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Turismo delle radici, una scultura omaggia chi parte e chi resta

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Turismo delle radici, una scultura omaggia chi parte e chi resta

Un’opera per far “incontrare” chi parte e chi resta. È stata inaugurata sabato 17 maggio a Magliano Sabina (Rieti) "Legàmi" di Luciano Minestrella, che rappresenta due persone che si guardano e che continuano a comunicare. “L'opera vuole omaggiare chi è partito e chi è rimasto: il coraggio dell'uno e la resilienza dell'altro – ha raccontato l’artista -. Vorrei arrivare al punto di non vedere in questa scultura due persone differenti, una che è andata e una che è rimasta, ma un'unica persona, una cultura, un territorio, un popolo, una comunità. La scultura è fatta in modo tale che può essere vista da tante angolature e ogni angolatura è una sfaccettatura del racconto di una comunità: di chi per crescere è andato via e di chi, per continuare a vivere, è rimasto”. “Quest’opera è un omaggio che la città di Magliano Sabina vuole rivolgere alla sua comunità di maglianesi nel mondo. Sono due persone che si guardano e che continuano a comunicare, che è quello che succede tra le comunità italiane e le comunità all'estero”, ha affermato Giovanni Maria De Vita, Consigliere d’Ambasciata e responsabile di Italea, progetto dedicato al Turismo delle Radici lanciato dal Ministero degli Affari esteri. “Il progetto Italea tende a far incontrare queste comunità, tenendo presente che il ricordo di chi è partito è sempre molto forte in chi resta. Le nostre comunità all'estero – ha sottolineato De Vita - sono una grande opportunità per il nostro Paese. Celebrarle con un'opera come questa dimostra quale sia l'attenzione e la passione che l'Italia ha per loro. Bisogna lavorare per migliorare il rapporto bilaterale, per intensificarlo, e il progetto Italea ha proprio questo obiettivo”.
“Teniamo molto a quest’opera come comunità e come amministrazione, che lega il passato, il presente e il futuro: le oltre 120 famiglie che nel 1920 da Magliano Sabina andarono in America, chi oggi è tornato e chi da qui non se n’è mai andato”, ha detto il sindaco di Magliano Sabina, Giulio Falcetta. “Abbiamo voluto cogliere l'opportunità del turismo delle radici, del grande e importante progetto del Ministero degli Esteri, per cavalcare quella che per noi è un'onda che ci porta in America e ci fa tornare da noi, con cui stiamo anche aprendo rapporti commerciali con le aziende. Crediamo molto nel rapporto tra passato, presente e futuro”, ha concluso Falcetta.

“Siamo qui a Magliano Sabina in occasione dell'inaugurazione di quest'opera molto affascinante che ricorda i legami fra coloro che sono partiti e coloro che sono restati. Magliano Sabina – ha spiegato Loreta Di Fazio, di Italea Lazio - è un territorio che ha avuto una forte emigrazione verso l'estero e quindi ha sviluppato una certa sensibilità nel connettere i discendenti di coloro che sono emigrati con le persone che vivono qui. Noi come Italea Lazio ci occupiamo di aiutare i discendenti di coloro che sono emigrati a tornare nei luoghi di origine, in questo caso a Magliano Sabina”. Durante l'evento è stato possibile visionare la mostra documentale sugli emigrati Maglianesi "Navi di uomini... L'emigrazione di maglianesi" curata dalla dottoressa Caterina Placidi. (sip - 19 mag)


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