MAURIZIO BETTINI E IL GRANDE RACCONTO DEI MITI CLASSICI
Per i Greci i miti sono in primo luogo racconti: narrazioni meravigliose, che mescolano il divino e l’umano, il quotidiano e lo straordinario, suscitando davanti ai nostri occhi immagini di eroi, dèi, fanciulle, mostri e personaggi fiabeschi. Una schiera interminabile, perché più ci si addentra in questo fantastico mondo - attraverso l’ausilio della voce, della scrittura o delle immagini - più ci si accorge che ciascuno di questi racconti non è mai concluso in sé, ma rinvia sempre ad altri eventi, altri personaggi, altri luoghi, in un raccontare infinito che chiede solo di diventare a sua volta immagine o scrittura. La mitologia ha infatti la forma di una rete, in cui si intrecciano mille nodi. Nel corso del tempo, questa rete con i suoi molteplici richiami narrativi è stata calata infinite volte nel mare della cultura e, trascinata sul fondo, ha raccolto nomi, fatti, rituali, usi, costumi, regole, atteggiamenti, visioni del mondo. Per questo raccontare o ri-raccontare oggi i miti degli antichi – come fa “Il grande racconto dei miti classici” di Maurizio Bettini, pubblicato dalla casa editrice Il Mulino - significa entrare dalla porta principale nella memoria della loro, della nostra cultura. L’autore è professore ordinario di Filologia classica nell’Università di Siena. Per Einaudi è curatore della serie “Mythologica”. Con il Mulino ha pubblicato “Affari di famiglia. La parentela nella letteratura e nella cultura antica” (2009), “Contro le radici” (2012), “Elogio del politeismo. Quello che possiamo imparare oggi dalle religioni antiche” (2014); ha inoltre curato con W.M. Short “Con i Romani. Un’antropologia della cultura antica” (2014).
NASSIRYA VISTA DA HASAN ATIYA AL NASSAR
Sono passati quindici anni da quel 12 novembre 2003, eppure se si parla di Nassirya torna subito alla mente l'attentato nel quale persero la vita 28 persone, tra cui 19 italiani tra militari e civili. Per Hasan Atiya Al Nassar, che proprio a Nassirya è nato e vive in esilio a Firenze dal 1981 (da quando è costretto a fuggire dall’Iraq in quanto renitente alla leva nella guerra contro l’Iran), Nassirya è e rimane Ur, terra d’origine ma anche ricordo doloroso. La raccolta di poesia "Il labirinto", uscita per Matisklo Edizioni, fa parte della produzione poetica in lingua italiana di Hasan; nel libro si mescolano le caratteristiche della poesia medio-orientale e un’attenta ricerca semantica e di suono, unendo alla nostalgia per la propria patria ("Ur, chi non ti ha conosciuto, / chi non ha conosciuto Abramo, Gilgamesh, / Hasan al Nassar / non può capire cosa sia la sofferenza") una "ricerca della bellezza nei paesaggi e nelle persone che lo hanno accolto" (dalla prefazione di Edoardo Olmi). Una raccolta dove il labirinto è quello della propria esistenza, fatta di lontananza ed esilio ma anche di continui rimandi tra lo spazio della vita quotidiana - la Toscana e in particolare Firenze - e quelli della memoria e delle proprie radici. “Il labirinto”, pubblicato in formato digitale da Matisklo Edizioni e disponibile su tutte le principali librerie on-line, è un'occasione per riflettere su quanto luoghi lontani, conosciuti attraverso le cronache tristemente frequenti dei conflitti in essere, possano essere per alcuni di più: la propria origine, il proprio passato, la propria casa.
“GIOVANI, CARINI MA ASSASSINI” DI FLAMINIA SAVELLI
Erano l’orgoglio dei loro genitori, i migliori amici di una vita, poi qualcosa li ha cambiati trasformandoli in pericolosi criminali: in libreria “Giovani, carini ma assassini” della giornalista Flaminia Savelli, pubblicato dalla Newton Compton editori (euro 9.90). L’autrice, arrivata alla sua quarta pubblicazione, racconta e ricostruisce le vicende dei giovani killer under 30 che hanno sconvolto il paese: erano giovani e carini, ma sono diventati spietati assassini che hanno ucciso per soldi, noia, ribellione. E spesso senza un vero motivo. Dai giovani della Roma bene che al Circeo seviziarono due ragazze indifese, allo sconvolgente caso di Doretta Graneris che con la complicità del fidanzato uccise a colpi di arma da fuoco l’intera famiglia. E ancora, Roberto Succo, “il killer dagli occhi di ghiaccio” che, dopo aver ammazzato i suoi genitori, si nascose in Francia senza riuscire però a placare la sua sete di sangue. O il cacciatore di bambini Luigi Chiatti, ricordato come “il mostro di Foligno”. Venti storie di cronaca nera con giovanissimi e insospettabili protagonisti, legati da una sola domanda: come può un giovane qualunque trasformarsi in un feroce assassino? Flaminia Savelli, nata a Roma nel 1980, laureata in Lettere moderne nel 2003, ha scritto come freelance per diversi giornali e riviste. Dal 2008 collabora stabilmente come giornalista di cronaca nera con la Repubblica. Con la Newton Compton ha pubblicato “Misteri, crimini e delitti irrisolti di Roma” (2012), “Roma giallo e nera” (2013), “I 100 delitti di Roma” (2014).
“AMORI DELLA ZIA” DI MARA VENIER
Era la “stracciarola” più famosa di Roma. La sua bottega di vestiti usati si trovava nei pressi di Campo dei Fiori. Erano gli anni Settanta, e nessuno immaginava che Mara Venier sarebbe diventata ciò che è oggi: una delle personalità della tv italiana. In “Amori della zia” (Mondadori) Mara racconta com'è andata. Ma attenzione: il lettore non si aspetti una classica autobiografia. Questo no, non è quel tipo di libro. Si tratta piuttosto di un libero girovagare tra luoghi, personaggi e aneddoti della sua vita, tra i quali emergono prepotentemente le memorie dell'infanzia: Mara, veneziana di nascita, cresce a Mestre in un contesto popolare, con una madre molto bella e un padre, ferroviere, dolcissimo. Di quegli anni evoca con commozione le scorribande con i ragazzini tra le case del quartiere, le pittoresche litigate in famiglia, i primi amori dell'adolescenza. Fil rouge del racconto sono le sue ricette: Mara è una cuoca di talento e cucina per gli amici, per i suoi amori, ma anche per rievocare il passato. I dieci piatti raccolti in appendice sono tutti legati a un momento della sua vita: il baccalà mantecato dell'infanzia, la lasagna con cui suggella la fine di un amore, l'amatriciana che accompagna un'amicizia speciale. Fino alla pasta e fagioli con cui conquista l'ultimo, grande amore della sua vita. Ricette e affetti inevitabilmente si intrecciano.
ANGELA MERKEL SPIEGATA AGLI ITALIANI
Si è fatta strada fra le macerie di uno stato; è sopravvissuta alla crisi profonda del suo partito. Oggi governa la Germania e comanda in Europa. Chi è stata e chi è Angela Merkel? Tenta di rispondere a queste domande il libro di Michael Braun “Mutti. Angela Merkel spiegata agli italiani” (Laterza). E dire che venticinque anni fa Angela non c’era, o quasi. Nell’autunno del 1989 il regime della Ddr già vacilla. Decine di migliaia di persone scendono in strada e si formano gruppi organizzati di opposizione. Non ne fa parte la Merkel. Quando un milione di persone si riunisce ad Alexanderplatz, lei non c’è. La giovane scienziata quasi si perde l’evento del secolo: la caduta del muro, cinque giorni dopo. È alla sauna, quella sera. Poi, però, cambia passo. Dopo poche settimane entra in politica e già nel dicembre del 1990 viene eletta al Bundestag della Germania appena riunificata, nelle liste della Cdu di Kohl. Nel 2005, la consacrazione: diventa la prima donna Cancelliera. Sarà la crisi dell’euro a permettere alla Merkel di conquistare la scena mondiale nel ruolo di timoniere dai nervi saldi. Oggi è venerata dai suoi elettori come “Mutti”, come “mamma”, e guardata con diffidenza dai paesi europei economicamente meno solidi. Questo libro racconta tutto – la scalata al potere, le ambiguità, le straordinarie doti politiche – della donna che, piaccia o meno, è silenziosamente alla guida dell’Europa intera.
(© 9Colonne - citare la fonte)