Qual è il vero significato della vita? Perché siamo al mondo? Che scopo abbiamo? Da sempre l’uomo è alla ricerca di risposte alle domande sul senso della vita. Attraverso la storia vera del Rav Yehuda Ashlag, noto anche con il nome di Baal HaSulam, il più grande kabbalista di tutti i tempi, questo libro pubblicato per la prima volta in italiano offre una rilettura potente e inedita dei testi sacri, che capovolgerà tutto quello credevamo di sapere sulla Kabbalah, la spiritualità, il libero arbitrio e la nostra percezione della realtà. Martedì 7 giugno 2016 al Piccolo Eliseo di Roma Silvio Muccino legge “Il Kabbalista” novella cinematografica di Semion Vinokur, traduzione di Carla Vangelista, la storia della personalità più misteriosa del XX secolo. Misteriosa figura apparsa agli albori del 20esimo secolo, la cui vita ha ispirato Matrix e altri film hollywoodiani, Baal HaSulam è animato da una profonda volontà di salvare l’umanità dai disastri e dalle sofferenze future che lo spinge a cercare la più alta realizzazione spirituale mai raggiunta per interpretare e dischiudere il Libro dello Zohar - il libro dello splendore - rendendolo accessibile a tutti, insieme alla forza unica in esso contenuta.
A TORINO UN ‘LABORATORIO ITALIA NOVANTA’
"Laboratorio Italia Novanta" 1985/2005: Fotogrammi, Parole E Suoni Dal Sottosuolo Del Terzo Millennio" è una rassegna di eventi culturali in programma a Torino da giugno a novembre. Curata da Domenico Mungo, scrittore, docente di Storia Sociale e Letteratura Contemporanea e giornalista la rassegna si propone di ricostruire storiograficamente, artisticamente, linguisticamente e antropologicamente la Storia sociale, culturale, politica e musicale di Torino, colpita duramente dalla crisi industriale ma da sempre fucina di idee e pensieri contro/culturali, e attraverso di essa della trasformazione non solo della città stessa ma dell’Italia intera. Una trasformazione che ha prodotto ciò che oggi è la scena culturale, artistica e sociale italiana e che tale rassegna si propone di approfondire. Tale percorso si concretizzerà attraverso una rassegna stagionale di eventi quali concerti, convegni universitari, reading, cineforum e monografie con proiezioni tematiche e/o inedite di film/documentari, incontri, con autori ed esperti, spettacoli musicali, installazioni e mostre. Inoltre LABITA90 mira a creare una rete virtuosa tra tutti gli enti coinvolti in grado di autoprodursi e autofinanziarsi al fine di non richiedere alle istituzioni finanziamenti e fondi, ma solo supporto logistico, mediatico e di patrocinio per non gravare sui bilanci e dimostrare che l'autogestione non solo dei contenuti ma anche delle modalità di realizzazione è una strada percorribile per affrontare la crisi economica e morale che attanaglia il nostro Paese. Tutti gli eventi di “Laboratorio Italia Novanta”, nonostante i patrocini, sono rigorosamente autoprodotti, non ricevendo alcun contributo pubblico e privato. Il progetto è impreziosito dalla creazione di laboratori e dalla formazione di giovani stagisti in collaborazione con Altera e Circolo dei Mestieri. Una prima tre giorni di eventi che vedrà il suo apice il 7 giugno al Teatro Carignano con l’evento “Nulla è andato perso” di Gianni Maroccolo, con Antonio Aiazzi (Litfiba), Andrea Chimenti, Beppe Brotto, Simone Filippi, Alessandra Celletti, Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Max Casacci (Subsonica).
DA EINAUDI E ANART NASCE IL PREMIO PLATEA
Nasce un nuovo premio per la nuova drammaturgia italiana, unico nel suo genere: il premio Platea. Al testo vincitore andranno una prestigiosa coproduzione tra Teatri Nazionali e Teatri di Rilevante Interesse Culturale, e la pubblicazione per i tipi di Einaudi. Promosso dalla Fondazione Platea, in collaborazione con Giulio Einaudi Editore e con l’Associazione Nazionale Attività Regionali Teatrali. Rilanciando le prospettive insite nella trasformazione degli assetti teatrali del paese, e mettendo a disposizione rinnovate collaborazioni produttive e relazioni in campo editoriale, Platea Fondazione per l’Arte Teatrale – in collaborazione con Giulio Einaudi Editore e con Anart (Associazione Nazionale Attività Regionali Teatrali) di cui il Teatro Pubblico Pugliese è membro – istituisce il “Premio Platea” per la Nuova Drammaturgia col preciso intento di favorire e valorizzare la creazione di nuovi testi per il teatro italiano. Il bando – riservato a opere inedite e mai rappresentate, scritte in lingua italiana – è rivolto ad autori di qualsiasi nazionalità che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. A rendere unico, e particolarmente rilevante, questo nuovo premio per la scena nazionale è lo sbocco produttivo ed editoriale riservato al testo vincitore, che – grazie a una coproduzione tra i teatri aderenti alla Fondazione – sarà messo in scena nel corso della stagione 2017-2018 e sarà pubblicato dalla Casa Editrice Einaudi nella collana Collezione di teatro. Lo spettacolo sarà in seguito programmato nei teatri della Fondazione Platea e nei Circuiti Regionali aderenti all’Anart.
CADIOT ALLE COLLINE TORINESI CON ‘UN MAGE EN ETE’
Uno spettacolo di grande spessore testuale e un omaggio all’autore francese Olivier Cadiot, romanziere, poeta, drammaturgo. Il Festival delle Colline Torinesi propone in questa edizione il monologo “Un mage en été”, presentato nella bellissima interpretazione di Laurent Poitrenaux, forse il più grande attore francese della sua generazione, e per la regia di Ludovic Lagarde. Lo spettacolo arriva a Torino in prima nazionale giovedì 16 giugno al Teatro Gobetti, anche grazie al sostegno dell’Institut français e dell’Ambasciata francese in Italia, nell’ambito della stagione artistica La Francia in scena. Il mago Robinson, personaggio ricorrente di Olivier Cadiot, vive chiuso in una stanza che è tutto il suo mondo. Studio, cucina, atelier: la sua isola. A differenza dell'eroe classico al quale s'ispira, Robinson non costruisce più capanne sugli alberi. La sua isola è tutta interiore e diventa archeologo della sua vita quotidiana. Una vita da mago, la cui sfera di cristallo gli mostra visioni e gli trasmette sensazioni che diventano subito reali: vive immediatamente quello che vede. L'acqua scorre sul suo corpo, la natura lo circonda, la conoscenza è a portata di mano; coglie l'essenza del mondo, lo visualizza e lo comprende. L'esito di questa esperienza è una sorta di sopravvivenza spirituale, un trip proustiano di madeleine sbriciolata, un'infusione liofilizzata di iper-lucidità. A partire dal testo di Olivier Cadiot, che ama Gertrude Stein e James Joyce, il regista Ludovic Lagarde crea una macchina teatrale perfetta, in cui l'attore Laurent Poitrenaux dà prova di un virtuosismo impareggiabile. Lo spettacolo rientra nel programma La Francia in scena stagione artistica dell'Institut français Italia, realizzata su iniziativa dell'Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell'Institut français e del Ministère de la Culture et de la Communication, della Fondazione Nuovi Mecenati, della Sacem Copie Privée, della Commissione europa (Europa Creativa) e del Ministero dell'Istruzione italiano dell'Università e della Ricerca - Afam (MIUR - Afam).
MILANO, QUANDO BRECHT DISSE: QUESTO POSTO DI PICCOLO HA SOLTANTO IL NOME
lunedì 6 giugno, alle ore 17, nel Chiostro Nina Vinchi a Milano (via Rovello 2), si terrà l'incontro "Quando Brecht disse: Questo teatro, di piccolo ha soltanto il nome”. Interviene Luigi Lunari, drammaturgo, saggista, storico del teatro, per vent'anni al Piccolo con Paolo Grassi e Giorgio Strehler. Lunari ha vissuto in prima persona l'intero percorso brechtiano di Strehler e proprio su Strehler e sul Piccolo - con particolare accento sul celebre allestimento dell’ "Anima buona di Sezuan" - ha scritto il romanzo "Il Maestro e gli altri". L'appuntamento si inserisce nel ciclo di incontri realizzati dal Piccolo, in collaborazione con il Goethe-Institut Mailand, per rendere omaggio al drammaturgo tedesco, in occasione de "L’opera da tre soldi" diretta da Damiano Michieletto, in scena al Teatro Strehler fino all’11 giugno 2016. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
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