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direttore Paolo Pagliaro

SPECIALE CGIE / SI RIPARTE DA SCHIAVONE: VIA A UN NUOVO CAMMINO

E’ l’italo-svizzero Michele Schiavone segretario nazionale del Pd in Svizzera, il nuovo segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’estero. La grande novità, dopo un decennio di gestione-Carozza, è arrivata il 21 marzo, al culmine della prima giornata dei lavori dell’assemblea plenaria del nuovissimo Cgie, stravolto tanto nei volti quanto nel numero dei rappresentanti dopo i tanto attesi recenti rinnovi dei Comites. Schiavone, uno dei veterani del Cgie, è stato eletto a mani basse, con 36 voti sui 32 necessari per ottenere la maggioranza assoluta al primo scrutinio. “Sono onorato di dare il benvenuto a tutti i colleghi di ogni parte del mondo, affinché possano avere in questa casa un punto di ritrovo in occasione delle assemblee plenarie – sono state le prime parole di Schiavone da segretario generale - Questo lavoro, di cui sono lusingato, non può essere svolto da una sola persona: cercheremo di svolgerò insieme mettendo in condizione tutti di essere protagonisti, cercando di valorizzare le comunità che rappresentiamo in giro per il mondo”. Quello che inizia per il Cgie “è un nuovo cammino che mette fine a una lunghissima transizione. La mia sollecitazione, visto che mi ritengo e spero di essere all'altezza del compito, è quella di avviare un nuovo cammino nel solco delle riforme che questo Paese sta facendo per portare anche le nostre comunità all’estero a un livello tale per cui non solo si possa parlare di integrazione, ma che le renda protagoniste della vita di questo paese”. Molta chiarezza sulle priorità su cui intervenire: alle comunità italiane all’estero “bisogna fornire strumenti quali la promozione di corsi di lingua e cultura italiana, assistenza, servizi, internazionalizzazione delle nostre produzioni e delle capacità che oggi spesso trovano accoglienza in altri territori. Dobbiamo pensare che l'Italia ha tantissimi giovani che oggi forniscono le loro capacità a paesi di primo approdo e che da anni questo è un nostro fenomeno caratterizzante. Recuperare la cultura e il senso del bene comune italiano diventa per tutti noi una sfida, che sta nel fornire strumenti moderni e adeguati in linea con gli standard della vita di oggi”. La seduta del 21 marzo è stata aperta dal Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, Cristina Ravaglia (“Mi fa piacere vedere un Cgie rinnovato, con volti amici e volti nuovi. Noi contiamo molto sul fatto che il Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero possa collaborare in modo costruttivo, e dialettico quando necessario, con grande lealtà e chiarezza, nell’interesse delle collettività italiane all’estero, per offrire migliori servizi a quello che queste collettività rappresentano: una ricchezza per il nostro paese di cui dobbiamo approfittare - in senso positivo - perché nessuno meglio di loro può fare da volano per la cultura e l’economia italiana”).

IL CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
Il Cgie è l'organo centrale di rappresentanza delle collettività italiane all'estero ed è composto da 63 membri, 43 territoriali (eletti nei Paesi con le più consistenti comunità italiane) e 20 di nomina governativa (designati da partiti, sindacati e patronati, associazioni e stampa. Partecipano ai suoi lavori, con il solo diritto di parola, esperti nominati da altre amministrazioni dello Stato, associazioni cooperative e dei datori di lavoro e organi di informazione. Michele Schiavone (Svizzera) è stato eletto nuovo segretario generale Consiglio. Il comitato di presidenza del nuovo Cgie: vice segretario generale per l’Europa e l’Africa del Nord, Giuseppe Maggio; vice segretario generale per l’America Latina, Mariano Gazzola; vice segretario generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei, Silvana Mangione; vice segretario generale per il Gruppo di nomina governativa, Rodolfo Ricci. Completano il Comitato di presidenza del nuovo Cgie, 4 membri scelti per ciascuna area continentale (Europa e Africa del Nord, America Latina, Paesi Anglofoni Extraeuropei) e per il gruppo di nomina governativa.Per l’area Europa e Africa del Nord, Eleonora Medda; per l’area America Latina, Rita Blasioli Costa; per l’area Paesi Anglofoni Extraeuropei, Riccardo Pinna; per il gruppo di nomina governativa, Gianluca Lodetti.

SCHIAVONE: SARO’ IL SEGRETARIO DI TUTTI
“Il futuro del Cgie dovrà caratterizzarsi per la volontà di rendere protagonisti tutti, indipendentemente da chi ha votato Schiavone: sarò il segretario di tutti. Ci tengo a dire grazie a chi mi ha preceduto e da cui ho imparato molto, Carozza, Narducci, Renzo Losi e Piero Fassino (ex sottosegretario con delega all’emigrazione, ndr) e i consiglieri dello scorso Cgie che nel frattempo ci hanno lasciato e che sarebbero stati felici di vedere che ci siamo rinnovati, ma che sono stati dei grandi protagonisti dell’emigrazione”. Lo ha detto Michele Schiavone, il 21 marzo, nel suo discorso di insediamento come nuovo segretario generale del Cgie.

SCHIAVONE: ESPORTARE LA “BUONA SCUOLA” E ATTENZIONE AI GIOVANI
“Da parte mia ci sarà la sollecitazione che anche decisione le prese in passato vadano riviste. Sulla “Buona scuola”, penso che è una riforma che potrebbe fare testo anche in altri continenti dove abbiamo maturato delle esperienze e siamo diventati protagonisti. Un altro punto che non siamo riusciti a portare a compimento è sui giovani: a quelli della conferenza mondiale dei giovani italiani all’estero infatti si aggiungono oggi quelli in mobilità, che sono materia grigia su cui investire. E il mondo degli enti e dei patronati va ridisegnato in maniera propositiva perché sono le leve con cui abbiamo disegnato la nostra storia”. Lo ha detto Michele Schiavone, il 21 marzo, nel suo discorso di insediamento come nuovo segretario generale del Cgie.

SCHIAVONE: IL FUTURO CONSIGLIO SARA’ ALL’ALTEZZA DEI TEMPI
Il futuro Consiglio generale degli italiani all'estero dovrà lavorare con uno spirito riformatore e dovrà trovare una nuova collocazione nell'ambito della rappresentanza e della partecipazione politica e culturale" ma "sarà all'altezza dei tempi". Ne è convinto Michele Schiavone, neo segretario generale del nuovo Cgie che il 23 marzo a 9Colonne fa un bilancio dei primi tre giorni di assemblea plenaria alla Farnesina. "Abbiamo avuto l'opportunità finalmente di rimettere in moto l'attività del Cgie - continua Schiavone - che parte con uno spirito costituente in quanto è chiamato a rinnovarsi soprattutto nel momento in cui in Italia si parla di profonde riforme". È in questo contesto che anche il Consiglio generale degli italiani all'estero "deve inventarsi una nuova dimensione", ma "in poco tempo" avverte Schiavone che sottolinea come in questi giorni si ha avuto modo "anche di riformulare gli assetti interni senza i quali è difficile lavorare". Si sono "distribuiti i compiti ai consiglieri, il 70% dei quali è nuovo - osserva il segretario del Cgie - e questo è un motivo per rilanciare il nuovo Consiglio generale partendo dalle loro proposte". Tutti insieme, per dare una "risposta alle esigenze che arrivano dai territori" dice Schiavone che fissa la priorità dei lavori: "tenere in considerazione prima di tutto le necessità degli italiani nel mondo". I consiglieri "avranno la consapevolezza del loro ruolo e delle responsabilità che si sono assunti per rappresentare al meglio l'Italia nei propri Paesi" conclude Schiavone.

SCHIAVONE: SERVE UNA RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA
“Gli attuali Comites e Cgie appena rinnovati non sono affatto delegittimati dalla scarsa partecipazione al voto, dovuta al poco tempo a disposizione, scarsa informazione e molte difficoltà. Tutto questo è passato, da oggi inizia un nuovo percorso per tutti noi. Un grande contributo hanno sempre dato le associazioni, che stanno ripensando se stessi: le ringraziamo e facciamo loro i migliori auguri. Il Cgie deve subito iniziare un approfondimento per una proposta di legge di riforma della rappresentanza, che andrà completata solo dopo il compimento della riforma costituzionale”. Lo ha detto il segretario generale del Cgie Michele Schiavone.

SCHIAVONE: MOBILITA’ E MIGRAZIONI NUOVI TEMI DA AFFRONTARE
La promozione della lingua italiana all'estero, i servizi di rete consolare sono i temi tradizionali che il Cgie ha da sempre trattato" ma ci sono anche "temi di nuova rilevanza" come "la mobilità dei giovani e non solo, la ripresa del fenomeno migratorio che ha portato l'Italia a essere Paese di approdo per nuovi cittadini". Lo ha detto Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero, aprendo la seconda giornata dell'assemblea plenaria, il 22 marzo alla Farnesina.

IL CGIE RIPARTE, APPUNTAMENTO A GIUGNO CON LA RIFORMA

Gli ingranaggi sono ripartiti e la macchina del Consiglio generale degli italiani all’estero, dopo una settimana di lavori, è in corsa verso una comune volontà di ripresa. Un’assemblea plenaria, quella appena conclusa alla Farnesina, che ha portato a dare una veste nuova al Consiglio e a fissare le linee guida sulle quali si svolgerà il lavoro dei prossimi mesi. Michele Schiavone segretario generale, tre commissioni continentali, sette tematiche e 63 consiglieri: con questa formazione il Cgie è pronto a iniziare un nuovo cammino di riforme. Un Cgie che corre al passo con i tempi, come dimostra la proposta, uscita dalla prima Commissione “Informazione e comunicazione”, di redigere una newsletter e aggiornare costantemente la pagina web. “Questa settimana di lavori ha fatto emergere una grande volontà di protagonismo da parte dei consiglieri, sia dei nuovi eletti che di quelli che già c’erano” ha detto Schiavone chiudendo i lavori. E dopo i bilanci, spazio subito ai primi appuntamenti in agenda: “Dobbiamo elaborare una proposta di riforma da consegnare al governo entro giugno in modo da dare a questo Cgie strumenti nuovi che ci permettano non solo di abbattere i costi, ma anche di interagire con l’opinione pubblica e con il mondo”. Proprio entro il mese di giugno, è stato chiesto – attraverso un ordine del giorno di Silvana Mangione approvato all’unanimità – di convocare un’assemblea plenaria straordinaria per “portare al governo e al Parlamento delle proposte di riforma - spiega Schiavone – e questo non può avvenire attraverso la rete o videoconferenze ma abbiamo bisogno di rivederci fisicamente”. Sulla necessità di riforma interviene anche il sottosegretario agli Affari esteri, Vincenzo Amendola, durante l’ultima giornata di assemblea: “E’ necessario che il comitato del Cgie, insieme alle forze parlamentari, propongano una riforma per poi ratificarla con un’assemblea”. Tra gli otto ordini del giorno messi al voto durante l’ultima giornata di assemblea, tutti approvati all’unanimità, da sottolineare quello che chiede di arrivare alla definizione di uno statuto per i lavoratori frontalieri e quello sulla crisi economica in Venezuela, considerata una vera e propria emergenza. E poi ci sono altre “questioni irrisolte” – come le definisce il segretario generale del Cgie – che riguardano la riorganizzazione della rete consolare. “Dobbiamo cercare di fare proposte aggiuntive alle modalità con cui sono state chiuse alcune sedi, valutare l’effetto delle chiusure e cercare di portare delle innovazioni che in alcune aree possono essere espresse dai consoli onorari” afferma Schiavone che torna anche sulla “necessità di rafforzare il ruolo dei patronati, che dal nostro punto di vista svolgono un lavoro impegnativo e che potrebbero anche svolgere compiti di carattere amministrativo purché controllati”. In questo cammino di riforme il governo c’è, assicura Amendola: “Cercheremo di essere presenti anche fisicamente alle riunioni per espletare questo bisogno di lavorare insieme” sottolinea il sottosegretario, chiedendo però al Consiglio che “i tempi non vengano solo demandati a noi ma anche in base a quello che voi proporrete”. Una riforma è “necessaria, ma ci vuole il vostro protagonismo e la nostra collaborazione” per un lavoro che “serve a voi, al ministero e all'Italia” conclude Amendola. Il modo di rappresentare l’Italia nel mondo deve adeguarsi alle nuove trasformazioni: “Noi siamo ambasciatori del nostro Paese e ci riteniamo tali anche oggi ma con responsabilità nuove” conclude Schiavone.

RAVAGLIA: LE COLLETTIVITA’ ALL’ESTERO UNA RICCHEZZA PER L’ITALIA
“Mi fa piacere vedere un Cgie rinnovato, con volti amici e volti nuovi. Noi contiamo molto sul fatto che il Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero possa collaborare in modo costruttivo, e dialettico quando necessario, con grande lealtà e chiarezza, nell’interesse delle collettività italiane all’estero, per offrire migliori servizi a quello che queste collettività rappresentano: una ricchezza per il nostro paese di cui dobbiamo approfittare - in senso positivo - perché nessuno meglio di loro può fare da volano per la cultura e l’economia italiana”. Lo ha dichiarato il Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, Cristina Ravaglia, nel corso del suo discorso di apertura all’Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie).

GENTILONI: CONGRATULAZIONI A SCHIAVONE
"Questa è la prima assemblea plenaria del Cgie dopo le elezioni dello scorso anno, con una nuova composizione: mi congratulo con i membri selezionati, e con il nuovo segretario Michele Schiavone". Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, in qualità di presidente del Cgie.

DI BIAGIO (AP): L’ELEZIONE DI SCHIAVONE E’ UN SEGNO DI RESPONSABILITA’
"Soddisfazione per l'elezione di Michele Schiavone a segretario generale del Cgie". Lo dichiara in una nota Aldo Di Biagio (Ap). La scelta di questo profilo - prosegue - "è stata dettata da un senso comune di matura responsabilità. La stessa che deve essere alla base di una gestione ampiamente condivisa e fattiva". Lo spirito che ha animato questa elezione - sottolinea il senatore eletto all'estero - "deve continuare a contraddistinguere ogni futura decisione del Cgie. Soprattutto nell'affrontare l'importante sfida della riforma delle rappresentanze degli Italiani all'estero". Auguri dunque a Michele Schiavone - conclude Di Biagio - "per un lavoro che dia frutti sempre più significativi per gli italiani all'estero".

TURANO (PD): BUON LAVORO A SCHIAVONE
"Ho appreso con positività dell'elezione di Michele Schiavone a segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero. Credo si tratti di una persona di assoluto valore e che sarà in grado di portare avanti in modo impeccabile il delicato lavoro che spetta a questo nuovo Cgie". E' quanto scrive in una nota Renato Turano, senatore del Partito Democratico eletto nella circoscrizione estero. "A Schiavone voglio inviare le mie congratulazioni e i miei più sinceri auguri di buon lavoro - continua Turano -. Al contempo, però, voglio ricordare a lui e a tutti i consiglieri il compito che li attende: ridare dignità all'assemblea e renderla nuovamente il luogo del confronto, delle proposte, delle idee, delle innovazioni, dei diritti, dei doveri. Noi in quanto parlamentari eletti all'estero - conclude - il senatore democratico - non faremo mai mancare il nostro appoggio e la piena disponibilità ad un dialogo costante e costruttivo".

GIACOBBE (PD): SCHIAVONE E’ UN’OTTIMA SCELTA
"Credo che l'elezione di Michele Schiavone a segretario generale del CGIE sia una bellissima notizia per il mondo dell'emigrazione. E' una persona eccezionale che, sono sicuro, avrà le capacità per guidare il nuovo consiglio sulla strada giusta". E' quanto dichiara Francesco Giacobbe, senatore del Partito Democratico eletto nella circoscrizione estero. "Adesso però inizia la parte più difficile - puntualizza Giacobbe - Questo Cgie, infatti, avrà l'onore e l'onere di portare avanti una seria e approfondita discussione sulla rappresentanza: c'è da interrogarsi su quale sia il ruolo che, soprattutto alla luce della riforma costituzionale, dovranno assumere i Comites, il Consiglio generale degli italiani all'estero e, non per ultima, anche la rappresentanza parlamentare". "Altro compito di questo Cgie - prosegue Giacobbe - sarà l'elaborazione di nuove e più concrete proposte per la difesa e la promozione della lingua e cultura italiana all'estero. E' necessario mettere nero su bianco nuove idee per sopperire ad una innegabile mancanza di risorse che, però, non può compromettere la diffusione della nostra lingua. Il Cgie - conclude Giacobbe - dovrà tornare ad essere la prima 'ambasciata d'Italia' per riannodare quei fili sciolti tra l'Italia e i suoi figli emigrati".

EUGENIO MARINO (PD): AUGURI AL NUOVO SEGRETARIO SCHIAVONE
“Michele Schiavone eletto Segretario generale ‪#‎CGIE‬ alla prima votazione con maggioranza qualificata. Ottimo segnale. Auguri a lui e Cgie”. Lo ha scritto su Facebook Eugenio Marino, responsabile per gli italiani nel mondo del Pd, dopo l’elezione di Schiavone a nuovo segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’estero.‬

MENIA (CTIM): FOCALIZZARSI SULLE NUOVE ESIGENZE
“Rivolgendo un caloroso buon lavoro al segretario generale del Cgie, l’auspicio è che l’agenda dei nuovi eletti, coordinati da Michele Schiavone, sia focalizzata su due punti: le mutate esigenze degli italiani all’estero e il ruolo strategico delle nuove generazioni. Il futuro dei nostri connazionali, accanto allo straordinario vettore rappresentato dal made in Italy, potrà essere un binario vincente solo se perseguito con unità e dedizione”. Lo ha detto in una nota il segretario generale del Comitato tricolore per gli italiani nel mondo (Ctim), Roberto Menia.

PORTA (PD): AVANTI CON IL RINNOVO DEGLI ORGANISMI
“A Michele Schiavone, del quale gli italiani all’estero hanno imparato nel corso degli anni ad apprezzare la passione e la coerenza con le quali conduce il suo impegno civile e politico, voglio fare arrivare il mio augurio sincero e affettuoso di buon lavoro”. Così in una nota Fabio Porta, deputato del Pd eletto all’estero e presidente del Comitato permanente Italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese della Camera. “L’Italia e gli italiani nel mondo aspettavano da tempo il rinnovo dei loro organismi di rappresentanza e dei suoi dirigenti – continua Porta – e in questo quadro l’elezione del nuovo Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero costituisce un importante tappa verso il completamento di questo rinnovamento”. “Il rinnovo di questi organismi in coincidenza con la prossima conclusione di uno ‘storico’ processo riformatore delle istituzioni italiane aumenta la responsabilità del sistema di rappresentanza degli italiani all’estero, e sono certo che il Cgie farà la sua parte come sempre con grande senso di responsabilità” ha aggiunto il parlamentare eletto in America Meridionale. “Da Michele Schiavone – continua Porta - ci aspettiamo saggezza ed equilibrio, disponibilità al dialogo e capacità di interlocuzione costante con le istituzioni, il mondo associativo e la sempre più articolata realtà del mondo degli italiani all’estero”. “Voglio infine ringraziare il Segretario Generale uscente, Elio Carozza – conclude il Presidente del Comitato – con il quale personalmente e come Comitato abbiamo sempre avuto un rapporto proficuo e costruttivo su tutti i temi di interesse della promozione dell’Italia nel mondo e della tutela delle nostre grandi collettività che vivono all’estero”.

DAL GOVERNO AI PARLAMENTARI: RIFORMARSI PER NON MORIRE
Essere stati rinnovati non basta, ora Comites e Cgie devono (auto)riformarsi per sopravvivere. “Riforma” è stata la parola d’ordine ricorrente nella seconda giornata (22 marzo) del nuovo Consiglio Generale degli Italiani all’estero, denso di interventi e di contenuti, e che ha visto la presenza del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in qualità di presidente del Cgie, e del sottosegretario con delega agli italiani all’estero Vincenzo Amendola. Come la prima giornata si era aperta con l’inno nazionale, così nella seconda, in modo ben più triste, i lavori sono stati preceduti da un minuto di raccoglimento per le vittime degli attentati di a Bruxelles, che fanno dire a Gentiloni che “noi italiani sappiamo bene che il fenomeno migratorio non è iniziato nel febbraio 2015 e che è inutile sottovalutare la dimensione strutturale di questo fenomeno che a noi è molto chiaro. Le nostre comunità – ha ricordato il ministro - sono state protagoniste di un grosso flusso, e si sono trasformate in tante realtà di successo nel mondo, ma la nostra consapevolezza è anche quella di dover affrontare la questione intervenendo sulle radici: la guerra, la povertà. Sappiamo che l’Europa deve rispondere con soluzioni comuni”. Poi è stato il turno di Amendola, che ha ribadito con forza che "dobbiamo riformare insieme su delle scelte e su un percorso che dia più forza agli organismi di rappresentanza". E ancora: “Siamo sempre disponibili a valutare proposte affinché il nuovo mandato del Cgie colleghi le legittime istanze degli italiani all’estero con gli obiettivi generale del governo e del Parlamento. C’è bisogno di una grande riflessione sulla portata dell’esperienza storica dell’emigrazione, la comunità che rappresentate costituisce una parte del portato moderno”. Dati alla mano, secondo quanto illustrato dal sottosegretario nella sua relazione, sono 106 i Comites attualmente aperti nel mondo, con un finanziamento di 1,370 milioni, circa il 4% in più dei contributi del 2015: questo ha permesso di destinare quote aggiuntive ai Comites più dinamici. Lo stanziamento per gli italiani all’estero è di oltre 5,6 milioni per l’assistenza diretta con un incremento del 22%: potremo così accogliere larga parte delle richieste di finanziamento. 450mila euro sono stati stanziati per gli enti che forniscono servizi per i connazionali, il 3.5% rispetto al 2015, mentre per gli enti gestori il bilancio ha segnato 9,4 milioni ripartiti tra 97 enti. Della necessità che il Cgie riformi se stesso sono convinti anche i parlamentari, eletti all’estero e non, che sono intervenuti alla Farnesina, uno su tutti Claudio Micheloni: "Va riformata la rappresentanza degli italiani all'estero e in questo senso è importante che a giugno, con questo Consiglio, si apra definitivamente un cantiere di riforme. I patronati vanno rafforzati perché siamo convinti che senza una riforma le strutture saranno portate a morte naturale". Lo stesso Micheloni che però respinge le critiche sulle responsabilità per la bassa affluenza (4,4% dei votanti) riscontrati in occasione del rinnovo dei Comites: per il governo “è un segnale da non sottovalutare”, mentre per il presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato “è un dato che corrisponde a una precisa strategia di chi li vuole portare a morte naturale”. Anche secondo il neo-segretario generale Michele Schiavone “gli attuali Comites e Cgie appena rinnovati non sono affatto delegittimati dalla scarsa partecipazione al voto, dovuta al poco tempo a disposizione, scarsa informazione e molte difficoltà. Tutto questo è passato, da oggi inizia un nuovo percorso per tutti noi. Il Cgie deve subito iniziare un approfondimento per una proposta di legge di riforma della rappresentanza, che andrà completata solo dopo il compimento della riforma costituzionale”. Riflettori accesi anche sulla situazione del Venezuela, con la delegazione italo-venezualana che in seguito alla crisi del paese sudamericano e all’inflazione galoppante ha chiesto la garanzia di un cambio fisso per le pensioni dei concittadini. Nel pomeriggio si è proceduto poi all’elezione dei vice segretari: sono risultati eletti Pino Maggio per l’Europa e il Nord Africa, Mariano Gazzola per l’America Latina, Silvana Mangione per i Paesi anglofoni extraeuropei e Rodolfo Ricci di nomina governativa.

GENTILONI: RAFFORZAMENTO DI LINGUA E CULTURA TRA GLI OBIETTIVI
“Un ruolo fondamentale le nostre comunità all’estero ce l’hanno nella promozione e diffusione della nostra cultura. Siamo riconosciuti in maniera così evidente nel mondo come una delle più grandi potenze culturale, non solo con gli asset storici ma con l’arte contemporanea e l’enogastronomia di qualità che e sono uno degli elementi di attrazione all’estero”. Lo ha detto il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, in qualità di presidente del Cgie. “Meno scontato ma altrettanto fondamentale – ha continuato Gentiloni - è il discorso sulla lingua: noi abbiamo un sistema che impoverito da anni di spending review che comunque regge e tende anche a rafforzarsi, abbiamo il dovere di constatare che in alcune aree del mondo i nostri istituti rappresentano una risposta straordinaria non solo alle famiglie italiane ma anche per il Paese in generale. Di questo dobbiamo essere orgogliosi e possiamo vantare una collaborazione molto forte con il Miur e tra i nostri obiettivi dobbiamo proporci di rafforzare anche questo”. Lo ha detto il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, in qualità di presidente del Cgie.

GENTILONI: TUTELARE LE COMPONENTI ALL’ESTERO PIU’ DEBOLI
"Sappiamo che il lavoro del Cgie deve affrontare un contesto tra i più difficili che ci siano stati negli ultimi anni per l'incrocio di fattori e difficoltà soprattutto in alcune aree nostro pianeta. Un dovere storico ma attuale è quello di tutelare dentro le nostre comunità all'estero le componenti più deboli, in particolari in situazioni critiche: penso al Venezuela dove la crisi economica sta provocando conseguenze sociali da fronteggiare". Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, in qualità di presidente del Cgie.

AMENDOLA: VALORIZZARE L’INTERESSE NAZIONALE NEL MONDO
Il Cgie è una "proiezione della politica e deve essere in grado di valorizzazione l'interesse nazionale nel mondo. Il compito del Consiglio degli italiani all'estero è mantener il legame tra le comunità e le istituzioni italiane, assicurare credibilità e accrescere la fiducia dei nostri connazionali". Lo ha detto il sottosegretario agli Affari esteri con delega per gli italiani all’estero, Vincenzo Amendola, intervenendo al Cgie.

AMENDOLA: PUNTARE SU SPORTELLO UNICO E FUNZIONARIO ITINERANTE
“Perseguito l’obiettivo per il mantenimento delle risorse umane e finanziarie a disposizione: molto è stato investimento negli strumenti informatici, ma molto bisogna ancora realizzare e siamo certi della vostra collaborazione sul tema. Molto abbiamo puntato sul sistema di sportello unico, quanto alla gestione delle richieste di passaporto continua a riscuotere successo il progetto di funzionario itinerante, che permette di raccogliere le impronte digitali anche fuori dalla sede consolare. Il prossimo passo è consentire anche ai consoli onorari di raccogliere i dati biometrici: per ora la soluzione riguarda 28 consoli onorari”. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani all’estero Vincenzo Amendola, intervenendo al Cgie.

STABILE: PRESERVARE LA PARITA’ DI TRATTAMENTO SU IMU E INPS
“Preservare la parità di trattamento per gli italiani all’estero su Imu, Tasi e Tari, e al trattamento Inps, agevolare la diffusione di lingua e cultura italiana” sono i temi cui i cittadini italiani residenti in Spagna si sono dimostrati più sensibili. Lo ha detto il consigliere del Cgie Giuseppe Stabile, proveniente dalla Spagna.

DOLZATELLI: AFFRONTARE IL TEMA DEI LAVORATORI FRONTALIERI
Tra i temi centrali che il Cgie deve affrontare c'è quello della "mobilità, caro ai lavoratori frontalieri che risiedono in Italia ma lavorano in un paese estero. È un fenomeno che riguarda migliaia di lavoratori e che ha bisogno di una normativa attraverso uno statuto preciso". Lo ha detto il consigliere del Cgie Mirko Dolzadelli.

DA COSTA: RIAPPROPRIARSI DI UN RUOLO POLITICO
“Dobbiamo riappropriarsi di una situazione di confronto con il ministero degli Esteri e col governo portando la nostra ricchezza, con la speranza che il Cgie non porti solo richieste ma anche proposte. Torniamo a riappropriarci di un ruolo politico”. Lo ha detto il consigliere del Cgie Paolo Da Costa, proveniente dalla Svizzera.

FEDI (PD): RESTITUIRE LA CAPACITA’ DI FARE PROPOSTE
“C’è stato un momento di vuoto nei lavori del Cgie, e direi che il ministro Gentiloni ha fatto un intervento molto vicino alle nostre sensibilità riconoscendo il valore che le nostre comunità hanno assunto e riconoscendo i limiti dell’azione politica. Negli anni il Cgie ha svolto un ruolo molto importante, ma quello su cui dobbiamo riflettere è un riforma che restituisca la capacità di fare proposte, che oggi non è cosi scontata”. Lo ha detto il deputato del Pd eletto all’estero Marco Fedi, intervenendo al Cgie. “Viviamo una situazione di crisi – ha continuato Fedi -, ci sono nuove mobilità e io prendo atto delle parole del governo per cui non si realizzeranno nuove chiusure consolari: la tecnologia ci aiuta ma non dobbiamo dimenticare che nel mondo c’è bisogno dello Stato italiano, c’è bisogno del rafforzamento dei patronati”.

BUENO: NECESSARIO PUNTARE SULLE NUOVE TECNOLOGIE
“Ci sarà molto da fare e per questo spero che i nuovi consiglieri siano carichi e vogliosi di lavorare: io credo molto nell’innovazione informatica, è la soluzione dei nostri problemi per i servizi consolari ma deve funzionare davvero. Finora stiamo avendo parecchi problemi, molte persone non riescono ad accedere al sistema per prendere un appuntamento, per giorni, settimane e mesi". Lo ha detto la deputata eletta all’estero Renata Bueno al Cgie.

GARAVINI (PD): IL GOVERNO C’E’, IL CONSIGLIO PENSI A RIFORMARSI
“Si raccolgono oggi i rappresentanti di oltre 4 milioni di italiani all’estero che si sono fatti valere, e che negli ultimi due anni sono tornati a essere orgogliosi del nostro Paese, grazie al programma di riforme di un governo che finalmente anche sulle questioni degli italiani all’estero mostra di nuovo grandi aperture e mette in campo fatti concreti: non è un caso che si sia andati al rinnovo dei Comites e che dopo dieci anni ci sia un rinnovo del Cgie, è stata confermata la circoscrizione estera nella riforma elettorale”. Lo ha detto la deputata del Pd eletta in Europa, Laura Garavini, intervenendo al Cgie. “Ma anche in ambito di politiche ha dimostrato una attenzione particolare – ha continuato Garavini -: penso al riconoscimento delle detrazioni di Imu e Tasi, il congelamento delle chiusure delle strutture consolari fino al 2016, i benefici fiscali per i cervelli all’estero che decidono di rientrare in Italia. Sono segnali che vanno ribaditi e sui quali vanno incardinati i bisogni fin qui espressi dai consiglieri. La priorità numero uno continua a essere l’investimento in corsi di lingua e cultura italiana, anche per un nuovo tipo di pubblico. Poi ci vuole una riforma del Cgie, che esso stesso deve pensare”.

LA MARCA (PD): TANTE FACCE NUOVE, SOPRATTUTTO DONNE
“Questa settimana, alla Farnesina, si è insediato il nuovo Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie), un pezzo importante della rappresentanza degli italiani che vivono nel mondo. Girandomi intorno, comunque, ho visto tante facce nuove, tra le quali anche quelle di un maggior numero di donne rispetto al passato. Buon segno, vuol dire che c’è stato un ampio rinnovamento e che le donne, che pure sono presenti e numerose nell’impegno di volontariato tra le nostre comunità ma in genere tenute ai margini, si stanno finalmente facendo avanti nell’assunzione di responsabilità”. Lo dice in una nota la deputata del Pd eletta all’estero, Francesca La Marca. “Sono stata tra loro a portare il mio saluto – continua La Marca -, stretto nella morsa dell’angoscia per le tragiche notizie di morte e di violenza che arrivavano nel frattempo da Bruxelles, dove si è consumato l’ennesimo atto terroristico. Quando in presenza del Ministro Gentiloni abbiamo reso omaggio alle vittime, in quel silenzio non c’era nulla di convenzionale, ma emozione, dolore e volontà di non farsi sopraffare. Volontà di difendere la tolleranza e la libertà, che sono la vera posta in gioco nello scontro tra democrazia e terrorismo”. Tornando al Cgie, secondo la deputata del Pd “si tratta di vedere ora in che misura questa prima e bella impressione si tradurrà in un impegno effettivo di rinnovamento. Un rinnovamento di approccio ai problemi, di metodo di lavoro, di messa a fuoco di nuove tematiche”. Un’esigenza, continua La Marca, “di reimpostazione del lavoro riaffermata dallo stesso Ministro Gentiloni nel suo intervento iniziale, nel quale ha disegnato il quadro strategico nel quale si colloca la comunità italiana nel mondo, un vero e proprio soft power per il sistema Italia nella sua necessaria ricerca di un’autorevole e rinnovata proiezione internazionale”. Secondo La Marca “sembrano essere maturati i presupposti per dare basi concrete a quell’aspirazione al rinnovamento e al miglioramento di cui ho parlato. Rafforzeremo il nostro impegno di parlamentari all’estero perché questa corrente trovi il suo alveo e diventi feconda per le attese dei nostri connazionali”.

GIACOBBE (PD): GLI ITALIANI ALL'ESTERO SONO UNA RISORSA, NON UN PESO
“Dobbiamo trovare le risorse per riunirci presto e non tra un anno. Sarà necessario iniziare a lavorare subito per fare un salto di qualità: il Cgie è un organismo istituzionale come lo sono i Comites, ma a volte sono considerati un peso e non una risorsa". E' quanto dichiara Francesco Giacobbe, senatore del Partito democratico eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, intervenendo al Cgie. Sulla composizione del Consiglio, Giacobbe ricorda che "tra le nomine governative mancano i rappresentanti degli imprenditori, delle Pmi e delle istituzioni pubbliche che devono promuovere l'Italia all'estero. Non possiamo fare a meno di questi contributi". "Possiamo cambiare questa visione di noi - conclude Giacobbe - e non essere un peso ma una risorsa, anche se non sarà un compito facile".

ITALO-VENEZUELANI A GENTILONI: VENGA A VEDERE LE DIFFICOLTA’
Una richiesta al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni di visitare la comunità italiana in Venezuela è stata fatta pervenire, tramite una lettera aperta, dai consiglieri italo-venezuelani del Consiglio Generale degli Italiani all’estero. Nella missiva, firmata dal presidente del Comites di Caracas Ugo Di Martino, dal presidente del Comites di Maracaibo Giovanni Margiotta, dal presidente del Comites di Pto. Ordaz Alberto Villani, dal presidente delle associazioni italiane-venezuelane Carlos Villino e del consigliere Nello Collevecchio, si legge: “le ribadiamo, egregio ministro, che una sua visita a questo Paese e a una comunità che vivono momenti di gravi difficoltà sarebbe un gesto di grande sensibilità da parte sua e di un’Italia che non dimentica coloro che non l’hanno dimenticata e al contempo potrà comprovare personalmente” le difficoltà esistenti attualmente in Venezuela.

PORTA (PD): NON MORIRA’, MA NON PUO’ RIMANERE IMMUTABILE
“Spero che questo organismo possa lavorare dall’interno a una sua revisione, all’interno della più ampia riforma costituzionale. Non credete a chi dice che questo Cgie è destinato a morire, ma neanche che possa essere immutabile. Bisogna lavorare al rafforzamento delle istituzioni e dei Comites, non è stato un bel segnale la mancata convocazione degli Intercomites in alcuni paesi”. Lo ha detto il presidente del comitato per le questioni degli italiani all’estero della Camera, Fabio Porta, al Cgie.

TACCONI (PD): RIFLETTERE SU CHI VOGLIAMO RAPPRESENTARE
“Sono stato uno dei più convinti detrattori del Consiglio Generale perché si respirava un clima di impotenza, ma ho dato il mio appoggio al Parlamento al rinnovo di cui va dato atto al governo, anche perché col passare del tempo si sentiva sempre di più l’esigenza di avere un luogo di incontro. Ora dobbiamo fare una riflessione seria su chi vogliamo rappresentare, e sulle cause che spingono molti italiani all’estero a non iscriversi all’anagrafe”. Lo ha detto il deputato del Pd eletto all’estero Alessio Tacconi al Cgie.

SI INSEDIA IL COMITATO: LA PRIORITA’ E’ RINNOVARSI
Il Consiglio generale degli italiani all'estero si è insediato. Con una copia del Rapporto "Italiani nel mondo" della fondazione Migrantes sul tavolo, i 63 consiglieri, durante la terza giornata di assemblea plenaria alla Farnesina, hanno votato i membri del Comitato di presidenza per area di provenienza: Eleonora Medda per l'Europa e l'Africa, Rita Blasioli Costa per l'America Latina, Riccardo Pinna per i Paesi anglofoni e Gianluca Lodetti di nomina governativa. I componenti aggiuntivi si vanno a sommare ai vice segretari eletti il 22 marzo (Pino Maggio per l’Europa e il Nord Africa, Mariano Gazzola per l’America Latina, Silvana Mangione per i Paesi anglofoni extraeuropei e Rodolfo Ricci di nomina governativa): il Comitato di presidenza al completo, intorno al segretario generale, Michele Schiavone, ha continuato la discussione sulle commissioni tematiche, nelle quali i consiglieri si riuniranno per parlare delle grandi questioni per gli italiani all'estero. Sicurezza, tutela sociale e sanitaria, informazione, diritti civili e politici; senza dimenticare la promozione della lingua e della cultura italiana all'estero e le nuove migrazioni. Le sette commissioni porteranno a formulare proposte e raccomandazioni, accordi e normative comunitarie che riguardano le comunità italiane all'estero. "Il futuro Consiglio generale degli italiani all'estero sarà all'altezza dei tempi": parola di Schiavone. In un contesto in cui in tutto il Paese si parla di profonde riforme, anche il Consiglio generale degli italiani all'estero "deve inventarsi una nuova dimensione" per dare una risposta alle esigenze che arrivano dai territori" dice Schiavone. Per quanto riguarda il regolamento del Cgie, che regola la durata del mandato, l'assemblea plenaria, le commissioni e i gruppi di lavoro, la pubblicità degli atti e gli emendamenti, è stato modificato il comma 2 dell'articolo 4, che fissava in otto i componenti delle commissioni permanenti. Ora il numero scende a sei: un presidente, un vice presidente, un segretario e almeno tre consiglieri (e non più cinque). Abrogato poi il comma 2 dell'articolo 7, che disponeva il Consiglio di presidenza a non dare pubblicità a determinati resoconti e discussioni riservate. Il resto del regolamento è stato approvato all'unanimità. "Abbiamo avuto l'opportunità finalmente di rimettere in moto l'attività del Cgie" distribuendo "i compiti ai consiglieri, il 70% dei quali è totalmente rinnovato" afferma Schiavone. Gli ingranaggi sono ripartiti, quindi, e la strada, ora, dovrebbe essere tutta in discesa, con la definizione del calendario di massima per il 2016. In questo contesto, secondo Schiavone, i consiglieri "avranno la consapevolezza del loro ruolo e delle responsabilità che si sono assunti per rappresentare al meglio l'Italia nel mondo".

GARAVINI (PD): UN’ATTENZIONE NUOVA DA PARTE DEL GOVERNO
“Congratulazioni ed auguri di buon lavoro a Michele Schiavone, eletto Segretario generale del Cgie. Sono certa che nel suo nuovo incarico Schiavone saprà apportare un significativo contributo alla causa degli italiani all’estero. Una causa nella quale è impegnato da anni, con abnegazione ed impegno. Nel suo ruolo sarà affiancato nel Comitato di Presidenza da consiglieri capaci e di lunga esperienza sui diversi territori, ai quali esprimo altrettanti complimenti e auguri di buon lavoro. A tutti i neo eletti nel Comitato di Presidenza del Cgie: Pino Maggio, Eleonora Medda, Gianluca Lodetti, Rita Blasioli, Rodolfo Ricci, Silvana Mangione, Mariano Gazzola, e Riccardo Pinna, come pure ai Presidenti delle diverse commissioni e a tutti i consiglieri, semplici componenti del Cgie”. Lo ha detto Laura Garavini, dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo PD alla Camera, che aggiunge: “Finalmente il Cgie si trova confrontato con un Governo che ha a cuore le questioni degli italiani all'estero. Lo si è visto sin dall'inizio dei lavori, con la relazione del Governo, presentata dal Ministro agli Esteri, Paolo Gentiloni e dal Sottosegretario, Enzo Amendola”. “Non solo è emersa una grande disponibilità, sconosciuta da anni, ma anche concretezza nell'assunzione di precisi impegni sui problemi posti. I riferimenti del Ministro Gentiloni alle nuove generazioni di migranti italiani, alla promozione della lingua e cultura italiana, alla necessità di ammodernare la pubblica amministrazione all’estero, con particolare attenzione agli utenti più anziani, i riferimenti alle tante eccellenze nel mondo, sono tutti elementi - sottolinea Garavini - che denotano non solo conoscenza delle questioni, ma anche particolare attenzione al valore delle nostre comunità nel mondo. Parole di disponibilità e di impegno per niente scontate. Insomma, un approccio incoraggiante per le sfide che dovremo affrontare insieme nei prossimi mesi”.

GARAVINI (PD): SERVONO RIFORMA E PROPOSTE CONCRETE
"Era da anni che non si riscontrava un'attenzione simile da parte del governo nei confronti del Cgie e delle istanze espresse a favore degli italiani all'estero. Con gli interventi del ministro Gentiloni e del sottosegretario Amendola, ad apertura dei lavori, è emersa una grande sensibilità e disponibilità nei confronti degli italiani all'estero. Un'attenzione che latitava da anni nei piani alti della Farnesina”. Lo dice in una nota Laura Garavini, dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, commentando i lavori del Consiglio generale degli italiani all’estero, in corso alla Farnesina per il suo insediamento ufficiale. “Sono le migliori premesse affinchè questo Cgie, appena insediato, possa elaborare una proposta di riforma dello stesso Cgie, che miri a rappresentare tutte le nuove sfaccettature della italianità nel mondo” continua Garavini che aggiunge: “Serve una riforma che mantenga il compito del Cgie di monitorare le istanze degli italiani nel mondo. Ma che forse potrebbe spingersi ad ipotizzare anche nuovi campi di intervento, ad esempio l'individuazione di buone politiche realizzate all'estero su questioni di particolare interesse a livello nazionale”. Garavini fa l’esempio dell'integrazione: “Un termine di grande attualità, di cui si sente enorme bisogno in questi mesi lacerati da attentati terroristici di natura islamica in tutta Europa. Ma al tempo stesso un termine che non si è ancora riusciti a declinare in politiche specifiche. E a cui bisogna riuscire ad attribuire in fretta contenuti e strategie che siano in grado di sortire effetti”. Un termine, conclude Garavini, “che potrebbe venire declinato in proposte concrete dal Cgie, alla luce delle esperienze pluridecennali, conosciute dai singoli consiglieri nei propri luoghi di provenienza. Esperienze che potrebbero risultare utili e preziose nello scenario geopolitico internazionale col quale ci vediamo confrontati". Lo ha detto Laura Garavini, commentando i lavori del CGIE, in corso a Roma per il suo insediamento ufficiale.

ARCOBELLI: RAPPRESENTARE LE COLLETTIVITA', NO A PARTITOCRAZIA
"Dobbiamo innanzitutto rappresentare la nostra collettività, e invece in questi giorni ho sentito molti messaggi propagandistici, la partitocrazia può rovinare il Cgie". Lo ha detto Vincenzo Arcobelli, consigliere del Cgie per gli Stati Uniti. Arcobelli ha espresso poi “grande soddisfazione per l'elezione di Riccardo Pinna come membro del Comitato di Presidenza del Consiglio generale degli italiani all'estero per i Paesi anglofoni. Pinna è stato per anni esponente e dirigente per del Comitato tricolore per gli italiani nel mondo".

SONO SETTE LE NUOVE COMMISSIONI TEMATICHE
Il Consiglio generale degli italiani all'estero, riunito in assemblea plenaria alla Farnesina, ha deciso di ridurre le commissioni tematiche da otto a sette. L'ottava sarà accorpata nella seconda, che diventa "Sicurezza, tutela sociale e sanitaria". Le altre sono "Informazione e comunicazione", "Diritti civili, politici e partecipazione", "Lingua e cultura", "Promozione Sistema Paese all'estero", "Conferenza permanente Stato, Regioni, Province autonome, Cgie" e "Nuove migrazioni e generazioni nuove".

LOMBARDI: AFFRONTARE IL TEMA DELL’EDITORIA E DEL VENEZUELA
“Non dovremmo andarcene senza aver detto qualcosa su questioni come i corsi di lingua e cultura, la riforma dell’editoria che ha implicazioni importanti sull’estero e su cui il Cgie dovrebbe dire qualcosa ora. E poi c’è la grave situazione del Venezuela che necessita di una dimostrazione di attenzione”. Lo ha detto il consigliere del Cgie Norberto Lombardi.

MAIE: SODDISFAZIONE PER ELEZIONE GAZZOLA E PINNA
Con 41 voti, nell'assemblea plenaria del Cgie, tenutasi il 22 marzo presso il Ministero degli Esteri, Mariano Gazzola, Coordinatore del Maie Argentina, è stato eletto vicesegretario generale per l'America Latina del Consiglio Generale per gli italiani all'estero. Alla notizia, il presidente Ricardo Merlo, ha dichiarato: "Sono contento per questa elezione che, con un risultato veramente plebiscitario, ha riconosciuto il lavoro pluridecennale di Mariano, un coordinatore MAIE, ma soprattutto un amico che conosco da anni. Mariano, fin da giovane, ha lavorato nell'associazionismo italiano di volontariato accanto ai nostri connazionali in Sudamerica, dimostrando sul campo la propria abnegazione alla causa dell'italianità nel mondo. Si batte da sempre per i diritti dei cittadini residenti all'estero; un punto di riferimento della nostra comunità in Argentina e, non solo da oggi, ma ancora di più dopo questa elezione, in tutto il Sudamerica”. Dal canto suo, dopo aver ringraziato tutti i colleghi e i dirigenti Maie per gli auguri di buon lavoro e Merlo per le parole di elogio, Mariano Gazzola ha ribadito il suo costante impegno nella difesa dei connazionali residenti all'estero e nella promozione di nuovi progetti e attività che portino il tema della emigrazione italiana - attuale e passata - all'attenzione del dibattito politico nazionale. Successivamente, un altro dirigente Maie, Riccardo Pinna (coordinatore Asia, Australia e Africa) è stato eletto nel Comitato di Presidenza del Cgie come rappresentante dei Paesi anglofoni extra europei. "E' un instancabile lavoratore- ha aggiunto il presidente del Maie - impegnato nel volontariato, soprattutto in Sudafrica, paese dove abita da 27 anni. Il discorso di Riccardo Pinna all'Assemblea Cgie ha convinto i consiglieri sul prezioso lavoro che porta avanti in questo continente, dove la solidarietà rappresenta uno strumento di intervento sociale indispensabile. Per questo è stato votato dalla stragrande maggioranza dei presenti”.

TURANO (PD): MANGIONE E' UNA RISORSA PREZIOSA PER L’ASSEMBLEA
"Silvana Mangione, per l'enorme contributo dato negli anni al CGIE e alla collettività italiana all'estero, è da considerarsi una risorsa preziosa per l'assemblea e per questo sono davvero contento sia stata eletta vice segretario della commissione continentale per i Paesi anglofoni extra-europei". Lo dichiara il senatore del Partito Democratico, Renato Turano, eletto nella ripartizione America settentrionale e centrale. "Sono certo che i consiglieri, e in modo particolare gli eletti al primo mandato, potranno guadagnare molto in termini di conoscenza dall'esperienza di Silvana Mangione - conclude Turano - a lei vanno i miei personali e sinceri auguri di buon lavoro".

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