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direttore Paolo Pagliaro

Italia, una repubblica
fondata sul lavoretto

Italia, una repubblica <br> fondata sul lavoretto

di Paolo Pagliaro

(19 febbraio 2018) L’Italia è una repubblica fondata sul lavoretto. Così, se fossimo sinceri, dovremmo riscrivere l’articolo 1 della Costituzione, perché in Europa nessuno come l’Italia ha tanti giovani disoccupati e tanti precari di ogni età.

La proposta è di Riccardo Staglianò il quale spiega nel suo nuovo reportage che Einaudi ha titolato appunto “Lavoretti” perché la sharing economy ci sta rendendo tutti più poveri e perché è assurdo misurare la salute delle nostre economie con i dati sull’occupazione, quando l’occupazione è così precaria e malpagata da diventare ingannevole anche dal punto di vista statistico.

Certo, Uber costa meno dei taxi, come Airbnb è tendenzialmente più conveniente degli alberghi. Il perché ha a che fare, il più delle volte, con una serie di regole che i secondi sono tenuti a rispettare e i primi no.

E’ dalla prospettiva del cittadino che le cose si complicano. Poiché i risparmi si fanno, il più delle volte, sulla pelle di qualcuno e il consumatore guadagna dove il lavoratore perde. Spesso si tratta della stessa persona e il bilancio quasi mai è in pareggio.

Staglianò pensa che il ripristino delle regole, a cominciare da quelle salariali e fiscali, sia diventato un’urgenza vitale. Non è questione di destra o sinistra, ma della tenuta dello stato sociale. Perché se i padroni delle piattaforme sono campioni olimpici di elusione fiscale e finiscono per pagare tasse ridicole grazie a qualche sapiente triangolazione, il welfare a un certo punto non reggerà. Bill Gates capisce che il problema esiste e propone di tassare i robot. Solo nel nostro paese, osserva Staglianò, questa preoccupazione sembra non rilevare, superata in scioltezza da un entusiasmo adolescenziale per tutto ciò che viene dalla Silicon Valley.

(© 9Colonne - citare la fonte)