Prende il via ad Abidjan, in Costa d’Avorio, un percorso per la salute di mamme e bambini. Si tratta di due importanti progetti realizzati dall’Università di Padova e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in partenariato con Medici con l’Africa Cuamm, grazie al sostegno della Cooperazione italiana, nella cornice del Piano Mattei. Un primo intervento interessa la profonda riqualificazione del Centro ospedaliero regionale Félix Houphouët-Boigny di Abobo e il potenziamento delle strutture sanitarie urbane a base comunitaria di Abobo Avocatier e Abobo Baoulé. Con circa 750 mila abitanti, Abobo Est rappresenta un contesto urbano in rapida espansione. Il Centro ospedaliero regionale Félix Houphouët-Boigny che nel solo 2024 ha registrato 8 mila parti, si trova a dover rispondere a una domanda crescente di servizi, in una situazione di pesante sovraffollamento. Da qui, la necessità di un intervento infrastrutturale per l’ampliamento della capacità recettiva, con il potenziamento delle unità di maternità e di neonatologia e l’introduzione della banca del sangue e del centro per l’ossigeno. Un secondo intervento prevede il rafforzamento del supporto tecnico e funzionale a 30 strutture sanitarie confessionali appartenenti all’Unione dei religiosi per la salute e il sociale in Costa d’Avorio per migliorarne l’integrazione nel sistema sanitario nazionale. Tra le attività programmate: il rafforzamento delle competenze gestionali e cliniche; la promozione di meccanismi di coordinamento e integrazione con il sistema sanitario nazionale; la fornitura di attrezzature sanitarie; il miglioramento infrastrutturale e la creazione di sistemi di riferimento. Ad integrazione di queste, attività trasversali di salute comunitaria, formazione e ricerca saranno poi realizzate grazie al coinvolgimento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università di Padova.
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