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Come crescono le città? Un modello matematico per prevedere lo sviluppo urbano

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Come crescono le città? Un modello matematico per prevedere lo sviluppo urbano

Dove sorgeranno le future città? Uno studio congiunto di un team di ricercatori dell’Università di Bologna e dell’Università Ca’ Foscari Venezia ha tentato di dare una risposta a questa domanda sviluppando un modello matematico per prevedere lo sviluppo urbano futuro sulla base dei dati storici dell’illuminazione urbana osservata dallo spazio. Analizzando una vasta area attorno a Pechino, la ricerca ha evidenziato come le zone urbane si sviluppano preferenzialmente verso aree pianeggianti e dove sono presenti risorse idriche. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Earth's Future. Le proiezioni demografiche indicano che entro il 2050 il 66% della popolazione mondiale risiederà in aree urbane, trasformando profondamente il paesaggio e causando ricadute ambientali e socioeconomiche. Il modello probabilistico, che rappresenta nello spazio la dinamica dell’espansione urbana, pone “le basi per proiezioni sui possibili sviluppi urbani futuri in tutto il mondo”, spiega Serena Ceola, professoressa associata presso il dipartimento di Ingegneria civile, chimica, industriale e dei materiali dell’Università di Bologna e coautrice dello studio con Giulia Grandi e Enrico Bertuzzo dell’Università Ca’ Foscari Venezia. I dati relativi all’urbanizzazione sono stati ottenuti da immagini satellitari delle luci notturne tra il 1992 e il 2013, classificando ogni chilometro quadrato nell’area come urbano o non urbano in base all’intensità della sua luminosità notturna. Il modello prevede che, negli anni successivi, ciascuna cella possa compiere la transizione dallo stato non urbano a quello urbano con una probabilità determinata da variabili geomorfologiche (altitudine, pendenza del terreno, distanza da fiumi e dal mare) e climatiche (temperatura media e precipitazioni).


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