Venezuela, Brexit, servizi consolari, risorse, nuova mobilità, voto all’estero, promozione di lingua e cultura italiana nel mondo: sono i temi affrontati da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri ascoltato il 14 settembre dal Comitato permanente sugli Italiani nel mondo e la promozione del sistema paese della Camera, presieduto da Fabio Porta.
ITALIANI ALL’ESTERO, UN SOFT POWER STRAORDINARIO
“Le collettività italiane, sia quelle tradizionali che quelle future, sono una risorsa importante a prescindere dalle risorse finanziarie, sono un soft power straordinario nel mondo che dobbiamo coinvolgere e impegnare in termini di Sistema Paese - ha detto Vignali -. L’enfasi sui servizi, sulla lingua e cultura italiana, vanno in questo senso. Le collettività italiane all’estero sono a livelli elevatissimi e dobbiamo tenerle agganciate al Sistema Paese. Ecco perché il tema dei servizi e delle risposte che potremmo dare sono così importanti”, ha concluso Vignali.
VENEZUELA, SERVONO PROVVEDIMENTI D’EMERGENZA
“La situazione in Venezuela è grave, sappiamo tutti a quale punto sia arrivata la crisi e quali siano i connotati d’emergenza che la collettività si trova ad affrontare. Sappiamo anche che la crisi non verrà risolta nelle prossime settimane e dobbiamo porci il nodo di come aiutare i connazionali e prepararci a provvedimenti straordinari”, ha detto Vignali. “Di questa crisi si parla ormai da mesi, in Venezuela c’è un’importante collettività italiana: a Caracas ci sono 120 mila italiani, come la provincia di Monza. E se la provincia di Monza si trovasse in una situazione di guerriglia, il paese interverrebbe. Eppure per il Venezuela e per le nostre sedi non trovo provvedimenti di emergenza che andrebbero presi, per rafforzare le sedi”, ha continuato Vignali. “Dovremmo poter erogare con efficacia il contributo di assistenza. Abbiamo stanziato un milione di euro per venire incontro agli italiani indigenti ma bisogna gestire questo ammontare. Servono risorse e personale. Da un lato quindi – conclude - voglio ricordare la gravità della situazione anche se non ce n’è bisogno e dall’altro voglio sottolineare l’esigenza di misure straordinarie per sostenere le nostre sedi”.
BREXIT, METTERE IN SICUREZZA I DIRITTI DEI CITTADINI
Il direttore generale per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri esprime “preoccupazione per quello che sta accadendo nell’ambito dei negoziati per la Brexit. La nostra priorità negoziale è stata sempre tutelare i diritti dei cittadini e della nostra collettività italiana, ma allo stato attuale si va affermando ancora l’impostazione per cui non ci sarà nessun accordo finché tutto il negoziato non sarà concluso. Ci sono segnali di preoccupazione sull’esito finale del negoziato legati ad altre dinamiche, ma anche sui diritti dei cittadini ci sono schermaglie negoziali”. “Uno dei nodi più importanti – spiega Vignali - è il contributo finanziario britannico, si parla di 78 miliardi di euro che il Regno Unito dovrebbe all’Europa e il rischio è che non si arrivi a un accordo entro marzo 2019. Vorrei ribadire l’importanza del tema della tutela dei cittadini non solo in termini sostanziali ma anche temporali”. “Se il negoziato fallisse almeno i diritti cittadini europei vanno tutelati. Dobbiamo mettere in sicurezza questi diritti – ha affermato Vignali -. I segnali non sono incoraggianti e per questo dobbiamo fare molta attenzione al negoziato, spingere a una soluzione prioritaria per i cittadini, anche dal punto di vista amministrativo e procedurale: le procedure di riconoscimento devono essere semplificate”.
UN MILIONI DI NUOVE ISCRIZIONI ALL’AIRE NEGLI ULTIMI 5 ANNI
“La nuova mobilità verso l’estero è una priorità, una sfida con la quale dovremmo confrontarci. Il paese non è consapevole dell’importanza di questa mobilità italiana in ordine di grandezza. Abbiamo avuto negli ultimi cinque anni un milione di nuove iscrizione all’Aire. Nel 2016 sono andati all’estero da un minimo di 120mila italiani a, secondo alcune stime, 200-250mila italiani. Si tratta di un flusso importante di cui non si ha consapevolezza e questo è un problema”, ha affermato ancora il direttore generale per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri.
LA NUOVA MOBILITA’ CHIEDE SERVIZI DIVERSI
Secondo Vignali “dobbiamo renderci conto che anche se il fenomeno della nuova mobilità non è negativo di per sé, c’è comunque un impoverimento del paese. Sono risorse su cui abbiamo investito anni e risorse dello Stato che vengono reinvestite all’estero. C’è un problema di impoverimento e di impatto in termini di servizi da prestare a questa nuova mobilità, che si va ad aggiungere alla presenza tradizionale degli italiani all’estero (5 milioni di italiani iscritti all’Aire)”. I nuovi italiani all’estero “chiedono nuovi servizi, diversi da quelli che diamo all’emigrazione tradizionale. Chiedono in primo luogo integrazione, studiare la lingua del posto, servizi innovativi, digitali, un’attenzione rinnovata da parte delle strutture consolari a cui dobbiamo saper rispondere”.
LA RETE CONSOLARE HA RISORSE NON ADEGUATE
Il direttore generale per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri rinnova “l’impegno ad affrontare il tema della nuova mobilità come ministero degli Esteri e invito a mantenere alta l’attenzione sul fenomeno perché ne sia diffusa consapevolezza nel paese e stanziate risorse adeguate”. “Evidentemente il tema dei servizi è quello più importante e su questo lasciatemi dire che ho molto apprezzato un cambio di intonazione e registro da parte di esponenti politici nei confronti dei servizi consolari – sottolinea Vignali -. Un apprezzamento per l’impegno del ministero, del suo personale, dei diplomatici, per fornire servizi ma la constatazione che le risorse non sono adeguate”. Questo cambio di registro, secondo Vignali, è “un sostegno forte di cui voglio sottolineare l’apprezzamento verso la Farnesina e i consolati affinché vengano stanziate risorse finanziarie e umane adeguate. Abbiamo lo stesso obiettivo perché c’è una soglia minima di gestione dei servizi al di sotto della quale, senza risorse soprattutto umane adeguate, è difficile operare”.
PERCEZIONI CONSOLARI PER RAFFORZARE I SERVIZI
“Per fornire risposte” alle risorse non adeguate per la rete consolare italiana all’estero “vorrei menzionare la prospettiva di poter disporre di parte delle percezioni consolari pagate dai connazionali, trattate dai nostri funzionari consolari. Si parla di 150 milioni di euro ogni anno di percezioni consolari, 60 milioni di percezioni classiche e 90 milioni sui visti. Almeno parte di questo ingente flusso di risorse dovrebbe poter tornare con un provvedimento ad hoc, per rafforzare le strutture consolari, rafforzare i servizi digitali, dotare alcune sedi di digitatori in grado di ‘sgrossare’ le pratiche”, ha proposto Vignali. Secondo Vignali “si può fare molto con una piccola percentuale. Rinnovo l’invito a trovarci anche su questo tema, verso lo stesso obiettivo dal momento in cui si sta avvicinando la legge di bilancio. Le risorse dovranno essere reindirizzate verso la rete consolare, prioritariamente e categoricamente indirizzate ai consolati”. “La norma dei 300 euro in questa prospettiva è scritta bene e un eventuale provvedimento sulle percezioni consolari dovrà essere scritto in termini analoghi”, conclude Vignali facendo riferimento all’emendamento approvato alla Legge di Bilancio con il quale 4 milioni delle percezioni derivanti dai 300 euro versati per il riconoscimento della cittadinanza italiana vengono assegnati, con decreto del Ministro delle Finanze, al ministero degli Esteri per essere destinati proporzionalmente ai consolati che hanno operato le percezioni per il rafforzamento dei loro servizi.
BROCHURE PER L’ISCRIZIONE ALL’AIRE
Vignali annuncia che è in preparazione “una brochure per l'iscrizione all'Aire che sarà veicolata sia attraverso il web che in formato cartaceo”. Secondo Vignali “più iscritti all’Aire non si tradurranno in un aumento della pressione sui servizi consolari, perché in realtà la pressione già c'è. Io voglio dimostrare quanti sono gli italiani all’estero anche per ottenere più risorse. La campagna andrà avanti anche perché ci sono dei temi importanti su cui è necessario fare chiarezza con gli italiani all’estero come la doppia imposizione fiscale”.
LINGUA ITALIANA, L’IMPEGNO DEL MAECI PER RISORSE STABILI
Per quanto riguarda le risorse destinate alla lingua e alla cultura italiana nel mondo c’è “l’impegno dell’amministrazione a dare una stabilità ai fondi e in questo io sono un vostro alleato”, ha assicurato il direttore generale per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri, rispondendo alla deputata del Pd eletta all’estero, Laura Garavini, che chiedeva che le risorse stanziate fossero “strutturali”.
EMIGRAZIONE, AL VIA IL CONFRONTO CON I PATRONATI
“Il confronto con i patronati per il rafforzamento dell’offerta dei servizi consolari è una delle mie prossime scadenze operative. Lanceremo il confronto”, ha detto il direttore generale per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri.
VOTO ESTERO, A LAVORO PER L’ALLINEAMENTO DELLE BANCHE DATI
Per quanto riguarda la preparazione elettorale del voto estero “stiamo lavorando – ha detto Vignali -per l’allineamento delle banche dati, domani avremo un appuntamento con la Corte d'Appello di Roma che gestisce lo scrutinio a Castelnuovo di Porto. Stiamo preparando la bonifica degli schedari”.
COLUMBUS DAY, VISITA ALLA COLUMBUS FOUNDATION
Il direttore generale per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri sarà “a New York tra tre giorni e incontrerò la collettività italiana. Ho chiesto, anche perché alcuni gesti e luoghi hanno un significato, di andare alla Columbus Foundation per sollevare il tema” della cancellazione del Columbus day. “Alcune notizie positive iniziano ad arrivare”, afferma Vignali ricordando che un paio di giorni fa il Consiglio Comunale di Akron (Ohio) ha respinto la richiesta di abolizione della festa simbolo dell’emigrazione italiana in Usa. “Notizie positive che cercherò di corroborare in questa visita”, ha concluso Vignali.
GARAVINI (PD): DA STRATEGIE GOVERNO SVOLTA POSITIVA
“Nel mondo continua a crescere la domanda di lingua e cultura italiana. Ecco che diventa sempre più strategico rendere strutturali i fondi per i corsi di lingua e cultura italiana all’estero promossi dagli enti gestori. Inoltre è necessario garantire puntualità nei versamenti degli stessi e nell’assegnazione degli insegnanti di ruolo del contingente scolastico. Il tutto allo scopo di garantire il regolare inizio dell’anno scolastico, stabilizzare l’offerta di lingua e cultura italiana all’estero e potenziarne la qualità”. Così Laura Garavini, deputata del Pd eletta all’estero, intervenendo all’audizione del Direttore Generale con delega per gli italiani nel mondo, Luigi Vignali. “Inoltre bisogna proseguire nell’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni dalla rete diplomatico consolare. A fronte di risorse scarse e di un numero decrescente di personale (dovuti ai necessari interventi di spending review) le nostre comunità stanno comunque riscontrando un miglioramento dei servizi ai connazionali – ha detto Garavini -. Lo hanno riferito ad esempio i diversi Presidenti dei Comites di Germania, Svizzera e Francia, nel corso delle ultime riunioni annuali di coordinamento presso le rispettive Ambasciate. Considerazioni condivise pure dai rispettivi Consiglieri CGIE”. “È una tendenza molto positiva che dimostra il successo delle linee programmatiche adottate negli ultimi quattro anni dai nostri Governi, Renzi e Gentiloni: servizi sempre più moderni, di qualità, grazie ad una puntuale razionalizzazione degli stessi. Inoltre interruzione delle chiusure delle sedi consolari e maggiore coinvolgimento dei patronati in loco, per la istruzione di una serie di pratiche amministrative – ha proseguito Garavini -. A questo proposito sono sicuramente maturi i tempi per stilare una convenzione tra Maeci e Patronati, al fine di offrire una cornice di maggiore tutela rispetto alla variegata serie di servizi offerti dai Patronati, in collaborazione con la rete consolare. Questo anche in ragione delle numerose nuove tipologie di consulenza che questi prestano, anche alla luce dei fenomeni di ultima emigrazione”. Secondo Garavini “va comunque perseguita, anche all’estero, la progressiva telematizzazione della Pubblica Amministrazione, cioè la possibilità di rendere fruibili tutta una serie di servizi, via computer. Con l’ambizione che questo processo, tra l’altro, a medio termine, possa determinare il superamento dei problemi legati all’esistenza di due diversi elenchi degli italiani all’estero: quello degli iscritti Aire e quello curato dal Viminale. Disallineamento che ad ogni tornata elettorale determina un enorme numero di plichi che non raggiungono il loro legittimo destinatario”. “Inoltre vanno seguite con particolare attenzione da parte dell’Amministrazione le situazioni emergenziali venutesi a creare, sia pure in contesti completamente diversi, in Venezuela ed in Gran Bretagna. In entrambe le realtà è opportuno prevedere misure straordinarie, anche rispetto ai servizi consolari offerti. Misure che, in Gran Bretagna, è opportuno si concretizzino nella riapertura del Consolato di Manchester. In modo da offrire una maggiore prossimità dei servizi ai nostri concittadini”, ha concluso Garavini.
FEDI (PD): BENE AUDIZIONE VIGNALI, IMPEGNO COMUNE
“L’audizione con Luigi Maria Vignali, Direttore Generale della Direzione per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del MAECI, ha consentito una seria opportunità di approfondimento su temi di maggiore rilevanza per le nostre comunità nel mondo”. Lo riferisce in una nota il deputato del Pd eletto all’estero Marco Fedi. “La situazione di emergenza in Venezuela deve impegnare tutti nel trovare risposte urgenti. Nella vicenda BREXIT, per giungere ad affermare la priorità ai cittadini e al riconoscimento della residenza, si richiede un analogo impegno a livello politico, affinché non solo il Regno Unito riconosca questa esigenza ma garantisca anche procedure semplici e gratuite o a costi contenuti – ha proseguito Fedi -. Sul tema delle nuove mobilità ho auspicato un tavolo di concertazione interministeriale tra i Ministeri del Lavoro, dell'Università, del MEF e degli Esteri, per garantire che la complessità e la diversificazione dei nuovi flussi trovino risposte adeguate sotto il profilo delle opportunità di crescita e di scambio culturale ed economico, così come sotto il profilo della tutela che della fiscalità generale”. “Abbiamo dato atto dell'importanza di avere avviato la campagna di informazione per promuovere l’iscrizione all’AIRE e in questo senso abbiamo auspicato la necessaria attenzione al mondo dell’informazione, alla nostra rete di comunicazione nel mondo, valorizzata dalla nuova legge sull’editoria, affinché si possa arrivare anche a degli investimenti in quella direzione – ha sottolineato il deputato dem -. La rete consolare nel mondo, a sua volta, ha bisogno di forti investimenti per potenziare i servizi. In questo senso il Comitato ha assunto l'impegno di fare arrivare al Governo la richiesta che la proposta di bilancio che arriverà nelle aule parlamentari contenga già risposte convincenti in questa direzione. Per le emergenze ma anche per l’attività ordinaria nel settore dei servizi consolari”. “Per la promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo si tratta di mettere a regime gli investimenti ordinari ma anche di prevedere risorse aggiuntive. È necessario, inoltre, potere utilizzare sempre, per tutti i servizi consolari e per tutta la rete nel mondo, una giusta quota delle percezioni consolari – ha continuato Fedi -. Il Direttore Vignali, che visiterà gli Stati Uniti prossimamente, ha risposto positivamente alla sollecitazione di mantenere il Columbus Day nella sfera della “storia italiana negli Stati Uniti”, quindi nella vicenda storica e culturale dell’emigrazione, non riconducibile in alcun modo alla storia della colonizzazione. Non nascondendo, peraltro, che anche sulla figura di Cristoforo Colombo occorre ripristinare la verità storica, evitando giudizi sommari legati ad esigenze politiche che rischiano di non dare un serio contributo neanche a chi giustamente si propone di ricordare e commemorare i genocidi americani delle popolazioni indigene”, ha concludo il deputato del Pd eletto all’estero.
PORTA (PD): CON VIGNALI TOCCATI I PROBLEMI PIU’ SENTITI
“Si è svolta presso il Comitato per gli italiani nel mondo e Sistema paese della Camera, che ho l’onore di presiedere, l’audizione del Ministro Plenipotenziario Luigi Maria Vignali, responsabile della Direzione generale per gli italiani all’estero del Maeci. Introducendo i lavori, ho posto una serie di questioni di più diretta sensibilità per le nostre collettività all’estero, che i colleghi Farina, Fedi, Garavini e Tacconi, intervenuti nella discussione, hanno arricchito e approfondito. Il punto dal quale sono partito è stato quello dell’emergenza Venezuela, per la quale tutti i presenti hanno espresso preoccupazione e vicinanza. Sul piano pratico, ho sottolineato l’urgenza di rafforzare la rete consolare e l’organico in essa operante, in modo da corrispondere alla domanda dei servizi che è cresciuta, soprattutto nel campo della richiesta dei passaporti. Su questo punto, il Direttore Vignali ha confermato gli interventi in corso, aggiungendo il dato che del milione di euro stanziato per l’emergenza, 700.000 euro sono stati già erogati e che non si esclude un ulteriore intervento”. Così in una nota il deputato del Pd eletto all’estero Fabio Porta. “Ho sollevato, inoltre, il tema del ritorno ai consolati di una parte delle risorse provenienti dalle percezioni consolari e dai proventi dei 300 euro, come previsto nella legge di Bilancio su mio emendamento – ha detto Porta -. Ci sono gravi ritardi nel ristorno dei fondi al Maeci e di conseguenza ai consolati che vanno urgentemente superati. Il Direttore Vignali ha dato atto che con la misura sul recupero di parte dei trecento euro si è innescato un circuito virtuoso, che nell’immediato futuro andrebbe esteso alle percezioni consolari nel loro complesso, il cui importo è veramente importante (150 milioni di euro). Il Segretario Generale del Maeci, ha aggiunto Vignali, ha già chiesto al MEF di liberare i fondi del 2016 e del 2017 e, in via di urgenza, quelli della prima tranche del 2017, come la legge già prevede. Sempre in tema di servizi, poi, partendo dall’esperienza di molte realtà dell’America meridionale, ho insistito perché i consolati siano liberati da una serie di adempimenti, che ne appesantiscono fortemente l’efficienza, e di provvedere ad adeguare il sistema di prenotazione online che, così com’è, non è più in grado di servire in modo efficace l’utenza”. Continua Porta: “Ci si è ampiamente soffermati, inoltre, sulle nuove mobilità che manifestano una crescita costante e rappresentano un paradigma fondamentale delle forme che l’emigrazione italiana assumerà per il futuro. A tale proposito, ho proposto un progetto integrato fondato sulle leve dell’informazione, della partecipazione dei COMITES e della collaborazione dei Patronati. Il Direttore Vignali, a sua volta, ha fornito utili dati numerici del fenomeno e ha insistito sulla necessità di adeguare le nostre strutture all’estero e le nostre politiche di intervento alle esigenze di questi nuovi protagonisti della mobilità italiana”. “Ho sollevato, ancora, la questione dei fondi da assicurare agli istituti di rappresentanza (COMITES e CGIE) per il loro funzionamento e di una più chiara definizione del quadro politico-istituzionale in cui collocare la loro riforma – ha spiegato il deputato dem -. Sul voto all’estero si è convenuto nell’orientamento di intervenire solo sulle procedure del voto per corrispondenza, per migliorarne la messa in sicurezza, e sull’urgenza di perfezionare tra Ministero dell’Interno e MAECI l’Anagrafe unica degli elettori. Il Direttore Vignali, che ho ringraziato per la sua disponibilità e per la precisione delle sue risposte, ha raccolto infine la richiesta di attivarsi nei confronti delle autorità statunitensi con l’intento di tutelare le nostre comunità dalla discutibile messa in discussione di alcune espressioni della sua storica presenza negli USA, che si manifesta in alcuni tentativi di eliminare il Columbus Day e alcuni simboli del suo operoso contributo allo sviluppo della società nordamericana”.
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