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direttore Paolo Pagliaro

ONG, ZUCCARO: VARCANO ACQUE LIBICHE, COSI' FAVORISCONO SCAFISTI

ONG, ZUCCARO: VARCANO ACQUE LIBICHE, COSI' FAVORISCONO SCAFISTI

Ha dati "che provengono da Frontex e dalla Marina" che suffragano le sue preoccupazioni, che costituiscono "una fase precedente a quella dell' apertura di una inchiesta". E conferma che "vi sono delle modalità non del tutto lecite nella gestione del soccorso in mare" legate al lavoro delle Ong. Il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, in audizione in commissione Difesa al Senato, conferma la sua posizione relativa al lavoro delle organizzazioni non governative. Da una parte c'è l' azione di pattugliamento e salvataggio del tutto legale, anzi ammirevole dal punto di vista umanitario, che però produce delle controindicazioni: mentre prima le navi di EunavforMed riuscivano a identificare navi madre e i capi scafisti "da settembre-ottobre 2016 si è registrata una forte presenza di navi delle Ong in acque territoriali più avanzate, ciò ha fatto sì che i trafficanti abbiamo potuto utilizzare barche in condizioni peggiori, utilizzando alla guida alcuni degli stessi immigrati per garantirsi l' impunità: scafisti occasionali, per i quali questa Procura ha deciso di non far scattare più l' iscrizione nel registro degli indagati, se non per l' ipotesi di favoreggiamento". Dall' altra c'è l' ipotesi di un vero comportamento illegale: "In alcuni casi sono state varcate le acque territoriali libiche: sono dati certi che ho, e che non posso utilizzare in una inchiesta ma che credo di avere il dovere di dire".

IL PM ZUCCARO Una situazione alla quale, spiega Zuccaro, bisogna porre rimedio "con strumenti adeguati", alcuni dei quali esposti dal pm in maniera diretta: a queste condizioni infatti "questa Procura non si è più in grado di organizzare indagini a più ampio respiro, che pure sarebbero fondamentali". La mia proposta "è quella di poter usare, nei limiti della legge, intercettazioni telefoniche, satellitari e telematiche, in modo da ricondurre alla liceità il flusso dei migranti". E ancora: "Al fine di evitare che alcune organizzazione possano andare oltre il compito di salvataggio di vite umane, arrivando a travalicare le acque territoriali e comunicare la propria posizione agli scafisti, creando delle linee di transito che possano configurarsi come fav dell' immigrazione clandestina, sarebbe opportuno prevedere che le navi presenti sul limite delle acque territoriali che abbiano spento il transponder siano seguite da aerei militari per verificare se essere abbiano varcato i confini". Il pm Zuccaro, le cui riflessioni nei giorni scorsi erano state rilanciate in modo prepotente dal Movimento 5 Stelle, specifica che "il mio focus è il contrasto alle organizzazioni criminali che lucrano sui migranti, non le ong", spiega però che "il numero di persone morte in mare da quando le navi sono di peggiore qualità sono certamente aumentate, non in percentuale ma in maniera assoluta perché la ricerca della massimizzazione del profitto induce a mettere in mare quante più persone, e anche se avessimo in mare più delle 13 navi delle Ong non riusciremmo a salvarli tutti". Quindi una riflessione personale "Senza contare che c'è anche un limite oggettivo al numero di persone che l' Italia può ospitare, che sicuramente non può costituire un discrimine nel salvataggio, ma con il quale uno Stato deve fare i conti". In mattinata però la commissione Difesa aveva ascoltato sul tema anche il comandante in capo della Squadra navale della Marina Militale (Cincnav), l' ammiraglio Donato Marzano, che aveva assicurato che Le operazioni delle Ong nel Mediterraneo "non hanno mai costituito intralcio alle nostre operazioni", e di non poter escludere che qualche volta le navi delle Ong siano entrate in acque territoriali libiche, "ma sempre in coordinamento con le autorità libiche".

(3 mag - Sis)

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