Nel ruolo del protagonista, l’attore racconta la storia di un vecchio poeta disilluso e malinconico, amareggiato nei confronti di una società che non riesce più a comprendere. (Cle)
Foto di Giampaolo Demma

CEDERNA: DA GENNAIO IL TOUR SULLA GRANDE GUERRA
Parte mercoledì 7 gennaio dal Teatro Gobetti di Torino la tournée di Giuseppe Cederna che presenterà nei maggiori teatri italiani “L’ultima estate dell’Europa” con le musiche originali eseguite dal vivo di Alberto Capelli, alla chitarra e percussioni, e Mauro Manzoni, ai flauti, sassofoni e clarinetto basso. Sarajevo 28 giugno 1914. Sono le dieci del mattino di una splendida domenica di giugno. Fra quarantacinque minuti due colpi di pistola sconvolgeranno il mondo. In poco più di un mese Austria, Serbia, Russia, Germania, Francia e Inghilterra si dichiarano guerra. Poi sarà la volta del Giappone e degli Stati uniti. E l’Italia? L’Italia comincia a pensarci. Ma in realtà ci sta già pensando da molto tempo. Un tumulo informe di sacchi e legni anneriti dal fuoco- che diventerà fiume, trincea, montagna, cimitero- è la zattera a cui si aggrappa il protagonista dello spettacolo, un naufrago della Grande Guerra. Un sopravvissuto. Posseduto dall’implacabile progressione della memoria e incalzato dai temi musicali dei luoghi e dei personaggi, Giuseppe Cederna dà voce e corpo a quell’umanità di vittime e di carnefici che trasformarono l’Europa in un immenso mattatoio. Dai futuristi ai generali, dai fanti mandati a morire sul Carso e sull’Isonzo ai loro compagni di naufragio, quegli spettri usciti dalle trincee austriache, fino agli scrittori e ai poeti le cui parole, ancora oggi, ci illuminano e ci commuovono: Owen, Stuparich, Gadda, Ungaretti, Trilussa, Rumiz. Dall’esaltazione alla consapevolezza. Dalle “Radiose giornate di Maggio” alla notte di Caporetto. Questi i primi appuntamenti della tournée: Teatro Stabile di Torino - Teatro Gobetti dal 7 all’11 gennaio; Teatro Comunale di Occhiobello (Ro) il 16 gennaio; Galleria Toledo di Napoli il 27, il 30 e il 31 gennaio; Teatro Comunale di Boretto (Re) il 17 febbraio; Teatro Fraschini di Pavia il 27 febbraio; Teatro Biondo di Palermo - Sala Strehler dal 12 al 22 marzo. (Red)

I “CANTI E RACCONTI” DI PEPPE BARRA ARRIVANO A MILANO
Sarà Peppe Barra a salire, il prossimo 18 dicembre, sul palco dello Spazio Teatro No’hma Teresa Pomodoro di Milano per uno spettacolo evento dal titolo “Canti e racconti” a cura di Charlie Owens. L’attore nato a Roma e cresciuto a Procida torna a Milano con uno spettacolo che attraversa il suo percorso autentico, nella vita e sulla scena, espressione di una napoletanità dal sapore passato e dalle sonorità contemporanee. Con uno spettacolo della durata di due ore circa, Peppe Barra seleziona e mette in scena i brani più belli e significativi della tradizione partenopea, dal ‘600 ai giorni nostri, dagli anonimi a Basile, da E. A. Mario ad Armando Gill, da Leonardo Vinci a Pergolesi, fino a Giorgio Gaber e Fabrizio De Andrè, tutti in napoletano, tutti rivisitati dal genio di Barra. La sua grande esperienza di cultore e di interprete esplode nei segreti labirinti della tradizione campana. Per queste antiche strade musica, canto e parole si fondono in un tutt’uno. (Cle)

“TEMPI SUPPLEMENTARI” DI FALAGUASTA AL TESTACCIO
Roma, 12 dic - Come guardano i giovani all'universo della terza età? Prova a raccontarlo con ironia lo spettacolo “Tempi supplementari”, scritto e diretto da Marco Falaguasta, in scena fino al 30 dicembre al Teatro Testaccio di Roma. In scena Luca Latino, Flavio Moscatelli, Stefano Antonucci, Camilla Diana e Annabella Calabrese. Lo spettacolo racconta la storia di Elvio, un vecchio musicista, un artista a tutto tondo, che quasi per caso, dopo tanti anni, incontra di nuovo i suoi nipoti, Giulio e Stefano. Li aveva lasciati poco più che bambini, ora li ritrova uomini. Elvio si domanda se, nonostante il tanto tempo trascorso e i tanti cambiamenti, sia possibile recuperare il rapporto con i due ragazzi nei confronti dei quali sente di avere una grossa colpa da farsi perdonare. A poco a poco il vecchio artista scopre il piacere di poter ancora imparare dai giovani e allo stesso tempo la gioia di poter trasmettere loro la sua immensa esperienza di vita. Una storia comica, romantica e delicata, ma allo stesso tempo originale e dissacrante sul tema attualissimo del rapporto generazionale tra giovani e anziani. (Red)

LA COMMEDIA “TI PRESENTO PAPA’” A MILANO
Andrà in scena dal 18 dicembre al 4 gennaio al Teatro Martinitt di Milano la commedia “Ti presento papà” scritta da Giuseppe Della Misericordia e diretta da Roberto Marafante. Storie di generazioni e destini diversi, che si intrecciano al primo incontro tra un ragazzo e i genitori della fidanzata. Se non bastassero la tensione e l’imbarazzo che la circostanza comporta, l’autore condisce il tutto con un crescendo di equivoci, malintesi, giudizi e pregiudizi che ruotano intorno a un segreto piccante. Mauro e Alessandro si incrociano imbarazzati, tra un appuntamento e l’altro, in casa di una escort: non possono certo immaginare di essere rispettivamente il padre e il fidanzato di Chiara. Lo scopriranno comunque poco dopo, la sera stessa a cena. Dopo un momento di panico reciproco, si srotola il gomitolo di una esilarante commedia degli equivoci, dove non ci sono né buoni né cattivi ma solo uomini, tutti con le loro fragilità. Bugie, segreti, promesse e scommesse si susseguono e si intrecciano vorticosamente in un reciproco giudicarsi e provocarsi. Tutti lanciano la prima e anche altre pietre, ma tutti hanno in qualche modo peccato e tutti sono vulnerabili, di fronte agli altri ma soprattutto di fronte a se stessi. Una storia di finzioni e tradimenti, prima di tutto nei confronti di noi stessi e solo poi di chi amiamo. Una riflessione esasperata sulle contraddizioni della famiglia e della coppia nella società contemporanea. A lieto fine però. (Cle)

(© 9Colonne - citare la fonte)